sábado, 16 de mayo de 2015

ZEFFIRELLI, L’ARTE DELLO SPETTACOLO: BOZZETTI E COSTUMI A VILLA D’ESTE


L’incontro con il regista e scenografo nella sua villa sull’Appia Antica:«La mia? Una vita piena di mille soddisfazioni e di altrettanti vaffa»
di Edoardo Sassi
ROMA - Impeccabilmente vestito di bianco e blu, elegantissimo, con in braccio un paio dei fedeli cani Jack Russel che accarezza di continuo: «Una vita straordinaria, la mia — dice — con mille soddisfazioni ma anche tantissimi vaffa». Già, non ha mai avuto peli sulla lingua il maestro Franco Zeffirelli, fiorentino di nascita, cittadino del mondo, classe 1923. E figurarsi se ce li ha ora dall’alto dei suoi 92 anni vissuti da campione di ingegno e fantasia, o se si preferisce attraversati da uomo-quintessenza di «gusto, genio e manualità», come lo ha definito ieri Edith Gabrielli, storico dell’arte del Ministero dei Beni culturali e direttore del neonato Polo museale del Lazio.

La mostra nella magnifica residenza del cardinal Ippolito
Un angolo della casa romana di Zeffirelli

L’incontro, a mezzogiorno, ai bordi della piscina nella celebre villa dell’Appia Antica, dove il regista ha voluto accogliere la stampa per presentare la mostra «Zeffirelli, l’Arte dello spettacolo», che si inaugura giovedì 14 maggio alle 18 e prosegue fino al 18 ottobre nelle sale della Villa d’Este. Domanda: poteva esserci luogo migliore o più adatto della fantastica residenza di Tivoli — creatura del genio di Pirro Ligorio e frutto della committenza del cardinal Ippolito II, con i suoi fasti rinascimentali e i teatri d’acqua degni di una corte — per accogliere un’esposizione che racconta oltre sessant’anni di carriera? Risposta: quasi certamente no. E a sottolinearlo ieri sono stati in tanti, dalla direttrice del sito Marina Cogotti agli altri curatori della rassegna, Pippo Zeffirelli Pisciotto e soprattutto Caterina d’Amico, grande esperta di cinema ma soprattutto amica d’una vita, ieri al fianco del maestro come una vestale per tutta la durata dell’incontro, colma d’affetto per questo patriarca e portavoce di bellezza dagli occhi azzurrissimi e dalla battuta pronta: «Io voglio davvero sperare che tutti questi signori giornalisti siano oggi molto gentili con me e non mi spingano a far guerra».

Al bavero l’onorificenza di Sir, conferitagli nel 2004 da Elisabetta II
Don Giovanni, Mozart, Verona, Arena, 2012

Tante telecamere, decine di taccuini, domande che non finirebbero mai, con i presenti colpiti (anche) dalla magnificenza e dal gusto del luogo che li ospita, «uno spazio carico di memorie pubbliche e private». Ovunque, intorno, un pantheon di effigiati con foto e dediche che va dai presidenti degli Stati Uniti, ai divi d’ogni dove, a tutti i giganti della Settima Arte. E scorrono i ricordi: «Luchino» (Visconti, ndr), la Magnani e la Callas, due donne i cui volti occupano uno spazio speciale anche nell’impaginazione del catalogo della mostra (De Luca): «Non si tratta solo di due giganti, ma anche di due grandi, speciali amiche», sussurra Sir Franco, che ieri al bavero portava appuntata proprio l’onorificenza — solo una delle tante — conferitagli nel 2004 da Her Majesty Elisabetta II d’Inghilterra. Nato attore, divenuto regista e scenografo tra i più acclamati (cinema, teatro, opera), la mostra intende raccontare soprattutto quest’ultimo Zeffirelli con 70 bozzetti realizzati dal maestro per alcune scenografie, cui si aggiungono una selezione di costumi di scena originali.

Gli abiti indossati dalla Callas e da Liz taylor
E. Wada, abito per Madama Butterfly


Tra gli abiti in mostra, i vestiti indossati da Maria Callas alla Scala di Milano e quelli di Piero Tosi realizzati per La Traviata e provenienti dalla Sartoria Tirelli. Esposti anche gioielli di scena realizzati dal maestro orafo Gerardo Sacco e indossati da star tipo Glenn Close (in Amleto) o Liz Taylor (Il giovane Toscanini). Nel percorso espositivo è inserita anche una riproduzione della scenografia dei Pagliacci di Leoncavallo, opera per la quale Zeffirelli realizzò per la prima volta, nel 1959 al Covent Garden, costumi e scene. La mostra precede l’esposizione permanente dedicata a Zeffirelli che sarà ospitata nel palazzo di San Firenze, negli spazi dell’Ex Tribunale, e che verrà inaugurata nel capoluogo toscano a dicembre.
Info
«Zeffirelli, l’Arte dello Spettacolo», fino al 18 ottobre, Villa d’Este, Tivoli, da martedì a domenica 8.30-18.30 (l’orario di chiusura varia con la stagione). Biglietto 11 euro (mostra e Villa). Tel. 0774.335850, www.villadestetivoli.info

http://roma.corriere.it/notizie/cultura_e_spettacoli/15_maggio_13/zeffirelli-l-arte-spettacolo-bozzetti-costumi-mostra-289dfd76-f986-11e4-997b-246d7229677f.shtml

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