miércoles, 20 de agosto de 2025

BRUCKNER & GESUALDO MOTETS - TRAILER - MONTEVERDI CHOIR WITH JONATHAN SELLS

The Monteverdi Choir and Orchestra’s own recording label, Soli Deo Gloria, releases its first album since before the global pandemic on April 18: Bruckner & Gesualdo Motets, recorded live in concert at Ely Cathedral in October 2024 under Jonathan Sells.



LES GRANDES EAUX ET LES JARDINS MUSICAUX. FOTÓGRAFOS DE GUERRA. Hans Namuth y Georg Reisner



Du 1 avril au 31 octobre 2025, profitez des Jardins musicaux et des Grandes Eaux musicales dans les jardins et les bosquets ouverts pour l'occasion.



Profitez d’une promenade musicale à la belle saison : un moment de découverte, au cœur des jardins à la française, pour découvrir les bosquets exceptionnellement ouverts au public (sans mise en eau des bassins).

https://www.chateauversailles.fr/actualites/spectacles/les-grandes-eaux-les-jardins-musicaux#horaires-et-acces-auxjardins


Fotógrafos de guerra

Título original: Photographes de Guerre

Sinopsis de Fotógrafos de guerra

Una novela gráfica ambientada en la Guerra Civil española.

Barcelona se prepara para las Olimpiadas Populares, una respuesta pacifista y antifascista a los Juegos Olímpicos de Berlín.

Sin embargo, el ambiente no es de celebración: el ejército nacionalista se ha sublevado contra la República.

Con 21 y 24 años, Hans Namuth y Georg Reisner aún ignoran que están viviendo las primeras horas de una larga guerra fratricida que cubrirán armados únicamente con sus cámaras fotográficas.

Acostumbrados a los reportajes de inmersión, Raynal Pellicer y Titwane presentan un retrato profundamente humano de dos fotógrafos inmersos en la tormenta de la Guerra Civil Española. Un relato conmovedor con ecos tristemente actuales.


Portada Fotógrafos de guerra 0Portada Fotógrafos de guerra 2Portada Fotógrafos de guerra 3

ORCHESTRE SYMPHONIQUE DE LONDRES/SIR ANTONIO PAPPANO OUVERTURE DE LA SAISON – BERNSTEIN & COPLAND

 dim 14 sept. 2025, 19:00,Salle

Sir Antonio Pappano dirige deux symphonies américaines dramatiques et émotionnellement intenses, toutes deux nées du tumulte du XXe siècle.

Dédiée à la mémoire de JFK, la spectaculaire Symphonie Kaddish explore la crise de foi de Bernstein. Théâtre musical, oratorio et symphonie chorale réunis en un seul, son livret s’insurge contre Dieu et le loue, reflété par une musique d’urgence rythmique, de joie illimitée et de beauté profonde.

La Troisième Symphonie de Copland, achevée en 1946, est une vaste et belle œuvre de paysages tentaculaires, offrant au public précoce une lueur d’optimisme à la fin de la guerre. Le dernier mouvement met en vedette l’inspirante Fanfare for the Common Man du compositeur.

Programme

Leonard Bernstein Symphonie n° 3, Kaddish (version révisée)

Aaron Copland Symphonie n° 3

Interprètes

Orchestre symphonique de Londres 

Sir Antonio Pappano , chef d’orchestre

Dame Felicity Palmer , narratrice

Katharina Konradi, soprano

Chœur de garçons Tiffin 

https://www.barbican.org.uk/whats-on/2025/event/london-symphony-orchestrasir-antonio-pappano-5


Description

Enregistré en concert en octobre 2024, cet album marque le 60e anniversaire du Chœur Monteverdi et le 200e anniversaire de la naissance de Bruckner avec un album qui combine ses célèbres motets a cappella avec les motets sacrés de Carlo Gesualdo (1566 – 1613).
Interprété en 2024 par le Monteverdi Choir à Ely, Oxford et le Old Royal Naval College à Greenwich sous la direction de Jonathan Sells, l’album fait revivre la passion tourmentée de la musique des deux compositeurs.

Chœur Monteverdi
Jonathan Sells

Producteur : Nicholas Parker
Ingénieur du son : Mike Hatch

Date de sortie : 18 Avril 2025

« Ils sont de retour, Dieu merci ; Le Monteverdi Choir me manque ces derniers temps... Je suis heureux de vous annoncer que ce premier enregistrement avec Jonathan Sells est génial... Le Chœur Monteverdi chante [les motets] avec un ravissant mélange de précision et de chaleur, de sorte que l’Ave Maria et l’Os justi, en particulier, doivent être parmi les plus beaux récits que nous ayons enregistrés.

GERSHWIN / RAVEL - BUCHBINDER / MĂCELARU RUDOLF BUCHBINDER. ORCHESTRE NATIONAL DE FRANCE. CRISTIAN MĂCELARU

11 septembre

De l’électricité dans l’air. L’Orchestre National de France fait sa rentrée avec Ravel, véritable ADN de son répertoire, notamment en cette année de 150e anniversaire de sa naissance. 

Entre les tourbillons menaçants de La Valse et une version rarissime du Trio se glisse le Concerto pour piano de l’ami Gershwin, à qui Maurice Ravel intima, un jour qu’il était venu lui demander conseil : « Restez vous-même ! » Ce sera la touche canaille de ce french gala entre Paris et New York, sous les doigts de l’éternel jeune homme Rudolf Buchbinder.

CONCERT ÉGALEMENT DONNÉ DANS LE CADRE D’UNE TOURNÉE EN ROUMANIE, SLOVAQUIE, RÉPUBLIQUE TCHÈQUE ET AUTRICHE

https://www.maisondelaradioetdelamusique.fr/evenement/gershwin-ravel-buchbinder-macelaru

MUSEO VIRGILIO. PALAZZO DEL PODESTÀ, MANTOVA, LOMBARDIA. MILLET, LA VIE SUR TERRE. THE NATIONAL GALLERY

Luogo:  Mantova, Museo Virgilio Palazzo del Podestà

Regione:  Lombardia


Dopo un sofisticato processo di consolidamento e restauro, sabato 7 dicembre 2024,   riapre a Mantova Palazzo del Podestà, il monumentale edificio posto tra Piazza Erbe e Piazza del Broletto, collegato ad altri due fabbricati storici dell’età comunale: l’Arengario e il Palazzo del Massaro.

 All’interno di questi nuovi spazi recuperati nasce il nuovo museo intitolato a Virgilio, un percorso spazio-temporale nell’opera e nella leggenda del poeta che, per Mantova, è stato figlio e amico, vate e modello. 

Dopo dodici anni, il Palazzo torna ad accogliere il pubblico sotto una veste rinnovata: il Museo Virgilio, il cui design e storytelling è stato curato dalla Scuola Holden, e che nasce negli spazi recuperati di un grande e articolato complesso di palazzi comunali nel cuore del centro storico della città.

IL LUOGO

Gli spazi che ospitano il museo sono, di per sé, monumentali reperti che sanno raccontarci, nelle loro tante stratificazioni, la storia di una città e di un’umanità che continua a evolvere. Palazzo del Podestà, fondato nel 1227, fa parte dei palazzi comunali, sede dell’amministrazione cittadina per 700 anni, fra il 1200 e il 1900. Fino al 1873 è stato anche Palazzo di Giustizia, e carcere fino al 1911, ma la sua funzione principale era appunto quella di ospitare il podestà, cioè il capo dell’amministrazione comunale, oltre a conservare gli archivi del comune.

 Chi visiterà il museo attraversandolo sala per sala, percorrendo l’Arengario sino alla Masseria, scoprirà un percorso labirintico e stratificato nel tempo. Il primo radicale rinnovamento percepibile delle strutture medievali risale al 1462, in seguito a un incendio che nel 1413 danneggiò gravemente la facciata su piazza delle Erbe, mentre la più recente delle riqualificazioni è iniziata nel 2012 con i lavori di consolidamento e ristrutturazione dell’edificio in seguito al sisma di quell’anno. 

Un evento tutt’altro che fortunato, che però ha condotto a un prezioso ritrovamento. In effetti, una scoperta preziosissima: affreschi medioevali che nessuno aveva mai potuto ammirare.

GLI AFFRESCHI: IL CICLO DEI MESI

Il percorso di visita del Museo Virgilio è strettamente connesso agli spazi che lo ospitano e riserva delle sorprese di inedita rilevanza artistica, come appunto le decorazioni affrescate ancora visibili nelle sale. Le più rilevanti e inedite sono nella Masseria superiore, nella sezione dedicata alle Georgiche, dove un soppalco di nuova costruzione porta alla giusta altezza e alla giusta distanza per apprezzarle al meglio. Il ciclo decorativo rinvenuto nel 2012 è certamente di altissima qualità pittorica e ricopre tre lati della Sala.

 Un’intera parete è dedicata al Ciclo dei mesi, la rappresentazione dello svolgimento dell’anno attraverso personificazioni o scene di lavoro correlate a ognuno dei dodici mesi con il relativo riferimento astrologico. Di forte impatto visivo, le immagini diventano un grande codice illustrato capace di suscitare l’interesse di un pubblico vasto, non necessariamente colto, proprio per il loro alto valore didascalico, cioè esplicativo e persino educativo. 

Muovendosi invece con lo sguardo lungo le restanti pareti ci si imbatte in soggetti di cultura profana tratti da racconti cavallereschi, favole e narrazioni storiche: armigeri che si affrontano in battaglia con armature preziose, ma anche centauri e un soldato con gambe di capride. 

Veronica Ghizzi, la direttrice del museo ipotizza che quest’ultimo potrebbe essere una versione rivisitata dell’iconografia del re Artù, solitamente raffigurato mentre cavalca un caprone, simbolo della lussuria. L’eroe bretone era infatti un condottiero leggendario di folli imprese, guerriero privo di inibizioni pronto ad affrontare sfide per il solo gusto del pericolo.

 Le due pareti che raffigurano la guerra si contrappongono dunque alla scena pacificatrice del ciclo dei mesi dove il lavoro dell’uomo genera armonia con il tempo celeste e della natura a dispetto della guerra che genera i mostri così sapientemente impressi nelle pareti.  ... leggi il resto dell'articolo»

LA NATURA E LE GEORGICHE DI VIRGILIO

A differenza dei comuni calendari, raffigurano il passare del tempo non attraverso caselle, numeri, giorni, ma attraverso immagini che mostrano ciò che in quei giorni, in quei mesi, in quelle stagioni, è solito accadere. 

Esistono Cicli dei Mesi che raccontano mesi e stagioni con scorci naturali, scene di vita quotidiana e di lavoro umano, ma in questo Ciclo di Mesi la natura è quasi sempre rappresentata come una natura agricola, quella degli agricolae protagonisti delle Georgiche di Virgilio.

 Questa correlazione con l’opera di Virgilio non deve stupire poiché le Georgiche sono state una fonte letteraria imprescindibile per i calendari medievali, oltre che un modello di ispirazione per la poesia dei mesi. Per Virgilio, l’ordine del tempo celeste, così come il lavoro agricolo che segue i ritmi della natura, erano portatori di armonia e di pace, in contrapposizione al caos e al disordine prodotti dai conflitti. 

E questa sua visione viene ripresa dalla cosmologia medioevale, che nel correre dei mesi vede una rappresentazione dell’ordine perfetto della natura e di quello, meno perfetto, ma sempre straordinario, della vita umana.

Proseguendo nella visita, il Palazzo continua a regalare sorprese: lacerti di affreschi visibili accedendo dallo scalone d’onore, che riportano decorazioni araldiche datate al 1473, e nell’Arengario, un fregio alto circa un metro, steso su un intonaco bianco, che gira sotto il solaio delle quattro pareti interne da cui sembrano pendere, sospese a nastri affrescati, insegne araldiche del periodo di Federico II Gonzaga, di cui restano pochi frammenti . 

TESORI VIRGILIANI

Ovviamente, il museo racconta la sua storia anche attraverso preziosi reperti che aiutano a formare le parole della narrazione. La prima opera che si incontra è il Virgilio in Cattedra, una scultura policroma databile tra XII e XIII secolo simbolo del Comune di Mantova e collocata per lungo tempo nei palazzi civici.   Rimanda al sommo poeta anche il cosiddetto Trono di Virgilio del II secolo a.C., certamente il reperto più antico esposto.

 Tutti gli oggetti d’arte presenti sono strettamente collegati al tema, come le monete gonzaghesche con effige di Virgilio del XV e XVI secolo e il frammento di affresco con il volto del poeta del 1540, il Busto di Virgilio della prima metà del XVI e i volumi antichi delle sue opere: tutte testimonianze concrete di come noi umani non abbiamo mai smesso di guardare al poeta, di sentirlo vicino, di alimentare la sua leggenda. Testimonianze che trovano nel Museo Virgilio dimora permanente.

IL MUSEO OLTRE LE MURA

Museo Virgilio vive nella cornice di un luogo eccezionale, non c’è dubbio, ma potremmo dire che non si accontenta dello spazio fisico: è stato infatti sviluppato anche un ambiente digitale ad hoc, una app che consente di accedere a contenuti multimediali che aumentano in maniera significativa l’esperienza di visita. Basta un semplice gesto per scaricare l’app Museo Virgilio sullo smartphone e ritrovarsi protagonisti, decidere quali storie o informazioni approfondire, saperne di più sul Palazzo e sulle meraviglie che custodisce. 

Ogni pannello, ogni postazione, ogni teca è affiancata da un QR Code che spalanca dettagli, curiosità, studi, esperienze sonore e visive, con un’offerta che ha un piano di aggiornamenti continuo. Grazie all’app del museo, visitatrici e visitatori hanno costantemente la possibilità di costruirsi un’idea personale di Virgilio attraverso il percorso My Virgilio: QR

 Code che, chiedendoci di esprimere quanta vicinanza sentiamo rispetto ad alcuni tratti del poeta, a poco a poco ci permettono di definirne un profilo. Il Virgilio Nascosto, riflessivo, che sceglie di vivere in disparte per trovare pace; il Virgilio Maestro, studioso, che scrive e sperimenta e inconsapevolmente prepara la propria immortalità, diventando guida e vate per chi viene dopo di lui; il Virgilio Epico, che decide di votarsi a uno scopo più grande, diventa voce della Storia e dello Stato, con il sogno di fare del pubblico una comunità; e il Virgilio Umano, che sa guardare dentro gli esseri umani e che nobilita le passioni, i turbamenti, le fragilità, gli ideali.

 Esiste anche il Virgilio al di fuori di Palazzo del Podestà, che semmai ha l’ambizione di diventare un punto di aggregazione di contenuti e luoghi virgiliani. Ecco perché, accanto all’installazione del Gran Finale, troviamo anche il Virgilio Glocal, cioè una mappa interattiva che suggerisce a visitatrici e visitatori quali luoghi virgiliani possono esplorare a Mantova, in Italia e nel mondo, anche utilizzando come filtro il profilo che si è scelto durante il percorso: Luoghi d’infanzia e Dimore (Virgilio Nascosto); Opere e Reperti a Mantova (Virgilio Maestro); Musei e Palazzi che raccontano il mito di Virgilio e la Rotta di Enea (Virgilio Epico); Piazze, Statue e Monumenti (Virgilio Umano). 

Il progetto del museo è quindi quello di essere uno spazio che, negli anni, si arricchirà senz’altro di nuovi contenuti, sale, implementazioni e aggiornamenti – perché la volontà non è inaugurarlo, ma tenerlo vivo. Per chi, adulto o bambino, sente un legame con Virgilio e con Mantova. 

Il progetto è promosso dal Comune di Mantova, in collaborazione con il Comitato Virgilio, con il sostegno di Fondazione Banca Agricola Mantovana, Regione Lombardia, Gruppo Tea.

https://www.itinerarinellarte.it/it/mostre/museo-virgilio-11766


Millet : la vie sur la terre

THE NATIONAL GALLERY

Jusqu’au 19 octobre 2025

Salle 1

Le semeur, le bûcheron, une bergère. Ce sont ces sujets qui ont fait la renommée de l’artiste français Jean-François Millet.

À l’occasion du 150e anniversaire de sa mort, c’est l’occasion de voir certaines des peintures et dessins les plus appréciés de Millet.

Né dans une famille d’agriculteurs normands, Millet s’installe dans le village de Barbizon en 1849 où il met au cœur de son œuvre les personnes qui passent leur vie à travailler la terre, souvent les plus pauvres parmi les pauvres de la France du XIXe siècle. Il connaissait ces gens et son approche réaliste et non sentimentale de leur peinture était complètement nouvelle.

Découvrez son emblématique « L’Angélus » (1859) du musée d’Orsay, à Paris, un tableau typique de la dignité avec laquelle il a capturé les travailleurs de son époque. Un mari et sa femme se tiennent debout, la tête baissée. Éclairés par une lumière filtrée presque éthérée, ils ont cessé de travailler dans les champs pour réciter la prière de l’Angélus.

Admiré et copié par Vincent van Gogh, il a inspiré les impressionnistes et les postimpressionnistes dont Edgas Degas et Camille Pissarro. Sa combinaison de sujet et d’effets de lumière et de ton a vu sa popularité monter en flèche à la fin du 19e et au début du 20e siècle.

Découvrez la beauté et la puissance tranquille de l’œuvre de Millet, un artiste qui a créé certaines des peintures les plus réalistes et les plus intemporelles du 19ème siècle.

MUSÉE PAUL-BELMONDO. BOULOGNE-BILLANCOURT

 Au sein du château Buchillot à Boulogne-Billancourt, une folie du XVIIIe siècle, le musée Paul Belmondo abrite un ensemble exceptionnel de sculptures, médailles et dessins de celui qui fut le dernier des grands sculpteurs classiques français.


L'œuvre sculpté de Paul Belmondo

Agrandir l'image (fenêtre modale)

Il se compose de modèles originaux en plâtre, d’œuvres préparatoires et d’œuvres en marbre ou en bronze. 

Cette collection unique en France résulte de la donation des enfants du sculpteur (Muriel, Alain et Jean-Paul) à la ville de Boulogne-Billancourt en 2007. 

Inauguré en septembre 2010, le musée présente 263 sculptures et moules de sculptures, 452 médailles et travaux préparatoires, 966 dessins et un fonds d'atelier fait de croquis, carnets de croquis, outils et mobilier.


La muséographie originale

Inspirée des cabinets de curiosités du XVIIIe siècle, elle offre au visiteur un univers sobre et majestueux, mais aussi une ambiance très intimiste, à travers les réserves visitables qui témoignent du travail préparatoire de l’artiste.

Une évocation de l’atelier

Le parcours de visite permet également de découvrir l'antre artistique de Paul Belmondo, reconstitué à partir de son atelier de Montparnasse, tandis que le jardin et la cour d’honneur accueillent des œuvres de l’artiste (dont deux bronzes ont pu être installés grâce aux dons de particuliers) et d’autres sculpteurs de son époque, ainsi que des expositions temporaires.

https://www.boulognebillancourt.com/loisirs/culture/musees/musee-paul-belmondo

domingo, 17 de agosto de 2025

SCIPIONE NELLE SPAGNE DE ALESSANDRO SCARLATTI, INTELIGENTE RECUPERACIÓN CON LA RITIRATA, EN EL AUDITORIO DE EL ESCORIAL

Scipione nelle Spagne. La Ritirata. Selección de ópera semiescenificada de Alessandro Scarlatti. 15 de agosto,2025

Estreno en el Teatro San Bartolomeo, en 1714. Estreno absoluto en tiempos modernos

Elenco

Pablo García López, Scipione

Alexandra Tarniceru, Sonofisba/ Paloma Friedhoff

Bruno Campelo, Luceio

Josetxu Obregón, dirección musical

Nacho García, dirección de escena

Festival de San Lorenzo, Comunidad de Madrid

Se están oyendo y disfrutando mucho esta temporada y la siguiente por venir, las composiciones del maestro siciliano Alessandro Scarlatti, en el tricentenario de su muerte (24 de octubre de 1725).

Se trata de un músico muy relacionado con España, pues fue maestro de la Capilla Real del Reino de Nápoles, virreinato de la corona española en aquella época. Propicia el estreno de una selección de la ópera de tema español Scipione nelle Spagne (Escipión en España).

Con el mismo exacto título que la ópera de Scarlatti y el mismo libreto de Apostolo Zeno, existen no menos de 20 óperas de otros compositores. La propuesta del prestigioso grupo La Ritirata, que dirige Josetxu Obregón, el talentoso músico bilbaíno, se basa en su experiencia en la interpretación de obras de Alessandro Scarlatti, que ha grabado en varios discos (Il giardino di rose, Quella pace gradita, o los Conciertos napolitanos). En esta ocasión, este espectáculo responde a una visión musical comprometida de Obregón y los músicos que secundan La Ritirata: los instrumentos y la manera de interpretarlos se corresponden con las vivencias del compositor en la época.

Alessandro Scarlatti, que no Domenico, (Palermo, Reino de Sicilia, 2 de mayo de 1660 - Nápoles, Reino de Nápoles, 22 de octubre de 1725) fue un compositor y clavecinista que nació en la actual Italia, entonces bajo control del Imperio Español, en el período Barroco. Fue uno de los representantes más importantes de la escuela napolitana y jugó un papel fundamental en la historia de la música, principalmente en el desarrollo del lenguaje de la ópera, contribuyendo a perfeccionar las formas del aria da capo y de la obertura italiana de tres movimientos. Fue uno de los primeros compositores en utilizar el recitativo con orquesta, denominado recitativo acompañado, y el concertato al final del acto. 

Su lista de obras es inmensa y prácticamente desconocida para el gran público, incluyendo más de cien óperas italianas, ochocientas cantatas italianas, serenatas para voces e instrumentos, madrigales, treinta y ocho oratorios (de los que solo veinte se conservan), más de cien motetes y cantatas sacras, una pasión y doce misas. Scarlatti obtuvo el puesto de maestro de capilla para la reina Cristina, gracias a lo cual su talento musical pudo ser apreciado por personalidades nobles e influyentes de Roma, Italia y el resto de Europa.

En lo que se refiere a La clemencia de Escipión, justamente las ideas de clemencia, magnanimidad o contención, la muy glosada "virtus" romana republicana, están basadas en el relato legendario de la toma por el general romano Escipión el Africano de la ciudad cartaginesa de Qart Hadasht (en latín Carthago Nova, la actual Cartagena) el año 209 antes de Cristo. La toma de Cartagena, episodio clave de la segunda guerra púnica en la península ibérica, se narró como tema iconográfico aparece en la pintura del Renacimiento, y continuó siendo muy desarrollado por la pintura de historia hasta el siglo XIX.

El significado moral del tema, es el triunfo de la virtud sobre el deseo o sea, no tanto clemencia o perdón como más bien autocontrol, lo contrario del vicio clásico denominado akrasia. La figura de Escipión se exalta hasta límites heroicos y se le convierte en un modelo de comportamiento para los romanos. Es evidente la comparación de esta actitud con la opuesta que representa Agamenón en el comienzo de la Iliada, al resistirse a devolver a Criseida a su padre, el sacerdote Crises, lo que provocó el castigo de Apolo y una concatenación de hechos que llevaron al enfrentamiento con Aquiles. Todo un regalo exquisito para los clasicistas de siempre.

En realidad, la naturaleza de la decisión de Escipión fue esencialmente política: la presencia en Cartagena de un gran número de rehenes mantenidos por los cartagineses como prenda de la fidelidad de distintos pueblos indígenas de la península ibérica, ofreció a los romanos la posibilidad de realizar una operación de gran alcance. Los liberaron sin más pago que volver a sus lugares de origen, convirtiéndose así en los mejores embajadores posibles de Roma.

Así pues, con estos mimbres, Scarlatti recrea uno de los episodios de las Guerras Púnicas, adaptándolo a la perfección con una partitura de tres horas, de las que aquí se presentan unos cuantos pasajes, sin los episodios cómicos, en aproximadamente la mitad de la duración que la original.

Con la sala de cámara en lleno total, la idea de preparar una adaptación también teatral es muy acertada, porque no distrae excesivamente de la música, no exige unos esfuerzos organizativos y crematísticos como los de los montajes de ópera completamente dramatizadas, pero la audiencia se complace mucho en el disfrute del movimiento escénico, los trajes tan coloristas que recuerdan los de los Pupi de la Sicilia natal del compositor (declarados por la Unesco desde 2001 patrimonio oral e intangible de la Humanidad) y los tradicionales montajes de los teatrillos de marionetas callejeras.

 Faldones cortos con armazón, calzas, yelmos con plumas “alla Farinelli”, todo restallante y multicolor, no espada cortas o gladius, sino sable sarraceno para los soldados en liza (también invadieron los árabes Sicilia), sugerente traje del XVIII para la dama: el vestuario es muy simpático y evocador. Nacho García en la dirección de escena consiguió llevar a buen término el desafío. Así pues la perfecta combinación de lo culto y lo popular en una creación estival que merece ser recordada, también en grabaciones y por supuesto repetida en otras salas.

En lo que se refiere al grupo de cámara que interpreta el Scipione, La Ritirata fue creada durante su etapa de residencia en Holanda por Josetxu Obregón y toma su nombre del último movimiento del célebre quinteto que Luigi Boccherini compuso en Madrid, titulado “La Musica Notturna delle strade di Madrid”. 

Toda visión musical puede ser potencialmente válida- explican en el conjunto- pero cuando los instrumentos utilizados y su manera de interpretarlos se corresponden con las vivencias del compositor en su época, de alguna manera las piezas del puzzle encajan creando una sinergia indiscutible. Partiendo de este principio, el violonchelista bilbaíno Josetxu Obregón crea La Ritirata, una formación dedicada a la interpretación histórica con la intención de redescubrir repertorios del Barroco, Clasicismo y primer Romanticismo, desde la aparición del violoncello hasta que la línea entre la interpretación histórica y moderna del mismo se estrecha al terminar el Romanticismo.

A lo largo de sus 14 años de trayectoria, actúan en festivales y salas de gran prestigio de Europa, América, Asia y Oriente Medio, como por ejemplo Musikfestspiele Potsdam, Ludwigsburger Schlossfestspiele, International Fasch Festival Zerbst, Kulturforum Berlin, Tage Alter Musik Regensburg (Alemania), Internationalen Barocktage Stift Melk, Alte Musik Feldkirchen (Austria), Eszterházi Vigasságok (Hungría), Banchetto Musicale Vilnius (Lituania), Varaždin Baroque Evenings (Croacia), Teatro Nacional de China (Beijing), Felicja Blumental de Tel Aviv (Israel), Centro Studi Boccherini en Lucca (Italia), Sligo Festival of Baroque Music (Irlanda), Valletta International Baroque Festival (Malta), así como numerosas giras por muchos países.

Con numerosas grabaciones y premios notables, Josetxu Obregón, su director, gran intérprete, ha conseguido aunar el espíritu de una agrupación que roza la excelencia en cada actuación, compacta, pero flexible y muy musical, en una conseguida filiación a épocas y estilos diferentes. En la función de referencia, a destacar todos los instrumentistas, flauta de pico, violines, percusión, tiorba y clave y el conjunto de músicos en pleno.

Respecto a las voces, muy elegante y decidido, fino el Scipione del tenor cordobés que ha actuado ya en teatros muy conocidos Pablo García López, afinado, seguro y recatado, como general, como enamorado y como político cartaginés. Se maneja bien en el escenario, posee una línea de canto agradable y buen fiato. Contrasta y declina bien su parte consiguiendo hacer empastando con el trío de voces un corpus donde no se llega a echar de menos, ni más potencia vocal ni los coros.




El contratenor gaditano Bruno Campelo como Luceio es un delicioso enamorado, que “sospira, trema”, al vaivén de la acción, cada vez que parece conseguir o perder definitivamente a la amada. Tiene un bello instrumento, muy igual, con unos graves bien anclados y un registro lleno de matices y armónicos.


Parece que este verano ocurren las sustituciones de última hora, como ocurrió con la Traviata de Nadine Sierra en el Real, que devino un éxito en el reemplazo de Sabina Puértolas. Aquí la Sofonisba de la bella rumana Alexandra Tarniceru, disfónica, quedó en la actuación, muy ajustada, especular, con la de su cover ocasional, mientras una soberbia

 



Paloma Friedhoff ponía la voz y la brillantez vocal con partitura fuera de escena, con la orquesta, fantástica de sonido, a un personaje femenino destacable: la paciente pero hábil Sofonisba, que bucea muy entre razones políticas y de estado y estadios amorosos. Friedhoff dibujó un personaje acabado y muy potente, precioso. Paloma Friedhoff Bello es la soprano en cuestión, ganadora de varios premios internacionales en Madrid, Washington DC, Lisboa, Barcelona y Logroño. 

Su principal interés y actividad se centran en el mundo de la canción, el oratorio y el repertorio sinfónico, aunque recientemente ha realizado trabajos para bandas sonoras y grabaciones de todo tipo de proyectos (compositores, coros, cortos, series, anuncios).

Hubo muchos aplausos y en pie y la repetición como propina al final con “Viva, Viva Scipione” que les salió mejor que la primera vez, si eso hubiera sido posible. Inmejorable todo. De verdad…

Alicia Perris

Fotos, Julio Serrano

Nota bene: recensión dedicada con todo mi afecto especialmente a los profesores de latín y griego clásico, Lucila Castro, Aída Barbagelata, Gerardo Pagès, del Colegio Nacional de Buenos Aires y la Universidad de esa ciudad (UBA) y toda la constelación tan inspirada de gentes- en la memoria- que hicieron posible mi indeclinable fidelidad al mundo de Roma y Grecia clásicos, su historia y su imaginario. 

TF1 – MONTMARTRE, NOUVELLE SÉRIE HISTORIQUE DE LA RENTRÉE. NATHALIE DESSAY CHANTE NOUGARO

 


TF1 bande annonce série Montmartre prochainement


NATHALIE DESSAY CHANTE NOUGARO

20:00

Du jazz, du verbe et de la vie : Natalie Dessay et Yvan Cassar ressuscitent l’esprit Nougaro ! Un concert où la poésie se chante et se fête.

JULIO BOCCA RECEIVED THE "A LIFE FOR DANCE", INTERNATIONAL BALLET OF MIAMI. SEE INSIDE LADY DANBURY’S HOUSE, PACKED WITH TREASURES FIT FOR A QUEEN

Julio Bocca, the renowned Argentinean ballet dancer, received the "A Life for 
Dance" Lifetime Achievement Award at the Grand Classical Gala 
Performance, which is part of the International Ballet Festival of Miami. The award 
ceremony took place on Saturday, August 16th. The festival also honored American 
dance critic Robert Johnson with the "Ballet Criticism and Culture" award at the 
closing gala on Sunday, August 17th. 

In addition to the award, Julio Bocca also commented on the significance of receiving recognition, especially in the United States, and how much it means to him to be honored while still living, according to Artburst Mia 


LADY DANBURY´S HOUSE

Dear Gentle Reader, have you ever wondered what’s inside Lady Danbury’s House?

You may recognise the façade of the Holburne museum as the location for many of Lady Danbury’s lavish balls.

The real-life location is the Holburne Museum in Bath, one of the UK’s finest regional museums.

The building hasn’t always been a museum however – it started life as The Sydney Hotel, built at the end of the 18th century to preside over Great Pulteney Street and provide the gateway for the Sydney Pleasure Gardens, where crowds gathered to ‘promenade’ and dine in the open air.

The building frequently hosted balls and festivities, and would have been the talk of the ton in Regency Bath.

Queen Charlotte herself stayed opposite the Sydney Hotel on Sydney Place when she came to Bath ‘to take the waters’ in 1817, which were believed to help a variety of health conditions.

https://holburne.org/see-inside-lady-danburys-house-packed-with-treasures-fit-for-a-

PALAZZETTO BRU ZANE. STAGIONE 2025-2026. JORDI SAVALL: CONCIERTOS EN 2025

 Nel corso della stagione 2025-2026, il Palazzetto Bru Zane celebra due figure atipiche del XIX secolo che si possono considerare opposte e complementari: il cantante, librettista e compositore Hervé (di cui ricorre il bicentenario della nascita) e la pianista, editrice e compositrice Louise Farrenc (scomparsa 150 anni fa). Il primo si esprime soprattutto nel settore dell’opera lirica e comica; la seconda si dedica esclusivamente ai generi strumentali e seri.

 Hervé rimane costantemente ai margini delle istituzioni ufficiali, rincorrendo invano una programmazione all’Opéra-Comique che non ebbe mai luogo. 

Farrenc, invece, intraprende una carriera di docente al Conservatorio di Parigi, viene premiata due volte con il Prix Chartier per la sua musica da camera e vede le sue opere sinfoniche eseguite dalla Société des Concerts. 

Attraverso queste due personalità fuori dagli schemi, nel corso della stagione saranno esplorati due affascinanti capitoli della storia della musica.

Da Venezia, i festival d’autunno e di primavera approfondiranno questi aspetti del repertorio: da un lato, le produzioni leggere e divertenti del Secondo Impero e della Terza Repubblica; dall’altro, i “figli del secolo” che consacrano il trionfo del romanticismo musicale francese. 

A Parigi e in Canada, in particolare, questi due cicli saranno declinati anche in ambito lirico e strumentale, con programmi che spazieranno dalle tre sinfonie di Louise Farrenc a Robinson Crusoé e La Périchole di Offenbach, passando per due adattamenti molto diversi di Goethe: La Damnation de Faust di Berlioz e Le Petit Faust di Hervé.

L’offerta lirica sarà ricca e variegata: Médée di Luigi Cherubini al Théâtre des Champs-Élysées; Jean de Nivelle di Léo Delibes al Müpa di Budapest; Louise di Gustave Charpentier al Festival di Aix-en-Provence e all’Opéra di Lione; Mazeppa di Clémence de Grandval all’Oper Dortmund; La Belle au bois dormant di Charles Silver all’Opéra di Saint-Étienne; Zampa di Ferdinand Hérold al Prinzregententheater di Monaco di Baviera; Lucie de Lammermoor di Gaetano Donizetti all’Opéra-Comique; La Montagne noire di Augusta Holmès all’Auditorium di Bordeaux. 

A queste nuove produzioni si aggiungono quelle che proseguono la loro tournée, come Carmen (a Dallas), La Vie parisienne (a Versailles) e Le Docteur Miracle e L’Arlésienne (in Svizzera e in Normandia).

A testimonianza di una programmazione eclettica e aperta a tutti i pubblici, alcuni di questi titoli arricchiranno la collana “Opéra français” dell’etichetta Bru Zane, la cui prima uscita della stagione sarà dedicata all’Ancêtre di Camille Saint-Saëns.

https://bru-zane.com/scopri/la-stagione-2025-2026/


JORDI SAVALL: CONCIERTOS PARA 2025

Jordi Savall tiene varios conciertos programados para 2025, incluyendo fechas en España y otros países europeos. Destacan el Festival Jordi Savall en Santes Creus y otros eventos en ciudades como Amberes, Cracovia, San Sebastián, y más. 
Festival Jordi Savall (11-17 de agosto de 2025):
  • Se celebra en Santes Creus, Montblanc, Valls y Alcover. 
  • Incluye conciertos, danza, exposiciones y charlas en espacios históricos. 
  • El fundador, Jordi Savall, participará en cinco conciertos principales, incluyendo "Homenaje a Marco Polo" y "Las Vísperas de Monteverdi". 
Otros conciertos:
  • San Sebastián: Mendelssohn: Sinfonía nº 3 "Escocesa" y "Die erste Walpurgisnacht" (24 de agosto). 
  • Amberes: "El llibre vermell de Montserrat" (27 de agosto). 
  • Cracovia: "Les Goûts Réunis" (30 de agosto). 
  • Atenas: Concierto en el Odeon de Herodes Atticus (septiembre). 
  • Milán: Concierto en el Conservatorio - Sala Verdi (octubre). 
  • Barcelona: "Festa Criolla" con Santi Moix en el Gran Teatre del Liceu (noviembre). 
  • Hamburgo: "Llibre Vermell de Montserrat" en Laeiszhalle (noviembre). 
  •  Jordi Savall también estará en giras con "Le Concert des Nations" y otros conjuntos, incluyendo conciertos en 2026 en Essen, Hamburgo, Nueva York y Berkeley i otros lugares.