Singspiel tedesco in tre atti
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Libretto di Johann Gottlieb Stephanie the Younger
tratto dal dramma Belmonte und Constanze di Christoph Friedrich Bretzner
Prima rappresentazione assoluta: Vienna, Burgtheater, 16/07/1782
Konstanze - Soprano - Sofia Fomina
Belmonte -Tenore
- Anthony Leon
Blonde -
Soprano - Eleonora Bellocci
Pedrillo -
Tenore - Denzil Delaere
Osmin -
Basso - Dimitry Ivashchenko
Selim -
Attore - Sebastian Wendelin
Giannizzero -
Soprano - Pierina Trivero
Giannizzero -
Mezzosoprano - Laura Realbuto
Giannizzero -
Tenore - Roberto Guenno
Giannizzero - Basso-baritono - Roberto Calamo
Gianluca
Capuano direttore
d'orchestra
Michel Fau regia
Tristan
Gouaillier ripresa
della regia
Antoine
Fontaine scene
David Belugou costumi
Joël Fabing luci
Hadrien
Delanies assistente
alla regia
Ulisse
Trabacchin maestro
del coro
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Allestimento Opéra Royal de Versailles
Il ratto dal
serraglio, ovvero Die Entführung aus dem
Serail è un Singspiel in tre atti musicato
da Wolfgang
Amadeus Mozart su libretto di Gottieb Stephanie il giovane.
Drammaticità e comicità si confondono tra le astute note di Mozart amalgamate con con le ‘turcherie’ di moda all’epoca.
Opera brillante che piace sia per la musica che per le situazioni divertenti seppur molto ingenue agli occhi nostri. La morale dell’opera invece è di grande spessore ed attualità e parrebbe che troppi grandi della terra non ragionino invece illuministicamente alla maniera del generoso turco mozartiano che risolve con la ragionevolezza, il perdono e con la bontà.
L’ambientazione
proposta dal Regio di Torino è variopinta e colorata, ma al tempo stesso sobria
e scevra da inutili orpelli. Interessanti
i lineari movimenti delle stesse scene e l’idea registica finale di far
volare Selim sul tappeto volante (tipica turcheria), anche se di musica turca
se ne trova ben poca a vantaggio di arie moldave o valacche,
La regia
di Michel Fau è classica con qualche spunto divertente come quando il
bacio fra Pedrillo e Blondine viene interrotto perché le scene si dividono,
oppure quando i personaggi diventano burattini con movenze da pupi siciliani
con efficaci simbologie ed è
gradevolmente ben incastonata con le scelte scenografiche di grande prospettiva
di Antoine Fontaine. I costumi classici, ma più vezzosamente divertenti
che ridondanti sono di David Belugou.
Tristan
Gouaillier ha
ben ripreso la regia, mentre Joël
Fabing ha diseggnato coerentemente le
luci; Hadrien Delanies assistente
alla regia e
Ulisse Trabacchin maestro del coro hanno insieme e con sicurezza valorizzato l’allestimento dell’Opéra Royal de Versailles.
Konstanze,(ruolo per soprano di coloritura) incontra buona interprete in Sofia Fomina, che duetta con facilità negli acuti con Belmonte il tenore Anthony Leon che porge con grazia la sua vocalità; entrambi significativi si cimentano nella vicenda con Blonde, vicace soprano che scopre in Eleonora Bellocci appunto una vivace interprete che sa dare comicità al personaggio, come anche Pedrillo. Il tenore Denzil Delaere che con movenze e piccole gags ravviva il ruolo vocale ben esposto. Il basso profonto Dimitry Ivashchenko interpreta Osmin il feroce custode del Palazzo il quale smania di tortutare e uccidere ma che dovrà cedere alla ragionevole bontà del Pascia; Osmin è reso con verosimile brutalità ridicolizzata, con voce profonda e ben calibrata.
Trattandosi di un Singspiel
ci sono molte parti parlate ed addirittura un intero ruolo è solo parlato:
l’attore Sebastian Wendelin interpreta Selim con chiara
esposizione e naturalezza negli atteggiamenti e movimenti.
Sempre ottimo il coro per la direzione di Ulisse Trabacchin ed in questo caso si sono evidenziati nell’interpretare i giannizzeri Pierina Trivero, Laura Realbuto, Roberto Guenno e Roberto Calamo.
L’Orchestra ridotta a pochi elementi come previsto dalla partitura, è risultata di grande bravura ed è stata apprezzata anche la direzione del vincitore del premio Abbiati 2022 ovvero Luigi Capuano, incisivo nel gesto misurato che ha però saputo trarre le tipiche vivacità mozartiane che sono il sale delle sue composizioni.
La Musica vince
sempre.
Renzo Bellardone
CORTESIA WWW.VIAREGGINO.COM
Domani Placido Domingo riceverà il Premio Puccini
Festival Puccini lunedì 17 novembre 2025 0
Alle 18.30, a Torre del Lago, avrà luogo la cerimonia di consegna nell'auditorium Caruso
TORRE DEL LAGO - Domani, nell’Auditorium Caruso del Gran Teatro Giacomo Puccini, il Premio Puccini 2025 sarà consegnato dal Sindaco di Viareggio Giorgio Del Ghingaro @giorgiodelghingaro , dal presidente della Fondazione Festival Pucciniano Fabrizio Miracolo e dal direttore artistico Angelo Taddeo a un protagonista assoluto della scena operistica internazionale: Plácido Domingo, in una serata speciale aperta al pubblico (su prenotazione).
Un appuntamento che, dal 1971, celebra chi ha contribuito in modo straordinario a custodire e far vivere l’eredità artistica del Maestro toscano.
Nato per omaggiare le grandi voci, i direttori, gli interpreti e le personalità che hanno portato l’opera pucciniana nei teatri e nei cuori del mondo, il Premio è diventato nel tempo uno dei riconoscimenti più prestigiosi della lirica internazionale.
Ogni edizione è un viaggio nell’eccellenza: un momento in cui Torre del Lago, luogo in assoluto più amato da Puccini, diventa un punto di incontro tra passato, presente e ciò che ancora deve nascere.
Domani, martedì 18 novembre, alle ore 18.30, a Torre del Lago, avrà luogo la cerimonia di consegna del Premio Puccini.
Un’occasione per celebrare la musica di Puccini e chi continua a farla risuonare nel mondo.



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