da ildenaro.it
Concerti, iniziative e omaggi per il
centenario della scomparsa di Enrico Caruso nella terra a cui è legata la sua
persona nell’immaginario collettivo: Napoli, Sorrento, la Campania. E’ stato
presentato oggi a Palazzo Santa Lucia, sede della Regione Campania a Napoli, il
programma delle celebrazioni in onore di Enrico Caruso nel centenario della
scomparsa, una serie di appuntamenti dal 18 luglio fino a dicembre che vedono
coinvolti Scabec, Fondazione Ravello, Teatro San Carlo di Napoli, Fondazione
Campania dei Festival, Fondazione Donnaregina Museo Madre e Fondazione Trianon
Viviani. “Abbiamo messo in piedi un programma di grande qualità, era doveroso
perché era inimmaginabile che il centenario della morte di Caruso non
impegnasse in primo luogo la Campania”, ha spiegato il presidente della Regione
Campania Vincenzo De Luca.Si inizia venerdì 18 luglio con il concerto di Gigi
Finizio “La canzone napoletana e Caruso” a Villa Fiorentino a Sorrento. Mercoledì
28 luglio saranno invece consegnati i lavori di restauro della Cappella Caruso
al Cimitero di Santa Maria del Pianto, a Napoli: “E’ un atto di omaggio e di
amore per Caruso – ha detto De Luca – abbiamo finanziato il restauro della
tomba perché, fra i tanti vuoti di memoria e l’abitudine di dimenticare i figli
che purtroppo dobbiamo registrare a Napoli, in Campania e nel Sud, c’è anche
questo”.
Tra gli omaggi rivolti a Caruso, ha fatto
sapere De Luca, c’è anche l’intenzione di intitolare a Enrico Caruso il
piazzale della Stazione Marittima all’interno del porto, “il luogo dal quale
partivano le navi che portavano gli emigranti in Sudamerica o a New York. Lo
abbiamo concordato con il presidente dell’Autorità portuale, ci pareva anche
questo un bel gesto simbolico”. De Luca ha rimarcato la “straordinarietà” della
figura di Caruso “innanzitutto per la sua umanità . Anche lui è stato un
emigrato, la sua famiglia era originaria di Piedimonte Matese, lui è nato a
Napoli ma da famiglia emigrata a Napoli per lavorare. Io sono tra quelli che
fanno fatica a scindere l’immagine di Caruso da quella degli emigranti in
America e Sudamerica. E’ davvero il simbolo di un’umanità sofferente. Caruso è
l’umanità del Sud, la sofferenza del Sud e la lotta per vivere. E’ quello che
noi riconosciamo istintivamente quando guardiamo questa figura e quando
ascoltiamo la sua voce che dà i brividi”.
https://www.ildenaro.it/enrico-caruso-cento-anni-dalla-morte-via-alla-celebrazioni-de-luca-gli-intitoleremo-una-piazza-nel-porto/
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