domingo, 9 de agosto de 2015

‘LA LUCE VINCE L’OMBRA’ A CASAL DI PRINCIPE

Ricordo una mostra fotografica organizzata dagli Uffizi alle Reali Poste sulle ‘Donne del digiuno’ di cui anche L’Indro si è occupato… Sì, una iniziativa che rientrava  in quel filone d’interesse di cui parlavo. Dicevo che in un convegno che si tenne in S.Apollonia a Firenze, svolsi una relazione sul tema Etica e Bellezza, che è un rapporto complesso, non quello che solitamente si crede. Tema che si è cercato di sviluppare attraverso il progetto chiamato “Città degli Uffizi “ che nasce dall’idea di uscire dal Museo, far rivivere per un periodo  le opere nel territorio nel quale sono nate o al quale sono legate, ispirate, farle conoscere oltre le mura della Galleria. Perché le opere d’arte sono patrimonio di noi italiani che  abbiamo il dovere di conservare  valorizzare, divulgare. Ebbene, in quella occasione mi fu chiesto di poter fare qualcosa, proprio cavalcando il tema  Etica e Bellezza, a Casal di Principe. La cosa non era semplice. Decisi di coinvolgere anche i musei del napoletano, ne parlai con Fabrizio Vona allora soprintendente del Museo di Capodimonte ( e attuale Direttore del Polo museale regionale della Puglia ndr) e così prese corpo il progetto  di promuovere una Mostra che raccogliesse opere legate al territorio, ad artisti napoletani  ispiratisi a Caravaggio… Caravaggio, l’artista nelle cui opere la luce ha un valore costruttivo ma anche simbolico… Di redenzione, di conversione. La nostra sfida è la conversione, al bene, al bello, al giusto. Il nostro progetto non è contro ma per un’idea diversa di etica, di società, di umana solidarietà, di crescita. Lanciata l’idea ci mettemmo al lavoro  dopo aver chiesto al Ministero ai beni culturali l’autorizzazione al trasferimento delle opere da Firenze e da Napoli a Casal di Principe. Ottenuto immediatamente e convintamente l’autorizzazione (la presentazione avvenne alla presenza del Ministro Franceschini) coinvolgemmo circa 80 giovani di  Casal di Principe, fatti venire in pullman a Firenze, i quali parteciparono  ad un corso agli Uffizi per il servizio di vigilanza museale riservato ad operatori volontari. Con  Fabrizio lavorammo al progetto espositivo, con il Sindaco Renato Natale, che si chiama quasi come me,  e la giunta  pensammo alla creazione di un pool di associazioni enti e organismi vari, pubblici e privati  per reperire   le risorse necessarie alla realizzazione del progetto: 40 mila euro  a fondo perduto. Il che è avvenuto  abbastanza rapidamente ed entusiasticamente. E’ stata una lotta contro il tempo. “Fate presto!” ci dicevano i nostri amici di Casal di Principe: dobbiamo dare il senso di un sisma morale. Insomma, ce l’avete fatta e la mostra è lì con le sue straordinarie opere e tanto di targa del Presidente della Repubblica. Sì, la mostra si è potuta inaugurare il  21 giugno scorso e resterà aperta fino al 21 ottobre: 19 le opere esposte, con 8 caravaggeschi da Firenze, 9 da Capodimonte più una “Mater Matuta” di Capua e “Fate presto” di Andy Warhol dalla collezione Terrae Motus nella Reggia di Caserta. L’esposizione, significativamente, si apre  con il dipinto  di un grande artista caravaggesco come Gherardo delle Notti, simbolo dell’attentato mafioso all’Accademia dei Georgofili avvenuto la notte del 27 maggio del ’93, in quanto opera seriamente danneggiata della quale ci sono rimasti solo alcuni frammenti. L’attentato in cui persero la vita cinque persone, tra cui la piccola Nadia, di 5 anni. I giovani volontari del corso di vigilanza, sono al lavoro? Sì, attualmente sono adibiti al servizio di vigilanza delle opere esposte. E’ alla nuova gioventù che abbiamo guardato, la mostra vuole essere anche un’occasione di lavoro. Ma non deve essere un “evento isolato”, guai, non servirebbe a niente. Ai ragazzi ed agli organizzatori ho detto: attenti, dopo la fase eroica verranno momenti difficili di cui nessuno parlerà più. E’ allora che dovete stringere i denti e proseguire il cammino con nuove iniziative. 


Per questo non vorrei chiamare l’attuale sede espositiva Museo, ma Centro Culturale, un centro propulsivo  per nuove, importanti avventure. Il progetto  avviato a Casal di Principe nel segno della lotta alla illegalità, all’abbandono e al degrado, ha attivato sinergie nuove che, a parere di Giacinto Palladino, Presidente di First Social Life, l’associazione che ha curato la produzione e l’organizzazione del progetto R_Rinascita, e di Alessandro de Lisi, curatore del progetto stesso e direttore del centro studi sociali contro le mafie Progetto San Francesco, può indicare anche un modello pilota, di crowdfunding sociale, dove ogni partecipante sostenitore è eticamente e civicamente responsabile e accetta di far parte di una rete economica dedicata alla cultura ‘sul confine’, così la definisce Palladino. Il quale prosegue sottolineando l’alleanza sociale strategica che  l’Amministrazione comunale, con il suo sindaco Renato Natale e con Mirella Letizia, assessore alla cultura e allo sviluppo economico, ha stretto con la più importante istituzione culturale italiana, gli Uffizi. “Ma il buon esito di questo progetto è dovuto”, sottolinea Alessandro de Lisi, “anche all’impegno degli assessori e  consiglieri comunali di Casal di Principe e sopratutto alle ragazze e i ragazzi Ambasciatori della Rinascita, oltre al sostegno  di Confindustria Nazionale, Coop, Unipol e Fondazione Unipolis, Battistolli e Bassilichi, fino alle più piccole e brave realtà artigiane casalesi e fiorentine che hanno reso possibile questo miracolo”. Le sue parole sono un vero e proprio ‘manifesto’. “Adesso non basta sostenere il contrasto giudiziario contro la camorra, né può essere sufficiente la protesta contro lo spreco di territorio, contro le discariche della camorra nella Terra dei fuochi, senza che si affianchi a questo la quotidiana opera di costruzione di un’alternativa sociale ed economica di progresso. Responsabilità, rinascimento e rinascita sono le parole chiave di un programma di coesione sociale e civica sui temi del lavoro e della legalità, tenendo uniti i valori della sostenibilità e della trasparenza, con la valorizzazione delle buone prassi e la custodia dei talenti. Restituendo al luogo il Genio, l’opportunità di ricevere opere di bene e non solo corone di fiori e candele per i morti ammazzati, per gli emigrati e per gli esuli, perché sono, siamo, contro quei visitatori occasionali di questa terra per il solo gusto di farsi una fotografia con i parenti delle vittime”. Tutti, a cominciare da Antonio Natali e da Marta Onali, hanno accolto con profonda gratitudine l’incoraggiamento del Presidente Mattarella. “Il riconoscimento autorevolissimo del Presidente della Repubblica”, conclude Antonio Natali “è di conforto etico e intellettuale agli assunti sottesi alla collana di mostre ‘La città degli Uffizi’, nata proprio per allacciare relazioni forti con le tante terre italiane meritevoli di una conoscenza assai più diffusa”. A Casal di Principe, dunque, l’arte, l’etica e la cultura, accendono una grande luce di speranza sulle ombre di un passato che non deve tornare.


http://www.lindro.it/la-luce-vince-lombra-casal-principe/2/

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