25/06 - 19/10/2025
L'esposizione celebra, a 125 anni dalla nascita, uno dei
pionieri della fotografia di moda: George Hoyningen-Huene (1900-1968).
Curata da Susanna Brown, per oltre dodici anni curatrice del
Victoria & Albert Museum di Londra, la mostra presenta oltre 100 fotografie
distribuite in 10 sezioni differenti, con stampe al platino che esaltano lo
stile elegante e sobrio del fotografo, oltre a sottolineare il suo uso
innovativo delle tecniche di stampa e le influenze artistiche che ne segnarono
il lavoro.
L’esposizione ripercorre tematicamente la carriera di George
Hoyningen-Huene (San Pietroburgo 1900 – Los Angeles 1968), figlio di
un’altolocata americana e di un barone estone, che dopo la rivoluzione
d’ottobre lascia la Russia e scappa con la famiglia prima a Londra, per poi
trasferirsi nel 1920 a Parigi dove entra a far parte della cerchia ristretta di
Man Ray, con il quale collabora attivamente, e frequenta gli artisti
surrealisti come Salvador Dalì, Lee Miller, Pablo Picasso, Paul Eluard e Jean
Cocteau, presenti in mostra in alcuni scatti senza tempo.
Definito da Richard Avedon “un genio, il maestro di tutti
noi”, grazie ai ritratti e alle composizioni fotografiche – tra le più
sorprendenti del ventesimo secolo – George Hoyningen-Huene è tra i primi negli
anni Venti e Trenta a catturare lo stile delle case di moda haute couture di
Parigi, tra cui Chanel, Balenciaga, Schiaparelli e il gioielliere Cartier. In
particolare, come capo fotografo di Vogue Francia, carica che ricoprì dal 1926
al 1936, Huene si impose come uno degli autori di punta del panorama del tempo,
realizzando con spirito innovativo servizi caratterizzati da un’estetica
influenzata dall’arte classica e dal Surrealismo.
LE SEZIONI
La mostra prende avvio da una prima sala introduttiva,
GEORGE HOYNINGEN-HUENE: VISIONI DI UN’EPOCA, che presenta fotografie con
annotazioni a mano e dati per catalogazioni. Segue la sezione TRA JAZZ E
BALLETS RUSSES: SOGNI DI BELLEZZA NELLA VILLE LUMIÈRE, introdotta da un video
che riporta il visitatore nell’atmosfera parigina del tempo. Le fotografie
testimoniano il vivace contesto culturale dell’epoca, tra cui spiccano quelle
scattate ai Ballets Russes di Diaghilev, a Serge Lifar e Olga Spessivtzeva che
danzano con i costumi disegnati da Giorgio de Chirico, o a Josephine Baker e
Jean Barry che ballano al ritmo del jazz.
LA MODA MARE E IL FASCINO DEL CORPO IDEALE raccoglie una
serie di foto che raccontano la moda del tempo, come Divers, che immortala i
fotografi Horst P. Horst e Lee Miller di spalle in uno dei più iconici scatti
di moda del XX secolo, scelto da Anna Wintour tra i suoi cinque preferiti della
lunga storia di Vogue.
Corpi avvolti da drappeggi e scolpiti dalla luce in pose
quasi scultoree sono al centro di RIFLESSI DI ANTICHITÀ, sezione che testimonia
la fascinazione del fotografo per la bellezza ideale e le proporzioni perfette
dell’arte classica, che ripropone in scatti dove il gioco di chiaroscuri
contribuisce alla creazione di un’atmosfera unica.
Una piccola e squisita sezione è dedicata ai viaggi, MIRAGGI
DI LUCE: L’ODISSEA VISIVA DI HUENE, che Huene realizzò tra Tunisia, Algeria,
Egitto e Grecia, in cui scattò le fotografie poi confluite in cinque suoi
libri: African Mirage. The Record of a Journey (1938); Hellas (1943); Egitto
(1943); Patrimonio messicano (1946) e Baalbek/Palmyra (1946).
SCULTURE DI LUCE: IL NUDO MASCHILE TRA CLASSICO E MODERNO,
soggetto interpretato spesso attraverso un’illuminazione a luce diffusa e una
cura esasperata della composizione, che facevano sembrare gli scatti in studio
realizzati en plen air, è anche il titolo della sezione che segna il passaggio
di testimone a Vogue tra lui e Horst, quando Huene nel 1936 si trasferisce a
New York a capo della redazione di Harper’s Bazaar. Dieci anni dopo, nel 1946,
è a Hollywood con il premio Oscar George Cukor, dove raggiunge gli amici Man
Ray e Max Ernst e si afferma come ritrattista dei divi e consulente del colore
per Cukor e altri grandi registi.
Nel 1930 Huene immortalò un giovane Jean Cocteau in un
ritratto emblematico del fascino magnetico dell’artista, presente in mostra con
il film IL SANGUE DI UN POETA. Protagonista della pellicola visionaria è Lee
Miller, modella e fotografa che nella finzione interpreta una dea moderna, dal
fascino mitologico, scolpita nel marmo dell’immaginazione, ma al tempo stesso
costretta a un mutismo che insieme al trucco pesante sembra imprigionarne la
figura. LEE MILLER è tra le protagoniste di questa esposizione: legata a Huene
da una profonda amicizia e da una visione estetica raffinata, fu modella per
Vogue e soggetto di alcuni dei suoi scatti più iconici.
Da Huene e Man Ray
apprese i segreti della fotografia, divenendo in seguito lei stessa una
fotografa di talento e una reporter di guerra. Negli anni Trenta, i due
condivisero un’intensa collaborazione artistica.
L’estratto del film di Cocteau introduce alla sezione
L’ESSENZA DEL SOGNO: HUENE, CHANEL E L’INFLUENZA DEL SURREALISMO. Huene guardò
infatti al Surrealismo tanto da trasportarne alcuni elementi nel suo lavoro,
come le composizioni insolite, la manipolazione della realtà e le atmosfere
sospese e oniriche, rendendo dei semplici ritratti di moda delle autentiche
opere d'arte visiva.
Un’integrazione raccontata nella sezione, soffermandosi in
particolare sulla collaborazione con due case di moda, di cui riuscì a cogliere
le anime contrastanti: da un lato l’audacia artistica e sperimentale di
Schiaparelli, dall’altro la modernità sobria e rivoluzionaria di Coco Chanel.
MODELLE SENZA TEMPO: NUOVE ICONE DELLA MODERNITÀ raccoglie
le opere che hanno consacrato l’autore tra i più importanti professionisti
dell’epoca, quelle dedicate alle sue muse più celebri, come Agneta Fischer e
Lee Miller in composizioni anche surrealiste.
Celebre lo scatto per Vogue
Francia in cui il volto di Lee Miller fluttua nello spazio su fondo nero
mentre, come una chiromante, regge una sfera di cristallo in cui appare l’amica
e modella Agneta Fisher. Nel 1942, Miller renderà omaggio al suo maestro Huene
con una fotografia simile realizzata per British Vogue.
LA MODA DI HARPER’S BAZAAR, con fotografie e riviste
d’archivio che testimoniano la rivoluzione che il lavoro del fotografo portò
nel mondo della moda. Tra queste l’iconica Divers, Horst and Lee Miller,
Swimwear by Izod, dove la modella posò di spalle insieme al fotografo Horst P.
Horst, allievo e compagno di Hoyningen-Huene.
Ingrid Bergman, Charlie Chaplin, Greta Garbo, Ava Gardner,
Katharine Hepburn sono solo alcune delle star, una volta negli Stati Uniti, che
Huene ha immortalato e che in mostra sono raccolte nell’ultima sezione
HOLLYWOOD E L’INCANTO DEL CINEMA. Dal 1954 al 1963 lavora come coordinatore del
colore a Hollywood e affianca registi, costumisti, direttori della fotografia e
scenografi.
Una delle sue collaborazioni cinematografiche più importanti è
quella con George Cukor. I due sono legati da una profonda e tenera amicizia.
Huene progetta per lui una sezione del magnifico giardino della sua villa a Los
Angeles: punto di riferimento e d’incontro per la comunità queer di Hollywood.
Huene attinge regolarmente alla propria conoscenza della
storia dell’arte per trovare esempi delle combinazioni di colori che voleva
ottenere sullo schermo. In una scena memorabile di Il diavolo in calzoncini
rosa, il personaggio interpretato da Sophia Loren appare sulla soglia della sua
camera da letto in una sinfonia di azzurri che trae ispirazione dal dipinto
Nanà (1877) di Édouard Manet.
Sarà poi il costumista dello sfarzoso film
Olympia, sempre con Loren come protagonista. In mostra anche alcuni estratti
video di questi film. Con la Divina Sophia instaura un legame duraturo di
grande amicizia e si scambieranno affettuose lettere colme di stima reciproca.
Sophia Loren nel 1961 gli scrive: “Spero che vedrai prestissimo il mio film
italiano La ciociara, e apprezzerei molto se mi scrivessi il tuo parere
personale perché ci tengo moltissimo”.
Tra il 1946 e il 1950 realizza alcuni documentari in prima
persona, tra cui The Garden of Hieronymus Bosch e Daphni: Virgin of the Golden
Laurels. Nel 1968 aveva in programma un libro contenente i suoi scatti più
belli e numerosi progetti fotografici, viene però colpito da un ictus e muore
improvvisamente il 12 settembre dello stesso anno nella sua casa di Los
Angeles. Cukor sarà il primo a sapere della sua morte.
Nel 2020 l’archivio Hoyningen-Huene viene acquisito da Tommy
e Åsa Rönngren e spostato a Stoccolma, in Svezia. Il George Hoyningen-Huene
Estate si occupa dello studio, conservazione, valorizzazione e promozione delle
opere di questo straordinario autore.
https://www.museodiroma.it/it/mostra-evento/george-hoyningen-huene-art-fashioncinema-0
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Vi aspettiamo giovedì 17 luglio alle 18:30 per la presentazione editoriale della monografia (The Animal Mummies of the Museo Egizio, Turin, a cura di Salima Ikram, Sara Aicardi, Federica Facchetti, Cosimo Panini Editore) dedicata alle mummie animali del Museo Egizio. Ne discuteranno autori e autrici. 17 giugno 2025, ore 18:30 Sala conferenze, Museo Egizio (accesso da via Maria Vittoria 3M) Ingresso libero, prenotazione su Eventibrite
Disponibile anche su Facebook e YouTube, in diretta e in differita
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Il Museo Egizio conserva undici oboe. La più grande collezione al di fuori del Cairo di uno strumento musicale che ha goduto di grande prestigio tra il Nuovo Regno e l'epoca tolemaica. Marco Sciascia (Lotos Lab Limited) e Barnaby Brown (Royal Conservatoire of Scotland) condivideranno i risultati di varie indagini in corso sugli antichi oboe, con dimostrazioni pratiche e brani musicali. 8 luglio 2025, ore 18:30 Sala conferenze, Museo Egizio (accesso da via Maria Vittoria 3M) Ingresso libero, prenotazione su Eventibrite Disponibile anche su Facebook e YouTube, in diretta e in differita |
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