Le torri, le porte e le fortezze di Firenze hanno infinite storie da raccontare: storie di guerra e di pace, storie di fatica e di sogno, storie di coraggio e di paura. Da centinaia di anni proteggono Firenze Patrimonio Mondiale, ne custodiscono le meraviglie, ricordano che ogni tanto vale la pena di staccare i piedi da terra e sollevare lo sguardo.
È per questo che dal 1° luglio riaprono al pubblico Porta San Frediano, la Torre della Zecca, Porta Romana e poi le fortezze cittadine, ovvero il Forte Belvedere e il Bastione di San Giorgio, che guardano la città dall’alto, e la Fortezza di San Giovanni, che invece la presidia dal basso, in un turnover di percorsi e passeggiate.
Una proposta di valorizzazione offerta ogni estate dai Musei civici fiorentini e da MUS.E con la preziosa collaborazione dell’Ufficio Firenze Patrimonio e Rapporti con UNESCO e della Direzione Servizi Tecnici del Comune per permettere, a fiorentini e non, di scoprire la storia della città, del suo sistema difensivo e per godere di un panorama mozzafiato su Firenze.
Con una novità: Porta san Frediano che entra stabilmente a far
parte del circuito delle torri grazie all’inserimento di una scala che consente
l’accesso permanente. I lavori del sistema di salita e visita sono stati
ultimati e l’inaugurazione si è svolta oggi alla presenza del presidente della
Regione Eugenio Giani, del sindaco di Firenze Dario Nardella e degli assessori
Alessia Bettini, Titta Meucci, i presidenti dei quartieri 1 e 4 Maurizio
Sguanci e Mirko Dormentoni, il consigliere comunale Mirco Rufilli.
L’apertura al pubblico di Porta San Frediano andrà dal 1° fino al 31 luglio, sarà visitabile tutti i giorni dalle 17 alle 20 in collaborazione con la Fondazione Angeli del bello. A seguire, dal 1° al 31 agosto aprirà la Torre della Zecca, in piazza Piave, con gli stessi orari. Per tutto il mese di settembre sarà invece aperta Porta Romana (dalle 16 alle 19).
Porta San Frediano
Il sistema di salita e di visita a Porta San
Frediano consiste in un collegamento verticale ed orizzontale, realizzato
tramite una scala metallica ed un camminamento di ronda sulle mura, per rendere
raggiungibile, da Piazza di Verzaia, il vasto ambiente sottotetto sulla Porta
San Frediano, accessibile e fruibile in sicurezza, tramite l’installazione di
ringhiera metallica.
Già nel 2016 era stato realizzato un
intervento di restauro, completato nel 2019, che però non consentiva un accesso
diretto dal piano stradale. Con questo obiettivo è stato previsto un intervento
di valorizzazione delle porte di ingresso e delle torri del percorso murario
compresa la componente illuminotecnica. Un primo lotto dei lavori ha previsto
la realizzazione della struttura della scala di accesso. Il secondo lotto,
finanziato attraverso l’avviso regionale dei fondi Sviluppo e coesione, ha
visto la realizzazione dell’illuminazione del percorso e delle mura, il
completamento della scala e la sistemazione del camminamento con la
realizzazione di un parapetto a protezione.
I lavori enfatizzano e migliorano, di fatto,
gli esiti delle precedenti azioni, con particolare riferimento alle opere
d’illuminazione ed alla opportunità di incrementare ulteriormente il livello di
riconoscibilità pubblica del monumento già raggiunta con queste ultime,
offrendo nuovi scenari di fruizione pubblica del contesto storico che, da
storico limite protettivo della comunità, può trasformarsi in elemento di
restituzione attiva della memoria e delle identità urbana. L’intervento,
insomma, rappresenta l’inizio di una prospettiva più ampia che ha come
obiettivo la promozione e la conoscenza dell’antico circuito fortificato della
città di Firenze, da parte di cittadini, turisti, istituzioni scolastiche,
studiosi e l’ampliamento dell’offerta culturale nella zona dell’Oltrarno,
tramite un percorso di visita di grande rilevanza paesaggistica che dalla riva
del fiume, possa ripercorrere a piedi e in quota l’antico tracciato
fortificato.
https://musefirenze.it/eventi/estate-2023-riaprono-torri-porte-e-fortezze-fiorentine/
MORTO IL FILOSOFO GIANNI VATTIMO
Gianni Vattimo, il grande filosofo scomparso ieri che viveva ormai da anni a Torino era di origini calabresi, nato a Cetraro. Con la calabria ebbe un legame particolare tanto da arrivare a candidarsi a sindaco di San Giovanni in Fiore. nella cittadina dell'abate Gioacchino infatti Vattimo si recava spesso per studiare e ricercare i testi del grande studioso.
Proprio per il suo straordinario legame con la Calabria lo ricorda Alfredo Antoniozzi vice capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera dei deputati "Voglio ricordare ll suo grande amore per Gioacchino da Fiore- scrive Antoniozzi- e per la nostra terra. "Era un filosofo immenso e un uomo di profonda onestà intellettuale- conclude Antoniozzi- che probabilmente avrebbe meritato maggiore rispetto negli ultimi mesi della sua vita".
Proprio il comune di San Giovanni in Fiore vuole ricordare il grande filosofo dedicandogli una strada nel centro della cittadina, lo ha annunciato la sindaca del comune cosentino, Rosaria Succurro.
"La scomparsa del professore Vattimo addolora l'intera comunità sangiovannese, di cui egli si sentiva parte. Di San Giovanni in Fiore aveva conservato un ricordo molto affettuoso e si teneva puntualmente aggiornato sulle vicende del territorio. Durante la pandemia, Vattimo - rammenta Succurro - aveva partecipato ad un dibattito on line su Gioacchino da Fiore.
Nell'occasione, avevamo insieme riflettuto sulla forza del messaggio di speranza dell'abate. Il professore ne ammirava il pensiero, di cui sosteneva l'attualità. Inoltre, considerava Gioacchino riferimento culturale e spirituale per la pace e la giustizia nel pianeta". "Vattimo - rimarca Succurro - si era innamorato della nostra città e ne apprezzava le risorse culturali, naturali ed intellettuali.
Il professore non ha mai mancato di far sentire la sua vicinanza a San Giovanni in Fiore, in cui desiderava ritornare, come dichiarò in una recente intervista. Non lo dimenticheremo” ha concluso la sindaca.
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