Il capolavoro verdiano
aprele celebrazioni del bicentenario
nell’allestimento realizzato
da Massimo Gasparon
da un’idea di Pier Luigi
Samaritani, con Francesco Meli, Luca Grassi,
Anna Pirozzi, Julia
Gertseva diretti da Massimo Zanetti
sul podio della
Filarmonica e del Coro del Teatro Regio di Parma
Teatro Regio di Parma
12, 15, 18, 23, 27 gennaio 2013
Un ballo in maschera inaugura la Stagione 2013 del Teatro Regio di Parma sabato
12 gennaio 2013 (turno A) alle ore 20.00. Affidato alla direzione di Massimo
Zanetti, sul podio della Filarmonica del Teatro Regio di Parma, al suo debutto, e del Coro del
Teatro Regio di Parma, preparato dal maestro Martino Faggiani, lo spettacolo, creato dal regista Massimo Gasparon con le
luci di Andrea Borelli e le coreografie di Roberto Maria Pizzuto, è ispirato
alle affascinanti scene e agli splendidi costumi della storica produzione di
Pier Luigi Samaritani, presentata a Parma nel 1989 e assurta a modello della
più alta tradizione teatrale italiana.
“Potremmo definire questa ripresa con alcuni nuovi elementi
scenografici e drammaturgici, un’occasione importante per ritrovare la
modernità attraverso lo stile e la tradizione, - spiega il regista Massimo
Gasparon - dove il nuovo deve nascere dal nucleo classico della tradizione
melodrammatica. Una possibile via è quella della ricerca profonda di una
sensibilità più attuale. Sondare i meccanismi del nostro emozionarsi e trasmetterli
ai cantanti. In bilico tra tradizione e creazione, senza mai escludere alcun
possibile cambiamento. E la compagnia di canto, straordinaria e vivace, dà un
apporto preziosissimo. Il maestro Zanetti, partecipando con entusiasmo alle
prove di regia, ha permesso la ricerca di una sintesi tra intuizioni musicali
ed esigenze drammaturgiche, secondo la migliore tradizione operistica italiana.
Sono onorato di avere ridato vita e ripreso ora questo allestimento, in quanto
ho potuto studiare da vicino i bozzetti e le scene realizzate, ho scoperto
dettagli preziosi e nascosti: una straordinaria occasione in termini
professionali ed umani, in questo affettuoso e sincero omaggio ad un grande
Maestro del nostro teatro”.
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