L’Opera lirica, è senza dubbio la forma d’arte che racchiude in sé molte arti, va quindi totalmente vissuta e partecipata...quando poi la scenografia è quella naturale del lago d’Orta e delle montagne circostanti, l’emozione dello spettacolo è garantita.
G. Verdi, Rigoletto
Opera in tre atti di Giuseppe Verdi, libretto di Francesco Maria Piave
Tratto dal dramma di Victor Hugo Il re si diverte
Rielaborazione musicale di Giacomo Mutigli
Riduzione drammaturgica e musicale di Gianmaria Aliverta
Giuseppe Infantino*, Il Duca di
Mantova
Gustavo Castillo, Rigoletto, suo
buffone di Corte
Sabrina Sanza, Gilda, figlia di
Rigoletto
Camilla Antonini, Maddalena,
sorella
di Sparafucile / Giovanna
Federico De Antoni,Sparafucile,
sicario / Il Conte di Monterone
Giordano Buset, Francesco
Esposito, comparse
Katerina Haidukova, fisarmonica - Greta Ferrario, clarinetto
Paolo Tedesco, violoncello - Marco Alibrando, maestro concertatore
Sara Marcucci, costumi - Francesca Donati, assistente alle scene
Regia e scene di
Gianmaria Aliverta
L’idea dell’opera immersiva
dell’ideatore e realizzatore Gianmaria Aliverta, con Voce
all’Opera, risulta vincente, grazie
anche ai luoghi spettacolari di Villa Bossi a Orta per il primo e secondo atto
e dell’Isola di san Giulio per quello conclusivo!
Il travestimento di Rigoletto non è il solito da buffone con
cappello e campanellini in testa, ma qui diventa ub vero e proprio en travesti con scarpe
rosse e parrucca…
a
sottolineare fortemente i due ruoli ben distinti di padre e buffone di corte!
Nella
cornice del giardino di Villa Bossi con balconata-imbarcadero, giardinetto e
scalinate, Aliverta ha prima raccontato la sua idea di Rigoletto che poi è
andato in scena tra il pubblico.
Costumi
semplici, ma ben azzeccati e buona globale interpretazione. Dopo il
tasferimento all’Isola di San Giulio con battelo si è assistito al terzo atto
dell’opera verdiana con la particolarità dell’uso di barca ormeggiata
sull’acqua per ricreare la stanza di Giovanna e Sparafucile dove viene ospitato
il Duca di Mantova nella notte dell’omicidio.
Il
piccolo ensemble strumentale è stato di inattesa piacevolezza e l’inserimento
della fisarmonica, strumento dalle mille sonorità, è stato di tutta gioia
d’ascolto grazie al fatto che non ha mai prevaricato, ma è sempre stato il
delicato filo conduttore del racconto musicale.
Dei
cantanti direi bene: Sabrina Sanza un ottima Gilda, con facilità negli acuti e
buona presenza scenica, Gustavo Castillo
nei panni di Rigoletto si è espresso con voce drammatica e ben in ruolo; Giuseppe Infantino nel ruolo del Duca ha
emesso un buon timbro; Interessante Federico de Antoni nel doppio ruolo di
Monterone e Sparafucile e del tutto apprezzabile Camilla Antonini prima
Maddalena e poi Giovanna.
Per concludere vale la pena ritornare all’apprezzamento della globale idea di realizzazione con luoghi di bellezza eccezionale e coinvolgimento totale del pubblico.
La
Musica vince sempre
Renzo
Bellardone
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