L’attesa era quella di ascoltare musica sul cocuzzolo di Montorfano di Mergozzo in un paesaggio lacustre, bucolico e ricco d’arte religiosa! Le previsioni metereologiche hanno scombussolato tutti i piani, prevedendo la pioggia...che poi è effettivamente arrivata e quindi il concerto è stato spostato nelle sale dell’Hotel Regina Palace di Stresa dove comunque ha vinto la Musica di qualità.
Come
si legge nella presentazione del concerto a cura del Festival stesso, La misteriosa musica della Regina
Loana, è il titolo proposto per il lavoro ispirato dall’avventura concertistica in
solitudine di Gianni Coscia e dedicato alla grande figura di Umberto Eco, amico
fraterno del fisarmonicista alessandrino e collegato a filo doppio con il libro
dello scrittore La misteriosa fiamma della
Regina Loana che
è appunto diventato per Coscia La misteriosa fisarmonica della regina Loana. Questo omaggio viene
ora presentato in una splendida e imperdibile occasione speciale, che diventa
sottotitolo nascosto dell’eccellenza musicale di due fra i più straordinari
artisti del nostro tempo, capaci di raccontare (anche a parole, in un
totale calembour di ironia e teatralità) storie padane e
emozioni uniche. Per Umberto Eco, Gianluigi
Trovesi e Gianni Coscia erano
semplicemente dei veri e propri “Diavoli in musica”. Probabilmente la sintesi
ideale per parlare di due rari gentlemen… Paolo Fresu ha scritto che il duo
Trovesi e Coscia è una orchestra sinfonica con tutti i colori della musica.
Orchestra che naviga nei mari del mondo sui battelli dei primi del Novecento e
che raccoglie, nel suo migrare, i profumi e gli umori del mondo.
Al termine del concerto Momento diVino con l’azienda vinicola Le Piane di Boca (NO)
Sicuramente
i “due diavoli” sono andati ben oltre il concerto, addentrandosi in un vero e
proprio spettacolare intrattenimento che ha offerto momenti di intimo e forse
nostalgico ricordo per i meno giovani
e momento di dolce riflessione
per gli spettatori con meno anni.
Parole
che introducono le canzoni, una volta offerte da Trovesi ed una volta da Coscia
l’amico e compagno di scuola di Umberto Eco che con sensibilità artistica oltre
che scrivere… sapeva pure suonare!
Ed ecco le canzoni trasmesse dall’E.I.A.R., la creatura da cui è nata la Rai, con una riscrittura al tempo stesso semplice ed affascinante: “Solo me ne vo per la città…”, “e Pippo Pippo non lo sa…”, “Se potessi avere 1000 lire al mese”...suonata al tempo dell’Euro! Eppure la ‘diabolica’ comunicativa dei due artisti e compositori ha convinto e coinvolto gli spettatori che hanno sorriso quando Coscia ha confidato che “… una volta le canzoni le scrivevano i musicisti…” e si sono commossi con Kurt Weil o con “Il partigiano Gragnola” dove le note di Bella Ciao che affiorano con riservatezza!
La
Musica vince sempre
Renzo Bellardone
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