Dramma
giocoso in due atti, Libretto di Angelo Anelli
Musica
di Gioachino Rossini
Isabella, signora italiana
contralto Daniela Pini - Lindoro, giovane italiano,schiavo favorito di Mustafà tenore Antonino Siragusa -Mustafà, bey
d’Algeri basso Simone Alberghini -Elvira, moglie di Mustafà
soprano Linda Campanella, Taddeo,
compagno d’Isabella basso
Marco Filippo Romano - Haly, capitano dei corsari algerini basso Federico Longhi –
Zulma, schiava confidente di Elvira mezzosoprano Alessia Nadin
Direttore d’orchestra Daniele Rustioni
Regia Vittorio Borrelli
Scene Claudia Boasso
Costumi Santuzza Calì
Luci Andrea Anfossi
Maestro del coro Claudio Fenoglio
ORCHESTRA E CORO DEL
TEATRO REGIO
Allestimento
Teatro Regio
La
tradizionale lettura unitamente alla
semplicità costruttiva, ha fatto si che una delle opere italiane più
rappresentate al mondo, abbia trovato habitat naturale sul palcoscenico del
Teatro Regio di Torino con la regia di Vittorio
Borrelli. Scenografia classica ed arabeggiante di Claudia Boasso, costumi pertinenti disegnati da Santuzza Calì, tanto movimento in scena
e molte idee risolutive (a discapito di convenzionali gags) sono i punti di
forza dell’impianto registico che diverte e.. molto.
La
direzione affidata al giovane Daniele
Rustioni è apparsa puntuale e ricca di sottolineature evidenzianti l’elegia
e l’ironia rossiniana; direzione vigorosa ed attenta, già alla sinfonia disegna
l’impianto architettonico dell’insieme.
La
vicenda è nota, ma con un guizzo
fantasioso la si può collocare in una qualunque pagina di cronaca: storia di
amori, di corna, di ripensamenti e su tutto e tutti dominano l’arguzia ed il fascino femminile.
Daniela Pini, contralto dalle belle coloriture bronzate seppur facile
negli acuti offre la voce alla bella Italiana Isabella: “per lui che adoro”
diventa un’aria ricca di poesia. Il suo fedele innamorato Lindoro vive grazie
alla voce acuta di Antonino Siragusa,
veramente adatto al ruolo sia per duttilità vocalità che per attitudine alla
comicità attoriale all’apice in un passo di danza classica. Linda Campanella, soprano dai toni
morbidi, ma vibranti è la moglie del Bey Mustafà interpretato dal basso Simone Alberghini che offre colori
scuri e toni ben profondi uniti a gestualità ed azioni divertenti. Il basso Marco Filippo Romano interpreta Taddeo
con mimica davvero sorprendente ancorchè
con doti vocali apprezzabili per estensione e per sfumature di colori che
valorizzano la cifra interpretativa.
Alessia Nadin è
simpaticamente Zulma e seppur in un ruolo breve ben tratteggia il personaggio.
Haly
trova i panni in Federico Longhi
apprezzato per profondità e rotondità “Le femmine d’Italia..”
Il
coro diretto dal valente Claudio
Fenoglio ha rappresentato una componente di valore.
La
Musica vince sempre.
Renzo
Bellardone
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