L’Isola Madre: uno splendore riportato a lucentezza negli anni psassati e che rivela la bellezza incantevole di una gemma preziosa incastonata sul Lago Maggiore…
H. PURCELL / A. MURPHY, The Cold Song da King ArthurF. SCHUBERT / W. MÜLLER, Auf dem Flusse da Winterreise op. 89 n. 7
F. MERCURY, Love of my life
A. PIAZZOLLA, Oblivion
S. BARBER / J. AGEE, Sure on this shining night da Four Songs op. 13 n.
3
R. STRAUSS / O.J. BIERBAUM, Nachtgang da 3 Lieder op. 29 n. 3
M. DE FALLA, Asturiana da Siete canciones populares españolas n.
3
M. DE FALLA, Polo da Siete canciones populares españolas n. 7
T. WAITS, Temptation
G. BIZET, Habanera da Carmen
C. DENNIS / C. KARLSSON / H. JONBACK / P. WINNBERG, Toxic
S.S. WRABEL / J.A. HARTMAN / E. LEVA / C.E. WAITE, Strange
H. ARLEN / E.Y. HARBURG, Over the rainbow
H. PURCELL / N. TATE, Dido’s Lament da Dido and Aeneas
ADELE / L. BLUE ADKINS / P. RICHARD, Skyfall
Arrangiamenti di J. HOFER
Nell’incantevole
suggestione dell’Isola Madre sul Lago Maggiore ed esattamente sotto le fronde
dell’albero del cashmere nel giardino di
fronte alla loggia, lo Stresa Festival ha riproposto un concerto per incantare con
musica e paesaggio, dopo la breve traghettata da Stresa alla celebre isola,
testimone di vari eventi di risonanza internazionale.
I generi proposti cavalcano le epoche e gli stili passando dal barocco al jazz, fino al pop, ma la dolcezza della voce della Pfekkerkon contornata dalle abilità dei violoncellisti hanno tenuto letteralmente per mano gli spettatori e li ha condotti con grande serenità nel viaggio musicale.
Certamente il palazzo ed il grande cashmere illuminati, hanno creato un’incomparabile atmosfera magica, ma le interpretazioni hanno compiuto l’opera dell’affascinamento. Immancabilmente i brani più famosi hanno mosso le emozioni del ‘conosciuto’, ma l’insieme è stato gradevole e piacevole all’ascolto.
La Musica vince sempre.
Renzo Bellardone
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