jueves, 6 de septiembre de 2018

ALÌ BABÀ E I 40 LADRONI. TEATRO ALLA SCALA


Alì Babà e i 40 ladroni è un racconto fiabesco nei ricordi e nelle fantasie di tutti noi. Nel tempo l’espressione “Alì Babà e i 40 ladroni”  è pure divenuta battuta  ironica e dissacrante ricorrente, ad indicare certi comportamenti pubblici considerati poco etici e corretti, facili preda di  ironizzanti considerazioni che celano anche  imbarazzo. L’Opera di Cherubini mi è sconosciuta e quindi…con il sorriso sulle labbra, mi avvio a conoscerla !

Progetto Accademia

Coro e Orchestra dell'Accademia del Teatro alla Scala
Allievi della Scuola di Ballo dell'Accademia del Teatro alla Scala
Nuova Produzione del Teatro alla Scala

Direttore 
Paolo Carignani
Regia 
Liliana Cavani
Scene
Leila Fteita
Costumi
Irene Monti
Luci
Marco Filibeck
Coreografia
Emanuela Tagliavia
Alì Babà


Paolo Ingrasciotta (
Paolo Ingrasciotta
Delia
Enkeleda Kamani
Morgiane
Alile Qiontavalla
Nadir
RHun Kim
Aboul-Hassan
Maharram Huseynov  
Ours-Kan

Rocco Cavalluzzi
Thomar

Lasha Sesitashvili
Calaf
Chuan Wang 
Phaor
Ramiro Maturana


Il progetto di affidare un titolo ad ogni stagione scaligera  agli studenti dell’Accademia della Scala di Milano è certamente positivo ed apprezzabile.   Quest’anno è la volta di “Alì Babà ed i 40 ladroni” di Luigi Cherubini, con la regia classica di Liliana Cavani e la direzione dell’esperto  Paolo Carignani, dopo la preparazione di Luciana d’Intino.


L’opera in sé puo’ risultare interessante, anche se priva di guizzi particolari che accendano entusiasmi uditivi.
La regia molto classica, salvo l’inizio dei due atti con l’ambientazione in sala di lettura di una ben provvista biblioteca e poi un grande muro bianco che alle fatidiche parole, ‘Sesamo apriti’ si apre alla caverna contenente il rilucente tesoro; simpatico anche l’ingresso di Nadir e poi il finale di Delia e Nadir su motocicletta rossa d’antan.
L’attenzione va rivolta tutta i ragazzi dell’Accademia, ai quali va un globale apprezzamento, con qualche nota positiva in più per Alice Quintavalla/Morgiane, Enkeleda Kamani/Delia e Hun Kim/Nadir.
L’insieme, anche se prevedibile, risulta gradevole e fruibile. I vari ruoli ben assegnati e buona presenza scenica. Hun Kim presenta un bel tono e facilità negli acuti, Enkeleda Kamani è agile, ricca di colori e ben impostata, come Alice Quintavalla che offre anche bel tono ed impostazione sicura.
Particolarmente interessanti anche Paolo Ingrasciotta nel ruolo del titolo ed anche Ramiro Maturana  in Phaor.
Il siparietto per i cambi scena è un cielo stellato che brilla.
Direzione, coro e balletti ben apprezzati.
La Musica vince sempre.
Renzo Bellardone
  



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