Stresa incontra Napoli e con tarante e tarantelle dal 500 ai giorni nostri, fa vivere una serata di Musica vera, insaporita dal divertimento puro.
Le storie di vita della Napoli di fine ‘500 e inizio
‘600
L’Arpeggiata
Vincenzo Capezzuto, alto
Anna Dego, teatro danza
Doron Sherwin, cornetto
Marcello Vitale, chitarra battente e chitarra barocca
Tobias Steinberger, percussioni
Leonardo Teruggi, contrabbasso
Christina Pluhar, tiorba e direzione musicale
Nella serata “alla napoletana” dello Stresa Festival ci si è davvero divertiti e lo si è fatto con Musica molto bella ed interpretata con grande abilità e passione dall’ensemble L’Arpeggiata: fondato da oltre una ventina d’anni da Christina Pluhar vive nel panorama della musica antica ed è composto da musicisti abilissimi che sanno creare atmosfere di tutta emozione! L’uso del tamburo, ad esempio, è decisamente insolito e con effetti e suoni del tutto inusuali per lo strumento.
La musica vocale del primo barocco e le melodie popolari napoletane incontrano Vincenzo Capezzuto, sicuramente dotato di una voce che va oltre le consuete classificazioni perchè esprime un timbro del tutto particolare e vanta una grande estensione e abilità ad interpretare generi diversi tra di loro per epoca e genere! Per entusiasmare ancor più il pubblico applaudente, conclude con un bis che sconfina da Napoli, ma che è conosciuto in tutto il mondo “Alleluia”. Oltre a cantare, con abilità da vero artista, fa da spalla/partner a Anna Dego che più che abilmente danza i tipici balli della tradizione napoletana, ballando addirittura bendata in ‘Dicitencello Vuje”
La serata ha davvero soddisfatto tutti i palati passando tra diversi generi con l’unica costante della bravura interpretativa e coinvolgente.
La Musica vince sempre
Renzo Bellardone
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