Nella Sala del Museo dedicata a Maria Callas ha preso finalmente posto la copia fedele dell’abito progettato da Franco Zeffirelli per la “Divina”. L’abito fu realizzato in occasione de “Il turco in Italia” del 1955 al Teatro alla Scala di Milano. Il rifacimento dell’abito è stato curato da Elena Puliti e Massimo Poli grazie alla generosa donazione dell’Associazione Firenze Donna.
L’abito è uno dei pezzi più cari al Maestro. Segna infatti un momento importante nella vita professionale e privata di Franco Zeffirelli confermando definitivamente la sua attività di regista alla Scala e segnando l’inizio del sodalizio artistico con la grande Maria Callas.
Zeffirelli e Callas: una storia di
amicizia e intesa professionale
Con lei il Maestro stringe un’amicizia profonda di cui spesso racconta con affetto. Nella sua autobiografia il Maestro svela spesso e delicatamente la rispettosa e talvolta civettuola intimità che li legava:
“Con tutti i sacrifici che ho fatto per dimagrire, mi fai sembrare più grassa di prima con questi costumi.”
Fu questo il commento di Maria
Callas la prima volta che indossò, in fase di prova, l’abito disegnato per lei
da Franco Zeffirelli.
Gli abiti “erano semplicemente e graziosamente stile impero, 1810, con la vita appena sotto il seno. Sul fatto che non lasciavano vedere com’era diventata snella, a suo modo aveva ragione.
Maria cominciò ad andare di nascosto dalla sarta a chiederle di abbassare il punto vita; naturalmente, ci andavo anch’io subito dopo e lo facevo rialzare.
Alla fine avemmo una discussione pacata, in cui feci di tutto per spiegarle che con quei costumi semplici e attillati era un incanto. Ma quello che la convinse, fu quando le dissi che nessuna donna poteva permettersi una linea così alta senza sembrare goffa e impacciata.
“Va bene” concesse “fa’ quello che vuoi, purché ci divertiamo.”
I Maestri artigiani fiorentini per
l’abito del Turco in Italia
Pippo Zeffirelli ha commissionato
il lavoro di ricostruzione dell’abito a due illustri rappresentanti dei
“mestieri fiorentini” legati al mondo del teatro e del cinema, Massimo Poli e
Elena Puliti.
Come dice Elena Puliti, stretta collaboratrice di Anna Anni, che si è occupata di definire l’impostazione del lavoro di ricostruzione, tra ricerca (difficilissima!) dei materiali e tecniche sartoriali: “si tratta di una ricostruzione vera e propria… che ha l’obiettivo di seguire il più possibile la visione iniziale… ”, visibile nelle foto di scena, eliminando tutte le integrazioni e le modifiche fatte nel tempo dalle sartorie che, come da tradizione, una volta prodotto l’abito, sono libere di modificarlo per affittarlo in altre produzioni.
Pillole di Spettacolo:
L’abito di Maria Callas nel “Turco in Italia”
Un lavoro progettuale e di ricerca
storica quindi che ha impegnato i due artisti-artigiani nella ricostruzione di
un’opera della sartoria teatrale degli anni ’50.
Come dice Massimo Poli, ex
titolare della nota Sartoria Teatrale Fiorentina, che per oltre 150 anni ha
fornito a Firenze e al mondo dello spettacolo creazioni sartoriali uniche: “Il
rifacimento dell’abito è un lavoro lungo e complesso, fatto di analisi sartoriale.
Il primo passo è stato quello di analizzare i tipi di tessuto utilizzato, le
modalità del taglio e dell’imbastitura” per giungere a ricostruire fedelmente
un abito che è la sintesi di un periodo storico, di una fase della storia del
teatro, testimone di un legame artistico
tra due personalità uniche, Franco Zeffirelli e Maria Callas.
https://www.fondazionefrancozeffirelli.com/pilloledispettacolo/l-abito-di-maria-callas-per-mano-dei-maestri-artigiani-fiorentini/
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