miércoles, 20 de noviembre de 2024

NUOVO VOLUME DI PIERLUIGI PANZA "LA SCALA. ARCHITETTURA E CITTÀ", EDITO DA MARSILIO ARTE.

 Viene presentato oggi, 20 novembre 2024, alle ore 18.00, al Teatro alla Scala di Milano, il nuovo volume di Pierluigi Panza "La Scala. Architettura e città", edito da Marsilio Arte.

Ne discutono con l'autore il Sovrintendente e Direttore artistico del Teatro alla Scala Dominique Meyer e l'architetto Mario Botta. Modera l'incontro il Direttore della Comunicazione del Teatro alla Scala Paolo Besana.

«La maggior parte degli amanti dell’opera rimane sorpresa quando vede il Teatro alla Scala per la prima volta. A prima vista si rimane colpiti dalla sua bellezza formale, dall’equilibrio tra una pretesa di opulenza (i drappeggi, le colonne, la cornice del palcoscenico, il palco centrale, il lampadario) e una certa sobrietà (gli stucchi, l’illuminazione, le parti dorate che non sembrano mai eccessive). 

Dopo pochi secondi, è impossibile non pensare agli artisti, ai compositori, ai coreografi, ai direttori d’orchestra, ai cantanti e ai ballerini che, sera dopo sera, hanno forgiato la leggenda del Teatro alla Scala». Dominique Meyer, Sovrintendente e Direttore Artistico del Teatro alla Scala.

 

Nel volume La Scala. Architettura e città, Pierluigi Panza racconta la storia architettonica del Teatro alla Scala, dalla nascita con Giuseppe Piermarini agli scenari attuali con Mario Botta a quelli futuri. Il teatro è sempre stato specchio delle trasformazioni della città, della società, del gusto e le ha, a sua volta, determinate. 

La pubblicazione, edita da Marsilio Arte, ripercorre la storia dell’edificio dai tempi di Maria Teresa d’Austria a quelli di Napoleone, poi del Regno d’Italia e della Repubblica. Rispetto per la storia e spirito di innovazione sono stati gli elementi dello sviluppo del teatro attraverso trasformazioni strutturali, tecniche ed estetiche che lo hanno mantenuto fedele alla propria identità, pur modernizzandosi e modellandosi ai riti e ai costumi dei tempi.

Nella prefazione, Dominique Meyer sottolinea il perfetto equilibrio tra sobrietà e opulenza, nonché l’efficienza tecnica di un luogo che ha contribuito a rendere Milano un raffinato e prestigioso polo artistico-culturale nel panorama europeo. Meyer instaura un parallelismo tra la società milanese, «più preoccupata del fare che dell’apparire», e la struttura architettonica dell’edificio.

Il volume, introdotto da Mario Botta, si articola in 11 capitoli, che ripercorrono più di tre secoli di storia: costruito nel 1776, il Teatro nasce a seguito di due distruzioni e due rifiuti. La prima distruzione fu accidentale – l’incendio del teatro che sorgeva all’interno di Palazzo Ducale (poi chiamato Palazzo Reale), la seconda fu voluta – la decisione di abbattere la chiesa di Santa Maria alla Scala. I rifiuti furono quelli di Luigi Vanvitelli e Christoph Willibald Gluck, i quali permisero l’arrivo alla corte di Milano, rispettivamente, di Giuseppe Piermarini (1734-1808) e Antonio Salieri (1750-1825).

Il racconto di Panza prende in esame le tappe fondamentali e le vicissitudini del Teatro, passando per l’epoca risorgimentale e romantica, il Novecento sino alla contemporaneità. Particolare attenzione è dedicata all’ultimo ventennio, caratterizzato da continue opere di ammodernamento, restauri e ampliamenti.  

Durante l’intervento di realizzazione del 2002 e 2004 Mario Botta ha realizzato i due nuovi volumi dell’ellisse e della torre scenica, mentre l’interno è stato oggetto di un restauro conservativo e del rifacimento del palcoscenico. Ora si sta concludendo la seconda fase dei lavori, con gli ammodernamenti che richiede la società globale e con l’apertura della nuova torre su via Verdi, all’interno della quale la Sala prove dell’orchestra è uno scrigno alto quattordici metri, posto a meno diciotto dal livello stradale.

Il volume è arricchito da un cospicuo corredo fotografico e didascalico, indispensabile per comprendere l’evoluzione di un edificio: schizzi, disegni, bozze di progetti, fotografie degli esterni e degli interni, rendering sono alcuni degli strumenti adoperati per rendere la pubblicazione un vero e proprio omaggio a quello che Stendhal definiva «il più bel teatro del mondo».

Pierluigi Panza, scrittore, giornalista e critico d’arte e d’architettura, scrive per il Corriere della Sera e insegna al Politecnico di Milano. Ha all’attivo molte pubblicazioni di storia dell’arte, è membro delle principali accademie italiane e vincitore di numerosi riconoscimenti.

Ufficio stampa

Marsilio Arte | Giovanna Ambrosano

domingo, 17 de noviembre de 2024

ARTES CRUZADAS: RAÍCES SONORAS. CONCIERTO EN EL MUSEO NACIONAL THYSSEN- BORNEMISZA

 CONCIERTO - 30 DE NOVIEMBRE DE 2024. 

Concierto especial en el que pintura, música y poesía convergen para invitarnos a viajar a la España medieval.

Este concierto invita a viajar, a través de la música, a la España medieval donde las culturas cristiana, judía y musulmana convivieron y entrelazaron sus conocimientos para crear un legado que influyó en todas las expresiones de la cultura europea. 

Así, a través de composiciones históricas y melodías evocadoras, el programa del concierto explora las raíces compartidas entre estas tres culturas.

Acompañado por proyecciones de pintura antigua de la colección del museo, esta propuesta presenta una experiencia visual y sonora, para contar la historia de una época de intercambio y creatividad.

El concierto corre a cargo de Eduardo Paniagua (Premio Gema 2021 al mejor grupo de música medieval) y cuenta también con la participación del cantante, instrumentista y compositor Luis Antonio Muñoz y con el cantante y laudista Wafir Sheik.

https://www.educathyssen.org/programas-publicos/artes-cruzadas-raices-sonoras

KAZAKHSTAN, TRÉSORS DE LA GRANDE STEPPE. MUSÉE GUIMET. MOSTRA ARCHEOLOGICA, ÉCOLE FRANÇAISE À ROME: ETRUSCHI, GRECI, LAZIALI...

 Une immersion dans des paysages mythiques et mystérieux, à la découverte de cinq trésors et d’une histoire cinq fois millénaire.

Pays de l’Homme d’or et des grands kourganes, le Kazakhstan est une terre de légendes aux confins des steppes de l’Asie centrale. Sillonnés par les mythiques routes de la soie, ses immenses paysages ont été le théâtre d’une riche histoire culturelle et humaine. Avec Kazakhstan, Trésors de la Grande Steppe, le musée Guimet propose un aperçu de cette histoire en cinq ensembles de chefs-d’œuvre, éclairant cinq grands jalons de civilisation, depuis le troisième millénaire avant J.-C. jusqu’au 18e siècle.

Exceptionnellement prêtés par les plus grands musées kazakhs, ces trésors – parmi lesquels les ornements originaux de la coiffe de l’emblématique Homme d’or – sont présentés dans une scénographie poétique et innovante, qui immerge les œuvres et les visiteurs dans les paysages du Kazakhstan.

Dans un écrin sensoriel et immersif imaginé par le scénographe Sylvain Roca, le visiteur est ainsi transporté sur la terre qui a vu naître ces chefs-d’œuvre : successivement, des projections et des créations sonores viendront animer les œuvres et les replaceront poétiquement dans leur contexte d’origine pour un moment de culture et de dépaysement hors du temps.

Le Kazakhstan : un pays au carrefour des cultures d’Europe et d’Asie

Le Kazakhstan – un des cinq pays de l’Asie centrale située au carrefour des routes entre l’Asie et l’Europe – constitue un espace riche, connu pour son développement historique et culturel unique. Constitués dès l’antiquité, les peuples nomades ont rapidement dominé les steppes où d’importants centres urbains ont ensuite vu le jour. La richesse des ressources naturelles a contribué au développement du commerce international et des liens économiques, renforçant ainsi l’identité culturelle de la région.

Les Huns, les Scythes et les tribus turciques ont joué un rôle clé dans la formation de la culture, de l’identité et des alliances politiques propres au Kazakhstan. Après le déclin de la Horde d’or, le khanat kazakh s’est imposé comme le successeur de l’empire de Gengis Khan, jetant les bases de la civilisation traditionnelle des Kazakhs…..

https://www.guimet.fr/fr/expositions/kazakhstan-tresors-de-la-grande-steppe


MOSTRA ARCHEOLOGICA, ÉCOLE FRANÇAISE À ROME: ETRUSCHI, GRECI, LAZIALI...

Apre la mostra archeologica dell'École française de Rome", ospitata negli spazi espositivi della Galleria in Piazza Navona 62, sede dell’École. L’esposizione è aperta al pubblico dal 29 maggio al 20 dicembre 2024, con ingresso libero e apertura dal lunedì al sabato.

La collezione presenta una gamma rappresentativa, esposta per la prima volta, di circa 200 reperti: sculture, terrecotte etrusco-laziali, vasi greci ed etruschi, oltre a documenti provenienti dagli archivi dell'École française de Rome e dagli inventari degli arredi di Palazzo Farnese.
Il percorso della mostra è curato dagli archeologi Christian Mazet e Paolo Tomassini.

I visitatori saranno accompagnati in un percorso suddiviso in cinque sezioni:

La prima sezione è dedicata alla storia del collezionismo e del mercato antiquario alla fine dell’Ottocento. Verranno presentati oggetti rappresentativi e documenti d'archivio, raccontando i legami tra i protagonisti di questa singolare storia, come Auguste Geffroy, Jules Ferry, Augusto Castellani e Wolfgang Helbig.

La seconda sezione è dedicata ai primi scavi effettuati dall'École française de Rome a Palestrina nel 1878, con un'ampia collezione di terrecotte votive etrusco-laziali.

La terza sezione è dedicata alla presentazione delle sculture romane, che saranno eccezionalmente spostate dalle sale di rappresentanza al secondo piano di Palazzo Farnese.

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La quarta sezione presenta la ricca collezione di vasi donata da Augusto Castellani. Si analizza inoltre il commercio di antichità a Roma nella seconda metà dell’Ottocento, nonché il restauro dei vasi e l'interazione tra assemblaggi e altre falsificazioni.
La quinta sezione presenta un accumulo di oggetti raccolti per la varietà dei materiali, dove l'abbondanza e la rappresentatività archeologica diventano strumenti utili alla formazione per lo studio della cultura materiale romana.

Tra archeologia e futuro: strumenti digitale e modelli 3D

Nella volontà di costituire un dialogo tra il passato dell’École, il presente della mostra e il futuro della ricerca e la valorizzazione, la mostra si presenta inoltre in una forma virtuale, con modelli 3D proiettati sotto forma di ologrammi, video su schermi e qr-code che danno accesso al catalogo online dei singoli oggetti.

Orari di apertura dal 29 maggio 2024
Ingresso libero
Dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 19.00, il sabato dalle 10.00 alle 13.00.
Chiusure eccezionali: sabato 29 giugno; da giovedì 8 agosto a domenica 25 agosto inclusi; venerdì 1°novembre; lunedì 11 novembre 2024.



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La mostra archeologica dell'École française de Rome: oltre 200 reperti greci, etruschi e laziali
https://www.romatoday.it/eventi/mostra-archeologica-dell-ecole-francaise-de-rome.html
© RomaToday

THE ROYAL OPERA: THE TALES OF HOFFMANN TRAILER. THE DONIZZETTI INTERNATIONAL FESTIVAL, BERGAMO

Juan Diego Flórez and Leonardo Caimi lead a fantastic cast in Offenbach's dream-like opera. The Tales of Hoffmann comes to the Royal Opera House Main Stage November 2024.

Juan Diego Flórez and Leonardo Caimi lead a fantastic cast in Offenbach's dream-like opera. The Tales of Hoffmann comes to the Royal Opera House Main Stage November 2024.

Olivier award-winning director Damiano Michieletto (Carmen, Cavalleria rusticana/Pagliacci) returns to The Royal Opera for a new production of Offenbach’s The Tales of Hoffmann. Conductor Antonello Manacorda, with whom Michieletto previously collaborated on Carmen, leads Juan Diego Flórez and Leonardo Caimi, who share the role of the poet E.T.A. Hoffmann, Alex Esposito as the Four Villains, Julie Boulianne as Nicklausse and Ermonela Jaho, Olga Pudova and Marina Costa-Jackson as Hoffmann’s unforgettable trio of lovers.


Donizetti Opera

The international festival Donizetti Opera is promoted by the Fondazione Teatro Donizetti with the aim of safeguarding and broadcasting the vast cultural legacy bequeathed to Bergamo by its most illustrious citizen, the composer Gaetano Donizetti.

Donizetti Opera, with artistic direction by Francesco Micheli, is the manifestation of in-depth musicological research and attracts some of the world’s top performers to appear in its productions. 

As well as new performances of Donizetti’s lesser-known works, the festival features more famous operas edited and revised by the Foundation’s scientific division, led by musicologist Paolo Fabbri. Musical direction is by Riccardo Frizza.


RAVENNA FESTIVAL. ROMAGNA IN FIORE. MONEY TALKS: ART, SOCIETY & POWER EXHIBITION, ASHMOLEAN MUSEUM

 

un DOCUFILM
di Dario Tognocchi e Gerardo Lamattina
R O M A G N A
i n  f i o r e
24 NOVEMBRE alle 18
TEATRO ALIGHIERI

ingresso libero
In 34mila, dalla Romagna ma non solo, ci siamo messi in cammino. Abbiamo contemplato i paesaggi e ne abbiamo scoperto (o riscoperto) la storia. Ci siamo messi all’ascolto – del territorio, ma anche delle musiche e dei racconti; magari abbiamo cantato e ballato. Abbiamo condiviso un’esperienza speciale.

E domenica 24 novembre, Ravenna Festival e Trail Romagna,
partner organizzativo del progetto, ci invitano a rivivere l’emozione di Romagna in fiore, la rassegna di otto eventi gratuiti che lo scorso maggio,
nel segno del green, ha visitato alcuni dei territori più duramente colpiti dell’alluvione nel 2023.

Alle 18 al Teatro Alighieri di Ravenna, 
il docufilm di Dario Tognocchi e Gerardo Lamattina dedicato a Romagna in fiore sarà proiettato in presenza dei tanti amici che hanno reso possibile quegli straordinari appuntamenti da Faenza a Riolo Terme, da Brisighella e Modigliana a Tredozio, Galeata, Conselice, Sarsina fino alla località La Torraccia della cooperativa C.A.B. TER.RA. In circa 45 minuti, il docufilm raccoglie testimonianze di artisti, staff, volontari, spettatori in un racconto collettivo dove la memoria del dramma si intreccia all’amore per questa terra e le sue genti; una riflessione a più voci sulla possibilità di trovare un nuovo equilibrio fra uomo e natura, anche nello spettacolo dal vivo.

La proiezione sul grande schermo del Teatro Alighieri è aperta a tutti, fino a esaurimento posti disponibili. 
sceneggiatura e montaggio Dario Tognocchi e Paola Rovelli
musiche originali Antonio Gramentieri (Don Antonio) e Christian Ravaglioli
filmakers Riccardo AnzaniMattia BubbaniGerardo Lamattina,
Arianna MontanariDario Tognocchi
droni Gerardo Lamattina
Produzione Ravenna Festival - Consorzio Digitalia


ASHMOLEAN MUSEUM

OPEN FROM 9 AUG 2024 – 5 JAN 2025

Delve into the complex, tense and often humorous relationships between art, money and society in this major summer exhibition, now open at the Ashmolean Museum in Oxford until 5 Jan 2025.

The exhibition showcases more than 100 objects from across the world, including artworks by Rembrandt, Andy Warhol, Guerrilla Girls, Grayson Perry and Bansky, and the new phenomenon of cryptocurrency and NFTs.

Alongside these artworks is a range of money including Roman, Chinese and Islamic coins, Art Nouveau banknotes, and the artwork for the currency featuring Kings Edward VIII and Charles III, on display for the first time.

Money Talks explores how the everyday artworks in our pockets act as a mirror to our society.

Book tickets, and find more information, on our website at:

https://www.ashmolean.org/exhibition/...



VERSAILLES: SCIENCE AND SPLENDOUR. SCIENCE MUSEUM. MUSEO DEL ROMANTICISMO. MUESTRA EL CANTO DE LAS CECILIAS

 Discover how the Palace of Versailles used science as a tool of power in this illuminating new exhibition.

From iconic royal residence of the past, to Olympic and Paralympic venue today, the Palace of Versailles is famous around the world for its opulent architecture and rich history. In the 17th and 18th centuries, it also became a major site of scientific thinking. Opening this December, Versailles: Science and Splendour will explore the important role science played at the Palace.

Visitors will be transported to the world of the French royal court to discover spectacular objects including Louis XV’s rhinoceros, an extraordinarily detailed map of the moon by Jean-Dominique Cassini and a beautiful sculptural clock evoking the creation of the world. The exhibition presents significant figures associated with the pursuit of knowledge at Versailles, including the pioneering Madame du Coudray, who trained thousands of midwives across rural France.

Anna Ferrari, Lead Curator of Versailles: Science and Splendour, said:

'We are delighted to be bringing Versailles to London in this new exhibition which invites visitors to discover an unusual but crucial side of the Palace's history and grandeur. This exhibition will reveal fascinating stories of science at Versailles through more than a hundred treasures, highlighting the relationship between science and power.'

Don’t miss your chance to explore the fascinating scientific side to Versailles’ story in Versailles: Science and Splendour. This new exhibition has been created with support from our Expert Advisor, the Palace of Versailles.

https://www.sciencemuseum.org.uk/see-and-do/versailles-science-and-splendour


MUSEO NACIONAL DEL ROMANTICISMO

El Museo Nacional del Romanticismo presenta ‘El canto de las cecilias’ -noviembre-2024.- El Museo Nacional del Romanticismo, museo estatal dependiente del Ministerio de Cultura, presenta, la muestra ‘El canto de las cecilias’. 

 Se trata de una instalación de Cecilia Barriga que podrá visitarse en la Sala VIII del museo hasta el 2 de febrero de 2025, y que parte del proyecto desarrollado por la artista en la Academia de España en Roma. 

En la pieza que se proyectará, un coro de mujeres comparte historias de violencia y maltrato versionando la canción italiana ‘La povera Cecilia’, experiencia colectiva que permite convertir el dolor en potencia sanadora. 

A la presentación  asistirán la propia artista, Cecilia Barriga, el comisario de la muestra, Pablo Martínez, y la directora del Museo del Romanticismo, Carolina Miguel Arroyo.

PAQUITA DE PIERRE LACOTTE. TRAILER. OPERA BASTILLA

 du 5 décembre 2024 au 4 janvier 2025 à l'Opéra Bastille


« Quand je recrée un ballet, je suis en quête du parfum de l’époque », disait le danseur et chorégraphe Pierre Lacotte, disparu en 2023. Pour Paquita, ce parfum a l’odeur capiteuse de l’Espagne, mâtinée des fragrances élégantes de la France. Dans la vallée des taureaux, près de Saragosse occupée par les armées napoléoniennes, Paquita, une jeune gitane, refuse les avances d’un aristocrate, Lucien d’Hervilly, en raison de sa condition trop modeste. Mais en le sauvant d’un complot monté par le gouverneur espagnol, elle va découvrir que ses origines sont bien plus nobles qu’elle ne le croyait...

Passionné du répertoire romantique, Pierre Lacotte reconstitue en 2001 le ballet de Joseph Mazilier qui enchanta Théophile Gautier à sa création à l’Opéra de Paris en 1846, mais tomba peu à peu dans l’oubli malgré la nouvelle version de Marius Petipa en 1882. Avec ses somptueux décors et costumes, sa Paquita campe une Espagne pittoresque où pantomime et danses de caractère s’allient à une technique exigeante d’une vivacité éblouissant