29 giugno 2013
Melodramma giocoso in due atti
Libretto di Felice Romani
da Le Philtre di Eugène Scribe
Libretto di Felice Romani
da Le Philtre di Eugène Scribe
Musica di Gaetano Donizetti
Personaggi
|
Interpreti
|
Adina, ricca e capricciosa
fittaiuola soprano |
Jessica Nuccio |
Nemorino, coltivatore, giovane semplice,
innamorato di Adina tenore |
Ivan Magrì |
Belcore, sergente di guarnigione
nel villaggio baritono |
Vito Priante |
Il dottor Dulcamara,
medico ambulante basso |
Simone Alberghini |
Giannetta, villanella soprano
|
Annie Rosen
|
Assistente di Dulcamara mimo
|
Mario Brancaccio
|
Maestro al fortepiano
|
Luca Brancaleon
|
Direttore d'orchestra
|
Giampaolo Bisanti
|
Regia
|
Fabio Sparvoli
|
Scene
|
Saverio Santoliquido
|
Costumi
|
Alessandra Torella
|
Luci
|
Andrea Anfossi
|
Assistente alla regia
|
Anna Maria Bruzzese
|
Maestro del coro
|
Claudio Fenoglio
|
Orchestra e Coro del Teatro Regio
Nuovo allestimento
L'elisir d'amore, opera in due atti di Gaetano Donizetti su libretto di Felice Romani, è a buon dirittto ritenuta una delle opere più buffe del
repertorio italiano, anche se raggiunge punte di indicibile liricità ne ‘la
furtiva lagrima’.
Andata in scena per la prima volta il 12 maggio del 1832 al Teatro della
Cannobiana di Milano è sovente
inclusa in cartellone, proprio per la giocosità dell’insieme, che nasconde
peraltro profonde verità repetibili nel tempo: quanti imbonitori ad esempio
ancora ai giorni nostri!?, quanti creduloni che dimenticano immediatemente la
truffa subita e ridanno tempestivamente fiducia all’imbroglione di turno!? Ne
l’Elisir –melodramma giocoso- attraverso Belcore viene data maggior saggezza al
messaggio dell’opera che non quanta venga trasmessa da certi personaggi e certi
media dei giorni nostri: “ciarlatano maledetto, che tu possa ribaltar”.
Venendo al nuovo allestimento del Teatro Regio di Torino
non si può che parlarne con un sorriso sulle labbra e dolcezza nel cuore: le scene di Saverio Santoliquido sono ridotte al minimo indispensabile e
realizzate in tutta economia, ma con la caleidoscopicità dei colori sgargianti
e con i costumi da film ‘50 di Alessandra
Torella conferiscono vivida brillantezza alla regia movimentatissima di Fabio Sparvoli (con la collaborazione
di Anna Maria Bruzzese)che evita
facili gags a favore di efficaci azioni da palcoscenico; Andre Anfossi disegna
le luci con parsimonia prediligendo le ombre solo nei momenti di intima
sensibilità.
Predominante nell’opera è il pregevole Coro del Teatro
Regio diretto con la solita precisione da Claudio
Fenoglio. La bacchetta, vero perno dell’insieme, è affidata a Gianpaolo Bisanti che consapevolmente attento, elegante e generoso
conferisce molta poesia e vivacità all’insieme.
La capricciosa Adina è interpretata da una fresca Jessica Nuccio che man mano acquista
solidità nell’emissione fino ai begl’acuti e sovracuti. Ivan Magri –Nemorino- pur in
presenza di una denunciata indisposizione, cattura con la gradevolezza del
timbro, gli acuti brillanti, fino all’accorata ‘Furtiva Lagrima’ . Belcore
trova i panni in Vito Priante che
solido e buffo attrae con bei colori e buona interpretazione. Annie Rosen interpreta Giannetta con convincimento e giovanile
allegria così quanto è gradevole Mario
Brancaccio nel ruolo dell’assistente del dottor Dulcamara, agevolmente interpretato dal gioviale e valido basso Simone Alberghini che qui sfoggia tutte le arti sceniche e vocali
catturando i consensi del pubblico fin dall’arrivo in scena con la Topolino rossa ed all’
“udite..udite..” il clacson suona !!!!
Ottima chiusura di stagione per il Teatro Regio di Torino!
Renzo Bellardone
No hay comentarios:
Publicar un comentario