miércoles, 31 de agosto de 2022

MUERE A LOS 91 AÑOS MIJAIL GORBACHOV. LLEGA LA EXPOSICIÓN DE HERGÉ AL CÍRCULO DE BELLAS ARTES

 



Y EN EL CÍRCULO DE BELLAS ARTES

Hergé


Hergé. The Exhibition: Entradas a la venta05.10.22 > 19.02.23

Una muestra comisariada por el Musée Hergé de Bélgica, que sumergirá a sus visitantes en el universo del ilustrador y artista Hergé, creador de la icónica serie de cómics Las aventuras de Tintín.

LA PROTESTA DELL’ORCHESTRA DELL’ARENA DI VERONA CONTRO PLACIDO DOMINGO

I musicisti si sono rifiutati di alzarsi per gli applausi, e accusano il tenore – che li dirigeva – di non essere stato professionale

Venerdì scorso, a conclusione dell’esecuzione della Turandot di Giacomo Puccini all’arena di Verona, i membri dell’orchestra si sono rifiutati di alzarsi in piedi accogliendo il cenno del direttore, il tenore spagnolo Placido Domingo, che li invitava a prendere gli applausi dal pubblico. Per la rigida etichetta dell’opera e in generale della musica d’orchestra è stata una protesta piuttosto plateale, rivolta peraltro contro uno dei più famosi cantanti d’opera al mondo, da alcuni anni malvisto da parte dell’ambiente e del mondo della cultura in quanto accusato di molestie sessuali da numerose lavoratrici del settore.

La protesta degli orchestrali di Verona, però, aveva motivazioni diverse: hanno accusato infatti Domingo di non essersi comportato in modo professionale durante la preparazione dello spettacolo. Il Sindacato Lavoratori della Comunicazione della Cgil di Verona, con una lettera indirizzata alla fondazione che gestisce l’arena di Verona e parlando a nome di «artisti del coro, professori d’orchestra e tecnici di palcoscenico», accusa Domingo di essersi presentato solo saltuariamente alle prove – definite comunque «imbarazzanti» – e di non aver saputo dirigere correttamente l’orchestra.

Il risultato, scrive il sindacato, è stato uno spettacolo mediocre, in cui «tutte le maestranze si sono sentite abbandonate a loro stesse in più di un’occasione, rischiando più volte di andare tutti gambe all’aria». Secondo i musicisti rappresentati dal sindacato, «quella del 26 è stata una delle serate più umilianti per tutto il settore artistico», motivo per cui l’orchestra si sarebbe rifiutata di alzarsi in piedi a spettacolo terminato.

Domingo è famosissimo da decenni nel mondo della lirica, ed è anche un richiesto direttore d’orchestra: in passato aveva già diretto quella dell’Arena di Verona. Le dure critiche nei suoi confronti non hanno riguardato solo lo spettacolo del 26 agosto, ma anche quello della serata precedente, intitolata Domingo in Verdi Opera Night e dedicata al tenore: entrambi gli spettacoli, scrive il sindacato, sono stati portati a termine solo grazie alla «professionalità delle maestranze artistiche e tecniche di Fondazione Arena», che «ha permesso che l’evento non si tramutasse in un gigantesco fallimento»: il risultato delle due serate è stato comunque «pessimo», ha aggiunto il sindacato.

Su queste basi il sindacato ha sostenuto che Placido Domingo «non [è] all’altezza della sua fama» e ha chiesto l’annullamento dello spettacolo che lo stesso Domingo dovrebbe dirigere il prossimo agosto in occasione del centesimo anniversario dell’Arena Opera Festival, il festival lirico che si svolge ogni estate all’arena di Verona.

In questi ultimi giorni ci sono state, a Verona, altre proteste contro Domingo. Le lavoratrici e i lavoratori stagionali del Festival Areniano 2022 (appoggiate da movimenti femministi e altre associazioni) hanno scritto una lettera al sindaco Damiano Tommasi per esprimere il loro dissenso riguardo la presenza di Domingo in Arena e per chiedere di annullarne lo spettacolo del 2023. Le motivazioni sono le accuse di molestie sessuali che negli ultimi anni numerose lavoratrici nel settore dell’opera hanno rivolto a Domingo, che in passato avevano portato alla cancellazione di alcuni suoi spettacoli e alle dimissioni dal suo incarico di direttore generale dell’Opera di Los Angeles, una delle più importanti compagnie d’opera al mondo. Di recente, contro Domingo, ci sono state nuove accuse.

Già nel 2020, proprio a causa delle accuse di molestie e abusi nei suoi confronti, il movimento femminista Non Una di Meno di Verona, sostenuto da singole persone e altre associazioni, aveva protestato inviando una lettera aperta alla sovrintendente della Fondazione Arena Cecilia Gasdia, poi distribuita al pubblico del concerto di Domingo.

https://www.ilpost.it/2022/08/30/placido-domingo-protesta-orchestra/

martes, 30 de agosto de 2022

MARCUS AURELIUS: MEDITATIONS & THE THOUGHTS OF THE EMPEROR (ENGLISH).


Marcus Aurelius was Roman Emperor from 161 to 180. He was the last of the Five Good Emperors, and is also considered one of the most important Stoic philosophers.

While on campaign between 170 and 180, Aurelius wrote his Meditations in Greek as a source for his own guidance and self-improvement. The title of this work was added posthumously—originally he titled his work simply: "To Myself". He had a logical mind and his notes were representative of Stoic philosophy and spirituality.

Meditations is still revered as a literary monument to a government of service and duty. The book has been a favourite of Frederick the Great, John Stuart Mill, Matthew Arnold, Goethe, Wen Jiabao, and Bill Clinton.

This collection contains two different translations of the original text. The latter, The Thoughts of the Emperor, is annotated while the former, Meditations, is formatted for easy reading.


AND TAMARA ROJO STEPS DOWN FROM ENGLISH NATIONAL BALLET. ET UN LIVRE, BONJOUR PARIS, DE MARIN MONTAGUT

Tamara Rojo will make her debut as a director and choreographer later this month

English National Ballet star Tamara Rojo is to leave the company after a decade as its artistic director and lead principal dancer. 

Rojo will step down later this year to take up the role of artistic director at the San Francisco Ballet.


She was prima ballerina at the Royal Ballet before re-joining the English National Ballet in 2012, having danced there earlier in her career.

In a statement, Rojo said she was "incredibly proud" of her time there.

"It has been an honour to have led this extraordinary company for the last 10 years," she added.

"My admiration and support do not end here, I will remain invested in English National Ballet's continued success in the years to come."

Her best-known roles at the ENB include the title role in Akram Khan's reimagining of Giselle.

She also oversaw the company as it moved into the Mulryan Centre for Dance, a purpose-built, state-of-the-art new home in east London in 2019.

During her tenure, she included more than 40 works choreographed by women across ENB's programming.

Later this month, Rojo will make her choreographic and directorial debut with Raymonda, her first full-length ballet, which the ENB will perform at the London Coliseum.

'Remarkable person'

The ENB said it will appoint an artistic advisory panel to support the board in the search for a new artistic director.

The company's chair Sir Roger Carr said: "Tamara is a remarkable person whose vision, intellect and energy has propelled English National Ballet to new heights.

"After 10 years at the helm, the legacy that Tamara leaves will be long lasting and it is hoped that in her new position in San Francisco she will have the opportunity to capitalise on past achievements and build a bridge between these two great ballet companies for joint endeavours to our mutual benefit.

"I speak on behalf of us all at the English National Ballet when I offer my sincere thanks and wish Tamara every success in the future."

https://www.bbc.com/news/entertainment-arts-59957941


ET AUSSI


Bonjour Paris

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    BIENNALE ARTE DI VENEZIA: IL LATTE DEI SOGNI È UNA MOSTRA DI CORPI, STOFFA E TERRA

    Cecilia Alemani porta a Venezia opere che sembrano una fuga dal reale, una nuova utopia conciliante, e altre che affrontano il reale per quello che è

    Di VITO DE BIASI

    Corpi fatti di stoffa e corpi fatti di terra. Se dovessimo azzardare un’estrema sintesi di quello che si è visto nel Latte dei sogni, la maxi mostra tra Giardini e Arsenale curata da Cecilia Alemani per la 59ma Biennale, potremmo usare questa formula. Naturalmente c’è molto altro, ma corpi di stoffa e corpi di terra sembrano effettivamente cose che vedremmo soltanto in sogno. Si parte da lì, dal titolo di un racconto per bambini dell’artista surrealista Leonora Carrington, nel quale le metamorfosi dei corpi sono esaltanti ma anche inquietanti, fanno paura e rassicurano al tempo stesso, come in qualunque fiaba. L’impostazione di Alemani è la stessa: ha scelto opere che sembrano una fuga dal reale, una nuova utopia conciliante, e altre che affrontano il reale per quello che è, fatto di dominio e sottomissione, potere e ribellione: “molte delle artiste e degli artisti inclusi in mostra immaginano una condizione postumana che sfida la moderna visione occidentale dell’essere umano come fulcro immobile dell’universo e misura di tutte le cose”, si legge all’ingresso. La mostra è infatti a maggioranza femminile e si apre molto più che in passato alle culture indigene lontane dall’eurocentrismo con cui leggiamo il mondo da queste parti.

    Nelle prime sale del padiglione centrale ai Giardini troviamo già la stoffa, nei quadri a maglia di Rosemarie Trockel e nelle sculture morbide di Mrinalini Mukherjee. I primi sono monocromi ricamati invece che dipinti, mentre le figure di Mukherjee sono imponenti come divinità ma sono fatte di aperture e viluppi che richiamano direttamente l’anatomia femminile. Altrove, all’Arsenale, si ritrovano invece gli arazzi di Violeta Parra, la famosa cantautrice cilena, i ricami di pailettes e perline di Myrlande Constant e i lavori soffici e tridimensionali, potremmo chiamarli tappeti-sculture, di Safia Farhat. C’è una forte presenza dell’arte tessile, tradizionalmente femminile, selezionata anche per rivalsa, per promuovere la rivalutazione di un fare spesso confuso con l’artigianato. Proprio il tessile era una delle poche discipline cui potevano accedere le studentesse della Bauhaus, e non è un caso che la prima capsula del tempo allestita da FormaFantasma si trovi lungo il percorso ai Giardini subito dopo i quadri e le sculture di lana. È quasi una parentesi museale all’interno della maxi mostra, si intitola La culla della strega e raccoglie le opere delle donne più o meno conosciute del surrealismo, del futurismo e della Bauhaus: anche qui c’è la stoffa, quella degli abiti nelle fotografie di Claude Cahun e Gertrud Arndt, che mettono in scena un gioco di maschere e identità variabili usando i vestiti come protesi per il mutamento.

    Ma Il latte dei sogni non è soltanto surrealismo, nonostante ci sia una presenza forte del fantastico anche nei quadri contemporanei di Cecilia Vicuña, per fare un esempio tra tanti. La “stregoneria” è anche in una seconda capsula del tempo, Corpo orbita, che raccoglie opere di poesia visiva e poesia concreta ma anche pratiche medianiche e sedute spiritiche, intese come risposta alla presunta razionalità illuministica dell’uomo occidentale, che la mostra di Alemani vuole mettere in discussione in maniera radicale. Non c’è soltanto il surrealismo, dunque, ma anche l’esoterismo, i saperi altri, forme di non-sapere à la Bataille che la storia ha sempre tenuto ai margini....................

    https://www.elledecor.com/it/arte/a39802517/biennale-arte-2022-il-latte-dei-sogni-mostra-guida/

    domingo, 28 de agosto de 2022

    THE ASAHI SHIMBUN DISPLAYS SHATTERED GLASS OF BEIRUT. BRITISH MUSEUM

    Exhibition / 25 Aug 2022 - 23 Oct 2022

    On the evening of 4 August 2020, a massive stockpile of ammonium nitrate exploded at the port of Beirut.

    The blast killed at least 218 people, injured 7,000 and displaced 300,000 as well as causing $15bn of damage. The immediate and lasting effects have been deeply traumatic, not just for Beirut's citizens but for all Lebanese people.


    Just over 3km from the epicentre, at the Archaeological Museum at the American University of Beirut(Opens in new window) (AUB), a case displaying 74 glass vessels was destroyed, the shards of ancient glass mixing with those from the case and surrounding windows, seemingly inextricable. The story of the restoration of eight of these vessels is a powerful expression of the grief, solidarity and recovery of the people of Lebanon. A collaboration between the AUB and the British Museum, the journey of these shattered vessels has seen them transported to the Museum’s world-class conservation centre and, piece by piece, put together again.

    Staff from the Archaeological Museum have worked with British Museum conservators for three months and the eight vessels, which are mainly Roman with a few Byzantine and Islamic examples, are now whole again. The conservation process saw the fragments carefully and laboriously sorted and the individual vessels sensitively and painstakingly reconstructed. The team purposefully made the joins between the shards visible and, though some of the missing areas were filled to support the surrounding fragments, others were left unfilled. These visible scars and missing fragments bear witness to the explosion and the determination of the people of Lebanon to recover.

    Ranging from the first to the ninth century, the bowls, flask, beaker, jug and cup in this display collectively speak of the rich cultural heritage of the wider region – and they now tell new stories through the scars they bear.

    After being on display at the British Museum, the vessels will return home to Beirut.

    https://www.britishmuseum.org/exhibitions/shattered-glass-beirut

    BURAGLIO A L´EPREUVE DE BALZAC. EXPOSITION MAISON DE BALZAC AND, BARBICAN CENTER, LONDON. TANGRAM: OUR SILENCE IS YOUR SILENCE

     Sun 28—Mon 29 Aug 2022,LSO St Luke's

    Affiche de l'exposition Buraglio à l'épreuve de Balzac
    Musées, Expositions Art contemporain

    Lieu : Maison de Balzac, Paris 16e
    Date de début : 14 avril 2022
    Date de fin : 4 septembre 2022
    Tarifs : Entrée 8€, tarif réduit 6€.

    Programmation : Tous les jours (sauf lundi, fériés) 10h-18h
    Fermetures : Lieu fermé le lundi, le 1 janvier, le 1 mai, le 8 mai, le 14 juillet, le 15 août, le 1 novembre, le 11 novembre, le 25 décembre

    Présentation

    La Maison de Balzac poursuit sa collaboration avec des artistes contemporains et propose à Pierre Buraglio de développer sa relation à l'écrivain à travers ce parcours d'exposition. L'artiste présente des œuvres existantes, ou réalisées pour l'occasion, selon les procédures qui lui sont familières : avec, d'après, autour... Le traité de la vie élégante côtoie ainsi une installation de cravates accompagnée d'inscriptions murales ainsi que des sérigraphies avec biffures et corrections.

    L'événement Buraglio à l'épreuve de Balzac est référencé dans notre rubrique Art contemporain.

    AND

    BARBICAN CENTER, LONDON

    WHAT IS SILENT MUSIC? EXPLORE THE BOUNDARIES BETWEEN SILENCE AND SOUND, AND ITS DEEP ROOTS IN EAST ASIAN PHILOSOPHIES, IN AN IMMERSIVE CONCERT EXPERIENCE PRESENTED BY TANGRAM.

    Our Silence Is Your Silence is a meditation on transcultural spaces and identities, and brings together music written across North America, Asia, and Europe, including a response to John Cage’s 4’33’’, which 70 years on continues to provoke questions about the place of silence in Western Classical music today. Drawing on Daoist practices, the evening centres a new performance piece for Chinese string instrument the yangqin by Reylon Yount and a new commission from Sun Keting.

    Tangram are a trailblazing, London-based music collective growing transnational community by creatively celebrating Chinese cultures. Their compositions and performances delve into the joys and multiplicity of transnational Chinese experience, encouraging audiences to engage in nuanced cultural exchange and deep listening across perceived borders.

    https://www.barbican.org.uk/whats-on/2022/event/tangram-our-silence-is-your-silence

    sábado, 27 de agosto de 2022

    LES LIAISONS DANGEREUSES : LA NOUVELLE SÉRIE SULFUREUSE DE CET AUTOMNE

    Par Paola Dicelli

    La série Les Liaisons Dangereuses, diffusée à partir du 6 novembre 2022 sur Starzplay. © 2022 Starz Entertainment

    Préquel du célèbre roman de Choderlos de Laclos, la nouvelle série de Starzplay, diffusée le 6 novembre, vient de dévoiler ses premières images. Une plongée au cœur du XVIIIe siècle, où la passion amoureuse et la quête du pouvoir se révèlent être un jeu dangereux.

    "Ce n’est pas de l’amour… c’est une guerre". C’est ainsi que Starzplay présente Les Liaisons dangereuses, sa nouvelle série historique prévue cet automne. Prélude du roman classique de Choderlos de Laclos, elle relate la rencontre entre la marquise de Merteuil et le vicomte de Valmont, dans un Paris prérévolutionnaire. Les premières images promettent une histoire sulfureuse centrée sur les deux amants terribles, tiraillés entre leur désir de s’aimer et celui de briller dans la haute société française.

    Si Valmont, qui vient de perdre son titre, met tout en œuvre pour le récupérer, Camille, la future marquise de Merteuil, s’emploie quant à elle à "venger [son] sexe", et à tracer sa route dans un milieu d’hommes. Entre séduction, manipulation et trahison, ils sont prêts à tout pour atteindre leur but. Tour à tour complices, ennemis puis marionnettes l’un de l’autre, le Valmont et la Merteuil de cette version 2022 esquissent leur personnalité future. Une personnalité, dont les origines permettent de porter un regard nouveau sur l’œuvre de Laclos.

    Valmont et Merteuil, icônes de la pop culture

    Pour incarner ces deux personnages phares dans leurs jeunes années, Harriet Warner, le showrunner de la série, a choisi Alice Englert – The Power of dog de Jane Campion – et Nicholas Denton, un jeune acteur australien, tous deux méconnus du grand public. Un choix audacieux, quand on se souvient de la grande lignée d’acteurs et d’actrices ayant incarné le couple : Jeanne Moreau et Gérard Philipe en 1960, Colin Firth et Annette Bening en 1989, Catherine Deneuve et Rupert Everett dans une mini-série en 2003 et évidemment, Glenn Close et John Malkovitch, dans l’adaptation la plus connue, signée de Stephen Frears. Un film multirécompensé – trois Oscars et le César du Meilleur film étranger –, dont Mylène Farmer emprunte même une réplique dans sa chanson Beyond my control, en 1992.

    Si le livre a bénéficié de nombreuses relecture modernes, comme récemment sur Netflix, avec Les Liaisons Dangereuses – la marquise de Merteuil devient une redoutable influenceuse de Biarritz – c’est la première fois qu’une série raconte les rouages de leur perversité. Luxure, passion et haine semblent être, d’après le teaser, les ingrédients savoureux de cette nouvelle pépite télévisuelle. Réponse le 6 novembre.

    https://www.pointdevue.fr/culture/series/les-liaisons-dangereuses-la-nouvelle-serie-sulfureuse-de-cet-automne

    GIUSEPPE GIBBONI E CARLOTTA DALIA STRESA FESTIVAL 2022 – ISOLA BELLA DI STRESA 25 AGOSTO

    Ancora una volta il fascino di uno dei laghi più belli al mondo ha colpito con la visuale dall’Isola Bella, al centro del lago. E poi la musica...

    N. PAGANINI, Sonata Concertata in la maggiore MS 2
    dai Capricci op. 1: I, V, XV, XXI, XXIV
    N. PAGANINI / F. TÁRREGA, Variazioni sul Carnevale di Venezia
    M. CASTELNUOVO-TEDESCO, Capriccio n. XVIII
    N. PAGANINI, La Campanella

    Tante sono le leggende che avvolgono la figura di Paganini, ad esempio quella del patto con il diavolo per ottenere fama ed abilità al violino..e poi ancora il detto ‘Paganini non ripete’ fatto comunicare a Carlo Felice in Torino che gli valse la cancellazione di diversi concerti.

    Venendo invece allo strabiliante  concerto proposto dal programma dello Stresa festival nella splendida cornice del lago al tramonto, le parole fanno fatica a fluire per descrivere tutte le emozioni.

    Di Giuseppe Gibboni si è già tanto sentito parlare e lo stesso Accardo (come riportato anche dalle note del festival), lo definisce “uno dei talenti più straordinari”.

    Praticamente è un tutt’uno con lo strumento che agilmente utilizza nei modi più strabilianti arrivando a dei saltelli con l’archetto che ben pochi sanno rendere con tanta efficacia.

    In duo con Carlotta Dalia si ha modo di apprezzare anche lei in accompagnamento e poi e direi soprattutto negli assolo virtuosistici e precisissimi.

    L’insieme è davvero spettacolare e considerato che il concerto era stato proposto dai giovani dello Stresa Festival (young)  sicuramente possiamo pensare che il festival ha un futuro...se i giovani hanno tanto sapere e gusto per scegliere e riconoscere interpreti così talentuosi.

    Ancora una parola è doverosa circa Gibboni e giusto ricordare i riconoscimenti ottenuti per le interpretazioni in particolare di Paganini, di cui indubbiamente diverrà, se già non lo è, interprete di riferimento….Le sue interpretazioni di Capricci e brani celeberrimi non hanno certamente fatto rimpiangere altri interpreti accreditati, anzi hanno aperto un mondo sulle virtuosistiche composizioni di Paganini.

    La Musica vince sempre

    Renzo Bellardone

    BARENBOIM QUITS BERLIN RING. THIELEMANN TAKES OVER. STRESA FESTIVAL, PETITE MESSE SOLEMNELLE

    Breaking: Barenboim quits Berlin Ring. Thielemann takes over - Slippedisc

    Breaking: Barenboim quits Berlin Ring. Thielemann takes over - Slippedisc
  • CLASSICAL MUSIC
  • ENTRETENIMIENTO
  • GERMANY
  • MUSIC
  • LINEN
  •  

    STRESA FESTIVAL


    PETITE MESSE SOLENNELLE- STRESA FESTIVAL 2022 PALACOGRESSI STRESA 23 AGOSTO


    Allo Stresa Festival viene proposta una composizione rossiniana e del periodo meno giocoso del compositore. Al Palazzo dei Congressi è stata migliorata l’acustica e quindi si è potuto apprezzare le raffinatezze dei suoni dei pianoforti storici e dell’Harmonium, oltre che dell’insieme offerto.

    Gabrielle Philliponet , soprano
    José Maria Lo Monaco, alto
    Edgardo Rocha, tenore
    Christian Senn, basso
    Francesco CortiMaria Shabashova, pianoforti
    Deniel Perer, harmonium
    Coro Ghislieri

    Soprani: Argentieri Valentina, Mara Corazza, Son Jiyeong, Anna Piroli.
    Alti: Giulia Beatini, Camilla Biraga, Isabella di Pietro, Maria Chiara Gallo.
    Tenori: Raffaele Giordani, Massimo Lombardi, Matteo Magistrali, Simone Milesi.
    Bassi: Matteo Bellotto, Renato Cadel, Sergio Ladu, Filippo Tuccimei.

    Giulio Prandi, direttore

    Durante la villeggiatura a Passy nel 1863 Rossini, abbandonata la scrittura di opere liriche e dopo il trionfale successo del Guglielmo Tell, si dedica alla composizione di musica sacra, celebri lo Stabat Mater ed appunto la Petite Messe solennelle oltre ai Peccati di vecchiaia. Con queste composizioni anticipa notevolmente il gusto e la scrittura che verrà. A proposito della Petite Messe Solennelle, ascoltata al Palazzo dei Congressi di Stresa, rileviamo la proposta nella versione originale per due pianoforti e harmonium con interpreti di portata internazionale e l’eccellente Coro Ghisleri, diretto da Giulio Prandi.  La composizione considerata il testamento spirituale e musicale di Rossini si rifà a Bach ed alla scrittura contrappuntistica.

    Di tutto rilievo la presenza di strumenti storici: un Pleyel del 1855, tra i preferiti di Rossini, e un Erard del 1838, suonati dal duo d’eccezione: Francesco Corti e Maria Shabashova.

    I due pianisti sono stati davvero bravi ed in particolare da rilevare il ruolo di  Corti, unitamente a Deniel Perer all’Harmonium.

    Il Coro Ghisleri già ascoltato in altre occasione è sempre di tutto rispetto e la direzione di Giulio Prandi è misurata, attenta e meticolosa.

    Per quanto riguarda le voci si può dire di essere soddisfatti: il soprano Gabrielle Philliponet, entrata in cast in sostituzione dell’ultimo momento, l’ho ascoltata per la prima volta in questa occasione e sono rimasto colpito dalla purezza della voce, dalla limpidezza e dalla sicurezza interpretativa. Gli altri cantanti sono nomi conosciuti e già ascoltati in diverse altre occasioni: José Maria Lo Monaco ha un bellissimo colore dai toni profondi e arrotondati; Edgardo Rocha espone un gradevole timbro e facilità all’emissione, mentre per Christian Senn si può solo dire che sia sempre una garanzia di equilibrio e interpretazione più che gradevole (Sentito anche nella Passione secondo Matteo di Bach in apertura di Festival).

    La Musica vince sempre

    Renzo Bellardone