domingo, 27 de julio de 2025

LA FABBRICA DELL’OPERA VERDIANA, IERI E OGGI. ISTUTO DI STUDI VERDIANI

 Lo spettacolo d’opera non è solo un atto di creazione (o ri-creazione) artistica, ma anche il prodotto di una complessa e articolata macchina organizzativa.

Chi inventa il testo operistico (compositore, librettista, regista) e chi lo vivifica sulle scene (cantanti, suonatori, direttori d’orchestra, ballerini…) agisce da sempre accanto a una poco appariscente ma nutrita schiera di figure “tecniche”, ciascuna dotata di proprie competenze settoriali e mossa da interessi peculiari.

Committenti, agenti, editori, av vocati, addetti stampa, contabili: queste e altre figure, ieri come oggi, forniscono un contributo cruciale ai processi produttivi, confrontandosi quotidianamente con inag girabili problemi d’ordine pratico, economico, giuridico, politico.

Dopo le pionieristiche indagini condotte negli anni Ottanta del secolo scorso, di cui il volume quarto della Storia dell’opera italiana curata da Lorenzo Bianconi e Giorgio Pestelli rappresenta uno dei frutti più maturi, lo studio dei meccanismi e delle agencies dell’industria operistica italiana sta attraversando oggi una fase di rinnovata fioritura.

Ricerche recenti hanno individuato e problematizzato temi e fenomeni nuovi, o riconsiderato quelli noti, secondo approcci disciplinari variegati: della storia della musica, della storia culturale e transnazionale, dell’economia, del diritto, per esempio. 

Giovandosi di questo vivace dibattito accademico, il convegno intende indagare la fabbrica italiana del teatro d’opera secondo una prospettiva cronologica ampia, che da metà Ottocento giunga al presente. Perno delle riflessioni sarà l’universo Verdi, le cui opere rappresentano oggetti privilegiati per individuare continuità e rotture sistemiche e storiche.

Durante la sua lunga carriera artistica, Verdi si relazionò quotidianamente con il sistema produttivo italiano e i suoi attori, in un rapporto di incon tro/scontro che non di rado incrociò, quando non incentivò, la messa in discussione e la conseguente ridefinizione delle regole del gioco.

Seguire l’ininterrotta fortuna postuma delle opere verdiane lungo il Novecento e fino ai giorni nostri, poi, permette di isolare fatti, figure e fenomeni cruciali per la storia e l’attualità dell’industria ope ristica italiana.

Contributi di studiosi afferenti a discipline diverse e testimonianze “dal vivo” di operatori attivi nel settore dell’industria operistica getteranno nuova luce su un ampio ventaglio di argomenti: le politiche di finanziamento, i meccanismi di mediazione fra gli attori del sistema, i motivi e gli esiti degli interventi legislativi sullo spettacolo, i ruoli e gli interessi dell’editoria, i rapporti con altre industrie dello spettacolo e dei media (disco, cinema, giornalismo, pubblicità), le tecniche di marke ting del “prodotto opera”.

Le riflessioni che il convegno susciterà contribuiranno a meglio comprendere il “die tro le quinte” dello spettacolo d’opera: una complessa macchina tecnica non solo indispensabile al sostentamento del sistema-opera, ma che spesso assurge a varia bile attiva nel processo inventivo dello spettacolo stesso.

PROGRAMMA

MARTEDÌ 2

14.30 • 17.30

Saluti istituzionali:

Luigi Ferrari, Presidente Istituto Nazionale di Studi Verdiani

Luciano Messi, Sovrintendente Fondazione Teatro Regio di Parma

Alessandro Puglisi, Dirigente Settore Cultura, Turismo e Marketing Territoriale

Comune di Parma

 Sessione 1: Produrre, controllare, mediare

 Modera: Alessandro Roccatagliati

 MATTEO PAOLETTI, Produrre opera, oggi: un paradosso economico?

 SIEL AGUGLIARO, Tra patrimonio e palcoscenico: la gestione teatrale della ‘pratica

del canto lirico in Italia’ ai tempi del riconoscimento UNESCO

 DITLEV RINDOM, Casa Ricordi in Sud America: tra frontiera e innovazione nel mon

do verdiano

 LIVIA CAVAGLIERI, «Queste mignatte moderne, in oggi tanto moltiplicate su tutta

la penisola»: agenti e mediatori teatrali

 DAVIDE CIPRANDI, Ricordi (e Verdi) contro i teatri milanesi: le dispute sui diritti

d’autore e gli interventi del Comune di Milano (1867-1874)

 

 MERCOLEDÌ 3

9.30 • 12.30

 Sessione 2: Industria dell’opera e industrie mediatiche

 Modera: Marco Capra

 RUBEN VERNAZZA, «Dividere il male per metà»: Verdi, Ricordi, e il commercio delle

partiture (1849-1896)

 ELENA OLIVA, Promuovere l’opera nella stampa di agenzia a metà Ottocento

 DANIELE PALMA, Verdi nei mercati discografici del primo Novecento

 MARCO TARGA, Ricordi e l’industria del cinema muto italiano

 CAROLIN KRAHN, Cantare per consumare? Verdi e la messa in scena dell’opera

nella pubblicità televisiva in Germania

 14.30 • 16.00

 Tavola rotonda 1: Editoria e divulgazione operistica oggi

 Modera: Paolo Russo

 Discutono: ELEONORA DI CINTIO • VALENTINA ANZANI • ANDREA ESTERO

 16.00 • 17.30

 Tavola rotonda 2: Attualità dei mestieri del teatro d’opera

 Modera: Luigi Ferrari

 Discutono: PAOLO PINAMONTI • GIULIO CASTRONOVO • GIUSEPPE ALBENZIO

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