martes, 18 de febrero de 2014

TURANDOT. TEATRO REGIO DI TORINO

 15 FEBBRAIO 2014

Dramma lirico in tre atti e cinque quadri
Libretto di Giuseppe Adami e Renato Simoni
dall'omonima fiaba teatrale di Carlo Gozzi
Duetto e scena finale completati da Franco Alfano
Musica di Giacomo Puccini
 
Personaggi
Interpreti
La principessa Turandot 
Raffaella Angeletti 
Il principe ignoto (Calaf),
Walter Fraccaro 
Liù
Erika Grimaldi
Timur
Giacomo Prestia
L'imperatore Altoum
Antonello Ceron
Ping
Donato Di Gioia
Pang
Luca Casalin
Pong
Saverio Fiore
Un mandarino
Ryan Milstead
Il principe di Persia
Gualberto Silvestri 
Prima ancella
Sabrina Amé 
Seconda ancella
Pierina Trivero 
Direttore d'orchestra
Pinchas Steinberg

Regia
Giuliano Montaldo
Ripresa da
Fausto Cosentino
Scene
Luciano Ricceri
Costumi
Elisabetta Montaldo
Coreografia
Giovanni Di Cicco
Luci 
Andrea Anfossi
Maestro dei cori
Claudio Fenoglio
 Orchestra e Coro del Teatro Regio
Coro di voci bianche del Teatro Regio e del Conservatorio "G. Verdi"
Allestimento del Teatro Carlo Felice di Genova



 L’amore scioglie il freddo cuore di Turandot.
A novant’anni dalla morte di Puccini, il Teatro Regio di Torino (dopo Buyyerfly) ha messo in cartellone l’ultima ed incompiuta opera del maestro con il classico allestimento del Teatro Carlo Felice di Genova; scenografia di Luciano Ricceri, unica per tutto l’opera, che in un tripudio di colonne, scalinate  e tempietto, esalta il trionfo dell’amore e soddisfa l’ immaginario collettivo.
La direzione dell’orchestra è stata affidata a Pinchas Steinberg che ha offerto una lettura vitale e ricca di passione, scevra da facili quanto stucchevoli sentimentalismi ed ha   puntato invece sulla forza dei sentimenti esaltati da vera  possanza direzionale.
Giuliano Montaldo ha firmato una regia classica, ripresa da Luciano Cosentino, che  ha utilizzato diversi elementi per movimentare continuamente il palcoscenico, ben attagliandosi alla narrazione: l’esercito rappresentato da ballerini ottimamente diretti da Giovanni di Cicco,  la scimitarra che appare nei momenti clou ed il tutto valorizzato dai costumi di Elisabetta Montaldo che nella classicità non vanno a ricercare l’impreziosimento di scontati luccichii. Interessante e decisamente pertinente  l’uso delle luci disegnate da Andrea Anfossi.
Turandot è interpretata da Raffaella Angeletti che  man mano procede nel canto acquista maggior sensibilità vocale e maggior carica espressiva.
Valter Fraccaro è dignitosamente il principe Calaf che offre con voce calda ed appassionata…”Non piangere Liù”.
Un particolare apprezzamento per la voce profonda dai colori armoniosamente scuri di Giacomo Prestia nei panni di Timur, come per l’interessante  baritono Donato di Gioia –Ping- che insieme a Luca Casalin –Pang- e Saverio Fiore –Pong- hanno reso un gradevolissimo terzetto delle maschere.
Il coro del Teatro ed il Coro delle voci bianche del Regio e del Conservatorio “G:Verdi”di Torino hanno dato una prova veramente eccezionale impreziosendo a tutti gli effetti l’opera: un plauso al lavoro di Claudio Fenoglio.
La  mattatrice dell’opera è stata Erika Grimaldi nelle vesti di Liù ed i fragorosi applausi tributateli e non solo per la romanza “Signore ascolta”, sono stati il significativo apprezzamento della omogeneità della sua linea di canto ricca di sfumature descrittive dai colori più raffinati, che hanno risaltato l’amor puro vissuto fino all’estremo.
Bene per tutti gli altri interpreti il cui contributo positivo ha fatto si che si sia assistito ad una gradevole produzione da ricordare.
La Musica vince sempre.


Renzo Bellardone

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