viernes, 7 de abril de 2023

NON SOLO GLI SPADA: ECCO CHI COMANDA A OSTIA. ROMATODAY. LIVRE SUR LES ORIGINES DU COVID DE JÉRÉMY ANDRÉ

Lorenzo Nicolini

Fasciani e Spada sono cognomi che fanno paura. Ma non solo i soli. Sul mare di Roma gli interessi criminali sono diversi, dalla Camorra alla 'Ndrangheta passando per Cosa Nostra

"Uno dei versanti territoriali che continua a conservare una spiccata significatività per cogliere le linee evolutive delle presenze mafiose sul territorio metropolitano è rappresentato dal comprensorio di Ostia".

Così il rapporto mafie nel Lazio descrive il mare di Roma. Ostia racchiude uno dei contesti criminali più importanti della Capitale, dove operano due agguerrite associazioni di tipo mafioso, il clan Fasciani e il clan Spada, come statuito da diverse sentenze di condanna divenute definitive. Accanto a queste due consorterie sono radicati altri gruppi criminali, tra cui spicca quello dei cosiddetti napoletani di Ostia.

"Ostia è costituita da un complesso scacchiere criminale, storicamente connesso ad altri nella Capitale dove operano diverse organizzazioni variegate per struttura e caratteristiche, alcune di tipo mafioso, altre di tipo 'autoctono' ovvero discendenti dalle mafie tradizionali, altre che si occupano di narcotraffico altre ancora che, pur in assenza del connotato della mafiosità hanno, comunque, operato secondo il cosiddetto metodo mafioso".

Il termine scacchiere è stato coniato dalle forze di polizia e lo stralcio che ricostruisce questo scenario è emerso nel corso delle indagini dell'operazione 'Maverick' dove gli stessi indagati definivano l'insieme degli scacchieri criminali come "sistema", facendo riferimento alle modalità secondo cui le organizzazioni romane ed ostiensi interagivano tra di loro.


La faida tra gli Spada e i napoletani

Quella di Ostia, secondo chi ha redatto il rapporto, è una realtà criminale fluida ed in un equilibrio precario che negli ultimi anni è stata costantemente minacciato. Per comprenderne meglio l'essenza bisogna ricordare l'operazione 'Eclissi'. L'inchiesta ha riguardato il clan Spada ed ha eliminato dalla scacchiera - appunto - l'ultimo rimasto, il Re, Carmine Spada, nonché diversi luogotenenti e gregari. In quel periodo nel territorio di Ostia le sparatorie si erano moltiplicate, si assisteva ad una fortissima fibrillazione ad una strategia di attacco nei confronti degli Spada.

Verso la fine del 2017 il clan Spada ha vissuto una fase di estrema difficoltà e debolezza. Il 23 e il 24 novembre del 2017 si erano verificati gravi attentati ai danni di Roberto Spada, Silvano Spada e Alessandro Bruno. Inoltre, Ottavio Spada era detenuto dalla primavera del 2016, Roberto Spada era stato arrestato per violenza aggravata dal metodo mafioso (l'aggressione al giornalista Daniele Piervincenzi) e Carmine Spada era stato oggetto di ben due tentati omicidi. Non solo. 

Molti esponenti apicali del clan Fasciani, alleato del clan Spada, erano detenuti il che costituiva un fattore di debolezza determinante per il clan.

 

Tutto ciò rendeva estremamente vulnerabile la posizione degli Spada. Ecco perché in quel frangente era indispensabile la conclusione di un accordo di non belligeranza criminale con l'organizzazione criminale avversaria, quella di 'Barboncino', ossia Marco Esposito. Gli accordi, ossia la cosiddetta pax mafiosa, sono una realtà. Accanto alle famiglie mafiose dei Fasciani e degli Spada ha assunto negli anni un ruolo fondamentale il gruppo di Michele Senese.

Le pax mafiosa

Le risultanze del processo 'Nuova Alba' contro il clan Fasciani hanno fatto emergere l'alleanza criminale stipulata sul territorio di Ostia tra la famiglia mafiosa dei Fasciani e l'organizzazione criminale dei Senese che misero in atto una fine strategia per allontanare definitivamente dal territorio l'altro gruppo storico criminale operante in Ostia, ossia il clan dei Triassi, questi ultimi legati a vincoli di stretta parentela con la famiglia mafiosa dei Cuntrera/Caruana.

Dalle indagine è emerso che a seguito della gambizzazione di Vito Triassi avvenuta il 20 settembre 2007 ad opera di due malviventi a Casal Palocco, i carabinieri hanno arrestato, quali autori materiali del ferimento, i noti pregiudicati Roberto De Santis, alias Nasca (finito recentemente nei guai per una storia di estorsione con il fratello di un imprenditore balneare) e Roberto Giordani, detto Cappottone. 

Le intercettazioni ambientali dell'epoca dei fatti dimostrano come alcuni giorni dopo il ferimento di Vito Triassi, Carmine Fasciani si era proposto come messaggero di Michele Senese, il quale stava intercedendo in favore di De Sanctis e Giordano, per firmare una tregua tra i Triassi e i suoi aggressori.

Secondo quanto emerso dalle risultanze investigative, Fasciani prospettò a Triassi l'opportunità di un accordo, evitando così inutili vendette che avrebbero prodotto danni economici a tutte le organizzazioni criminali operanti sul litorale. 

A seguito della proposta ricevuta, i fratelli Triassi si sono interrogati a lungo cercando di comprendere quali fossero i motivi che avevano spinto Senese a proporsi come garante di chi lo aveva gambizzato e, non convinti della bontà della proposta, arrivavano ad ipotizzare che fosse stato proprio Senese ad armare la mano di Giordani e De Sanctis per creare il presupposto di un suo intervento che lo avrebbe, in tal modo, fatto diventare il punto di equilibrio della pax mafiosa su Ostia.

È in questo contesto che è nato, di recente, il cosiddetto "patto di Grottaferrata" sancito da Salvatore Casamonica che rappresentava gli interessi degli Spada, e Fabrizio Piscitelli, alias Diabolik, che curava gli interessi di Marco Esposito. Un accordo criminale svelato dall'inchiesta 'Tom Hagen'. È il 13 dicembre del 2017, si parla di grandi traffici, di tonnellate di cocaina da spostare. Gli interlocutori sono di calibro elevatissimo, boss come Salvatore Casamonica, Fabrizio Piscitelli e il 'Francese'. I due romani non lo sanno ma il 'Francese' è un infiltrato sotto copertura delle fiamme gialle nell'inchiesta Brasile low coast.

 

Fabrizio Piscitelli: Però se dovemo fa' fa' pace, famo pace... ma però deve esse pace.

Salvatore Casamonica: Tranquillo, Fabrì.

Fabrizio Piscitelli: Cioè... Se no dice pe' sei mesi non succede ma poi so cazzi...

Salvatore Casamonica: E certo.

Fabrizio Piscitelli: Fate come ve pare, è un problema vostro.

Salvatore Casamonica: Pe' forza.

Fabrizio Piscitelli: Se volete noi possiamo mette seduti e famo qualcosa.

Salvatore Casamonica: Sì.

Fabrizio Piscitelli: Però deve esse la pace.

Salvatore Casamonica: Mo tanto ne parliamo bene un attimino, Fabrì

I nuovi agguati

In quella circostanza viene dunque siglato un patto di non belligeranza che sarà rispettato per molti anni. In questo delicato contesto gli Spada continuano a rappresentare una realtà criminale importante. Il 29 maggio del 2021 gli agenti del commissariato di Ostia hanno arrestato due rampolli del clan, Juan Carlos e Francesco Spada.

 

È l'operazione Mater Matuta, dal nome della madre che ha denunciato gli Spada per i quali lavorava come colf. La donna ha raccontato di violenze inaudite: figli sequestrati, torturati, seviziati e profondamente umiliati, anche con la diffusione di video sui social, dai loro aguzzini per qualche grammo di crack. Gli arresti, la morte di 'Barboncino' e la temporanea libertà di Roberto Spada hanno rimescolato il mazzo. A Ostia si è tornato a sparare. Qualcuno vuole alzare la testa e prendersi il mare di Roma.

https://www.romatoday.it/dossier/criminalita/chi-comanda-a-ostia.html


ET UN LIVRE SUR LES ORIGINES DU COVID

"Au nom de la science"

Ce 1er février 2020, une téléconférence secrète rassemble un petit cercle de chercheurs de renommée mondiale sur trois continents.

Leur point commun? L’étude des virus les plus dangereux.

Ce jour-là, à la suite du confinement qui vient d’être imposé dans une ville chinoise inconnue, quatre virologues réputés confient leurs soupçons: des manipulations génétiques auraient-elles échappé à ceux qui les avaient initiées?

Le contenu exact de cette réunion ultra-sensible n'a filtré qu'en 2022, après deux ans de secret.

Il révolutionne l'histoire officielle de la pandémie : car tout montre que la chauve-souris et le pangolin sont innocents! Problème: la Chine et la France ont leur part de responsabilité.

Révélées pour la première fois dans ce livre, des notes confidentielles, émises à la veille de la pandémie par la diplomatie et certains services français, trahissent la crainte prémonitoire d’un accident à Wuhan… Polémiques et règlements de comptes côté français aggravent encore une situation déjà tendue. S’appuyant sur des témoignages et des documents exclusifs, Jérémy André, journaliste au Point, mène son récit comme un thriller haletant pour retracer la plus grande controverse scientifique de notre temps.

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