L’incontro con il regista e scenografo nella sua villa sull’Appia Antica:«La mia? Una vita piena di mille soddisfazioni e di altrettanti vaffa»
di Edoardo Sassi
ROMA - Impeccabilmente vestito di bianco e blu, elegantissimo, con in
braccio un paio dei fedeli cani Jack Russel che accarezza di continuo:
«Una vita straordinaria, la mia — dice — con mille soddisfazioni ma anche
tantissimi vaffa». Già, non ha mai avuto peli sulla lingua il maestro Franco
Zeffirelli, fiorentino di nascita, cittadino del mondo, classe 1923. E
figurarsi se ce li ha ora dall’alto dei suoi 92 anni vissuti da campione di ingegno
e fantasia, o se si preferisce attraversati da uomo-quintessenza di «gusto,
genio e manualità», come lo ha definito ieri Edith Gabrielli, storico dell’arte
del Ministero dei Beni culturali e direttore del neonato Polo museale del
Lazio.
La mostra nella magnifica
residenza del cardinal Ippolito
Un angolo della casa romana di Zeffirelli
L’incontro, a mezzogiorno, ai bordi della piscina nella celebre villa
dell’Appia Antica, dove il regista ha voluto accogliere la stampa per
presentare la mostra «Zeffirelli, l’Arte dello spettacolo», che si inaugura
giovedì 14 maggio alle 18 e prosegue fino al 18 ottobre nelle sale della Villa
d’Este. Domanda: poteva esserci luogo migliore o più adatto della fantastica
residenza di Tivoli — creatura del genio di Pirro Ligorio e frutto della
committenza del cardinal Ippolito II, con i suoi fasti rinascimentali e i
teatri d’acqua degni di una corte — per accogliere un’esposizione che racconta
oltre sessant’anni di carriera? Risposta: quasi certamente no. E a
sottolinearlo ieri sono stati in tanti, dalla direttrice del sito Marina
Cogotti agli altri curatori della rassegna, Pippo Zeffirelli Pisciotto e
soprattutto Caterina d’Amico, grande esperta di cinema ma soprattutto amica
d’una vita, ieri al fianco del maestro come una vestale per tutta la durata
dell’incontro, colma d’affetto per questo patriarca e portavoce di bellezza
dagli occhi azzurrissimi e dalla battuta pronta: «Io voglio davvero sperare che
tutti questi signori giornalisti siano oggi molto gentili con me e non mi spingano
a far guerra».
Al bavero l’onorificenza di
Sir, conferitagli nel 2004 da Elisabetta II
Don Giovanni, Mozart, Verona, Arena, 2012
Tante telecamere, decine di taccuini, domande che non finirebbero mai,
con i presenti colpiti (anche) dalla magnificenza e dal gusto del luogo che li
ospita, «uno spazio carico di memorie pubbliche e private». Ovunque, intorno,
un pantheon di effigiati con foto e dediche che va dai presidenti degli Stati
Uniti, ai divi d’ogni dove, a tutti i giganti della Settima Arte. E scorrono i
ricordi: «Luchino» (Visconti, ndr), la Magnani e la Callas, due donne i
cui volti occupano uno spazio speciale anche nell’impaginazione del catalogo
della mostra (De Luca): «Non si tratta solo di due giganti, ma anche di due
grandi, speciali amiche», sussurra Sir Franco, che ieri al bavero
portava appuntata proprio l’onorificenza — solo una delle tante — conferitagli
nel 2004 da Her Majesty Elisabetta II d’Inghilterra. Nato attore,
divenuto regista e scenografo tra i più acclamati (cinema, teatro, opera), la
mostra intende raccontare soprattutto quest’ultimo Zeffirelli con 70 bozzetti
realizzati dal maestro per alcune scenografie, cui si aggiungono una selezione
di costumi di scena originali.
Gli abiti indossati dalla
Callas e da Liz taylor
E. Wada, abito per Madama Butterfly
Tra gli abiti in mostra, i vestiti indossati da Maria Callas alla
Scala di Milano e quelli di Piero Tosi realizzati per La Traviata e
provenienti dalla Sartoria Tirelli. Esposti anche gioielli di scena realizzati
dal maestro orafo Gerardo Sacco e indossati da star tipo Glenn Close (in Amleto)
o Liz Taylor (Il giovane Toscanini). Nel percorso espositivo è inserita
anche una riproduzione della scenografia dei Pagliacci di Leoncavallo,
opera per la quale Zeffirelli realizzò per la prima volta, nel 1959 al Covent
Garden, costumi e scene. La mostra precede l’esposizione permanente dedicata a
Zeffirelli che sarà ospitata nel palazzo di San Firenze, negli spazi dell’Ex
Tribunale, e che verrà inaugurata nel capoluogo toscano a dicembre.
Info
«Zeffirelli, l’Arte dello Spettacolo», fino al 18 ottobre, Villa
d’Este, Tivoli, da martedì a domenica 8.30-18.30 (l’orario di chiusura varia
con la stagione). Biglietto 11 euro (mostra e Villa). Tel. 0774.335850,
www.villadestetivoli.info
http://roma.corriere.it/notizie/cultura_e_spettacoli/15_maggio_13/zeffirelli-l-arte-spettacolo-bozzetti-costumi-mostra-289dfd76-f986-11e4-997b-246d7229677f.shtml
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