domingo, 29 de mayo de 2022

PALAZZETO BRU-ZANE, PARIS: NAPOLÉON ET CÉSAR FRANCK, BICENTENAIRE E , ALDO ROSSI. DESIGN 1960-1997. MUSEO DEL NOVECENTO. MILANO

PALAZZETO BRU-ZANE PARIS

NAPOLÉON ET LA MUSIQUE Y9ÈME FESTIVAL


On a volontiers dit de Napoléon qu’il n’aimait guère la musique. On lui doit pourtant l’organisation d’une vie artistique parisienne prospère et éclectique. Entre 1800 et 1815, on assiste à l’ouverture du Théâtre-Italien (1801), à la création de la Chapelle consulaire puis impériale (1802), à l’institution du Prix de Rome de musique (1803), et à la promulgation de nombreux décrets visant à subventionner et protéger les principaux théâtres de la capitale d’une concurrence trop frénétique (notamment en 1807). Les goûts personnels de Napoléon le portaient plutôt vers la musique italienne. Il fit venir à Paris Giovanni Paisiello, qu’il nomma maître de sa chapelle, la chanteuse Angelica Catalani, et plus tard le castrat Crescentini, qui enchantaient les soirées aux Tuileries. Il approuva l’intérêt de Joséphine de Beauharnais pour le compositeur Gaspare Spontini, qui connut un immense succès avec La Vestale puis Fernand Cortez. Mais Napoléon n’avait pas moins d’amitié pour le compositeur Méhul et d’estime pour le professionnalisme de Jean-François Le Sueur. Il avait surtout parfaitement compris que la musique, et en particulier l’opéra, était un vecteur de propagande politique de premier ordre. Au-delà de certaines passions personnelles (comme l’ossianisme, qui poussa sans doute Le Sueur à écrire Ossian et Méhul à composer Uthal), il s’employa à faire représenter sur scène des conquêtes édifiantes (à l’image des siennes) comme dans Adrien de Méhul, Le Triomphe de Trajan de Persuis ou Les Abencérages de Cherubini et admis – malgré quelques réticences – que le sujet biblique pouvait également entrer à l’Opéra pour moraliser les foules : La Mort d’Adam de Le Sueur, La Mort d’Abel de Kreutzer, Saül et La Prise de Jéricho de Kalkbrenner, etc.

Image - 1
    • La Vestale (Jouy / Spontini)
    •  
      Œuvres - 7
    • Adrien (Hoffman / Méhul)
    • Amazones ou La Fondation de Thèbes, Les (Jouy / Méhul)
    • Messe en la bémol majeur dite “de Méhul” (F. X. Kleinheinz)
    • Messe pour le sacre de Napoléon (Giovanni Paisiello)
    • Mort d'Abel, La (Hoffman / Kreutzer)
    • Ossian ou Les Bardes (Dercy & Deschamps / Le Sueur)
    • Afficher la suite ...
       
      Personnes - 4
    • LE SUEUR, Jean-François (1760-1837)
    • MÉHUL, Étienne-Nicolas (1763-1817)
    • PAISIELLO, Giovanni (1740-1816)
    • SPONTINI, Gaspare (1774-1851)
    •  
      Étude - 1
    • Chaillou, David – Le fantastique à l'Opéra de Paris sous Napoléon Ier

    AUSSI, BICENTENAIRE DE LA NAISSANCE DE CÉSAR FRANCK

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    E ANCHE...

    MUSEO DEL NOVECENTO. ALDO ROSSI, MOSTRA

     DAL 29 APRILE 2022 AL 02 OTTOBRE 2022

    Per la prima volta esposti, in uno spettacolare percorso, oltre 350 tra arredi e oggetti d’uso, prototipi e modelli, dipinti, disegni e studi progettati e realizzati da Aldo Rossi, architetto, designer, teorico e critico, dal 1960 al 1997. 

    Una mostra che prosegue nel dialogo interdisciplinare tra le arti, caratteristico della contemporaneità, intrapreso dal Museo del Novecento con l'approfondimento della figura di uno dei protagonisti della cultura visiva del XX secolo.

    Aldo Rossi in tutta la sua produzione, fin dai primi mobili realizzati nel 1960 con l’architetto Leonardo Ferrari, riflette sul rapporto tra la scala architettonica e urbana e quella monumentale e oggettuale. 

    Dal 1979 si apre al mondo della produzione industriale e di alto artigianato, realizzando arredi e prodotti d’uso prima con Alessi, poi con Artemide, DesignTex, Bruno Longoni Atelier d’arredamento, Molteni&C|UniFor, Richard-Ginori, Rosenthal, Up&Up (oggi UpGroup). 

    In quasi vent’anni di lavoro elabora più di 70 arredi e oggetti, molti dei quali ancora oggi in produzione, sperimentando forme e cromie nel campo dei metalli e del legno, del marmo e della pietra, della ceramica e della porcellana, dei tessuti artigianali e industriali e dei materiali plastici.

    Il percorso si snoda in nove sale: ognuna racconta l'universo di Aldo Rossi con progetti, prototipi, prodotti artigianali e industriali, fino al suo spazio privato con la ricostruzione di un ambiente domestico. 

    Il progetto di allestimento è firmato da Morris Adjmi - MA Architects, collaboratore e poi associato di Rossi a New York.

    Lo straordinario insieme delle opere in mostra è per la prima volta riunito grazie al dialogo e alla collaborazione con: musei e archivi aziendali (Museo Alessi; Molteni Museum; archivi di Bruno Longoni Atelier d’arredamento e di Up Group); collezioni museali italiane e internazionali (Bonnefanten Museum, Maastricht; Centre Georges Pompidou, Parigi; Fondazione Museo Archivio Richard-Ginori della Manifattura di Doccia, Firenze; MAXXI - Museo delle arti del XXI secolo, Roma; Università Iuav di Venezia; Triennale di Milano) e diverse collezioni private.

    La mostra è accompagnata da un ricco programma di incontri ed eventi e dalla pubblicazione del catalogo ragionato "Aldo Rossi. Design 1960-1997", edito da Silvana Editoriale, a cura di Chiara Spangaro e con un saggio critico di Domitilla Dardi. 

    La prima pubblicazione che raccoglie tutti i progetti di Rossi designer: i prototipi, gli oggetti realizzati, gli inediti e i fuori catalogo disegnati dall’architetto-designer milanese insignito del Pritzker Prize nel 1990. 

    "Aldo Rossi. Design 1960-1997", a cura di Chiara Spangaro, è un progetto Museo del Novecento, Fondazione Aldo Rossi e Silvana Editoriale, sostenuto dai Main Sponsor Molteni&C|UniFor, Alessi, Bruno Longoni Atelier d’Arredamento, dallo sponsor G.T.DESIGN. e dalla sponsorizzazione tecnica di Pollice Illuminazione e Up Group.

    Aldo Rossi (1931-1997) compie la sua prima formazione negli anni Cinquanta presso il Politecnico di Milano. Assistente negli studi di Ignazio Gardella e Marco Zanuso, insegna con Ludovico Quaroni presso la Scuola urbanistica di Arezzo e con Carlo Aymonino allo Iuav di Venezia; professore incaricato al Politecnico di Milano nel 1959, vince la cattedra di Caratteri degli edifici nel 1970, quando comincia a collaborare anche con diverse università americane tra cui la Cooper Union University, l’Institute for Architecture and Urban Studies, Harvard e Yale University.

    L’attività progettuale si divide tra edilizia privata e pubblica. Si ricordano tra i primi progetti realizzati: l’ampliamento della scuola De Amicis di Broni (1970), un’unità residenziale al quartiere Gallaratese di Milano (1973), il

    Cimitero di San Cataldo di Modena (1978) e la scuola elementare di Fagnano Olona (1976). Successivamente: gli edifici pubblici di Fontivegge-Perugia e Borgoricco (1989), la ristrutturazione del Teatro Carlo Felice di Genova (1989), l’ampliamento dell’aeroporto di Milano-Linate (1993), fino al progetto per la ricostruzione del Teatro “La Fenice” di Venezia. 

    Contemporaneamente la sua notorietà si afferma oltre i confini nazionali con realizzazioni quali l’isolato tra Kochstrasse e Friedrichstrasse a Berlino (1981), l’Hotel “Il Palazzo” di Fukuoka (1989) e a Maastricht il Bonnefanten Museum (1994).

    L’attività di storico e teorico dell’architettura comprende, oltre alle collaborazioni con riviste quali “Casabella Continuità”, “Società” e “Il Contemporaneo”, la pubblicazione di L’architettura della città (1966) e di Autobiografia scientifica (1984), oltre al film Ornamento e delitto (con Gianni Braghieri e Franco Raggi) realizzato nell’ambito della direzione della sezione internazionale di architettura alla Triennale di Milano (1973), e della sezione architettura della Biennale di Venezia del 1983.

    Architetto e studioso, nominato Accademico di San Luca nel 1979, insignito del Pritzker Prize 1990 e della 1991 Thomas Jefferson Medal in Architecture, Aldo Rossi è noto anche per la sua attività di designer e artista, dal Teatro del Mondo presentato alla Biennale di Venezia del 1979, al Monumento a Sandro Pertini (Milano, 1990), passando per l’opera pittorica e grafica, da sempre legata alla sua attività progettuale.

    https://www.museodelnovecento.org/it/mostra/aldo-rossi

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