jueves, 18 de julio de 2019

È MORTO ANDREA CAMILLERI, PAPÀ DI MONTALBANO, SCRITTORE E MAESTRO NATO PER RACCONTARE STORIE


Il grande scrittore siciliano, autore della fortunata serie di romanzi sul commissario di Vigata, è morto oggi a 93 anni. Dai romanzi al teatro fino alle prese di posizione sulla politica, l'Italia piange uno dei suoi più grandi autori contemporanei. Nessun funerale pubblico, ma da giovedì 18 luglio dalle ore 15 chi vorrà potrà dare l'ultimo saluto al cimitero Acattolico a Testaccio a Roma dove sarà sepolto
E' morto Andrea Camilleri. Lo scrittore aveva 93 anni e si è spento stmattina alle 8,20 all'ospedale Santo Spirito di Roma dove era ricoverato dal 17 giugno in seguito a un arresto cardiaco.



Per volontà dello scrittore e della sua famiglia non ci sarà camera ardente. Nessun funerale pubblico, ma da giovedì 18 luglio dalle ore 15 chi vorrà potrà dare l'ultimo saluto al cimitero Acattolico a Testaccio a Roma dove lo scrittore sarà sepolto.
"Se potessi, vorrei finire la mia carriera seduto in una piazza a raccontare storie e alla fine del mio cunto passare tra il pubblico con la coppola in mano". Così rispondeva Andrea Camilleri a chi gli chiedeva come mai a 93 anni non si fosse ancora deciso ad andare in pensione, come mai nonostante gli occhi che da tempo si erano spenti, continuasse a impastare realtà e fantasia in quella sua lingua eccezionale, il vigatese, che non aveva alcun corrispettivo nella realtà ma che finiva per essere più concreta che mai. Non si può smettere di fare ciò per cui si è nati. E il Maestro siciliano, morto stamattina a Roma, era nato per raccontare storie.
Lo faceva a dispetto degli anni e della malattia, lasciandosi guidare sulla pagina bianca dalla sua fedele assistente, Valentina Alferj, depositaria della lingua e dei segreti di Montalbano. Lo faceva salendo sul palcoscenico del Teatro Greco di Siracusa per impersonare Tiresia, l'indovino tebano cieco che compare già nell'Odissea per indicare a Ulisse la via del ritorno. Un personaggio scelto per affinità elettive, cieco eppure in grado di fare luce con le proprie parole. Lo faceva anche in questi ultimi giorni, mentre preparava il suo debutto alle antiche Terme di Caracalla, con lo spettacolo Autodifesa di Caino. E lo faceva, soprattutto, dando corpi e misteri in pasto a Salvo Montalbano, il personaggio che ha accompagnato i suoi ultimi 25 anni di vita.
Era il '94 quando Sellerio portava in libreria La Forma dell'Acqua, primo romanzo della serie incentrata sulle indagini del commissario siciliano. Romanzo dopo romanzo, ne sono usciti trenta, Montalbano - di cui Camilleri parlerà sempre come se fosse vero e vivente, quasi un suo alter ego - ebbe così tanto successo da spingere nel territorio del giallo anche chi, prima di lui, non aveva alcuna dimestichezza con il genere
Ospite fisse del vertice delle classifiche librarie, deve il suo nome allo scrittore spagnolo Manuel Vazquez Montalban che di Camilleri fu grande amico e la sua longevità a Elvira Sellerio: avrebbe dovuto terminare la sua carriera con il secondo romanzo, Il cane di terracotta, ma l'editrice richiamò lo scrittore per chiedergli quando sarebbe arrivato il terzo libro. Lui rispose mai, lei oppose il resoconto delle vendite. Fortunatamente per i lettori, l'ebbe vinta Sellerio e Camilleri continuò a scrivere. Conservò intatta la sua passione per le indagini mnemoniche, ma cambiò le carte in tavola, introducendo nuovi personaggi e iniziando a sporcare le storie con la realtà: il G8 di Genova, l'immigrazione, la corruzione sugli appalti pubblici... Ben poche miserie umane e italiane sono rimaste estranee alle indagini di Montalbano così come, un romanzo dopo l'altro fino a Il cuoco dell'Alcyon, uscito il 30 maggio e già in testa alle classifiche, si fece strada la paura della vecchiaia. Il commissario, appena cinquantenne, iniziò a interrogarsi sul mondo che lo circondava: era ancora in grado di comprenderlo? E fino a quando?

Dubbi che Camilleri ha condiviso con il suo personaggio, in una dialettica tra vita letteraria e reale che ha pochi uguali nella storia del giallo. Camilleri si interrogava sull'Italia e rispondeva senza sottrarsi ai temi politici più scottanti. Recentemente aveva criticato Matteo Salvini per il suo comizio con il rosario, sollevando uno scandalo tra quanti vorrebbero che uno scrittore si limitasse ai suoi romanzi, ma confermando quello che i suoi lettori sanno da sempre: il maestro scriveva e diceva solo ciò che pensava
La versione di Camilleri: "Salvini con il rosario mi dà un senso di vomito, 5S politicamente nessuno. Nel Pd non vedo idee".................

https://www.repubblica.it/robinson/2019/07/16/news/andrea_camilleri_morto-231343655/

Todo el universo en un pueblo de Sicilia

El País. Hay escritores que no necesitan moverse para describir el mundo: Andrea Camilleri era uno de ellos

Andrea Camilleri en Roma en 2010. En vídeo, la última entrevista que concedió a EL PAÍS, en 2015.CLAUDIO PERI (EFE)
En uno de sus relatos más reveladores, titulado El largo viaje, el gran escritor italiano Leonardo Sciascia relata la partida de un grupo de inmigrantes sicilianos hacia América en un pequeño barco. Su objetivo es llegar a un lugar llamado "Bruquilin" en "Nuevaoir". Tras toda una noche de viaje infernal, desembarcan pero enseguida se dan cuenta de que los traficantes les han dejado más o menos en el mismo sitio del que habían salido: estaban otra vez en Sicilia. Algo parecido les ocurría a los personajes de Andrea Camillerifallecido este miércoles en Roma a los 93 años: que nunca lograban salir de la isla más grande del Mediterráneo.
Hay escritores que no necesitan moverse para describir todo el mundo: Sciascia era uno de ellos y Camilleri otro. La inmensa mayoría de sus novelas transcurren en la imaginaria localidad de Vigàta, un trasunto de su ciudad natal, Porto Empedocle, aunque concentra en ella todo el sur de Sicilia y, en general, todo el universo. Las novelas del comisario Salvo Montalbano —publicadas en España por Salamandra— le convirtieron en uno de los escritores más leídos de Europa y solo por ellas merece pasar a la historia de la literatura.
Pero su producción va mucho más allá y, pese a que empezó a escribir a los 53 años, es autor de un centenar de libros. Solo en los últimos meses se publicaron en España un nuevo tomo de las aventuras de su comisario Montalbano, El carrusel de las confusiones, que se suma a la novela El sobrino del emperador(Destino), ambientada en la Sicilia de los años 20, y a la maravillosa La moneda de Akragas (Gatopardo), que arranca en la época de la conquista griega. Sin embargo, por muchas novelas que escribiese, millones de lectores de todo el mundo le estarán eternamente agradecidos por haberles presentado al comisario Montalbano y a toda la troupe de la comisaría de Vigàta: Mimì Augello, Fazio, Galluzzo, Catarella...
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