The work is based on a medieval folktale retold by Boccaccio
and Perrault, among others, and already set to music several times in the
Baroque era. It gave Massenet the opportunity to handle the ‘Gothic’ colouring
of which the early twentieth century could not get enough. The inventive
libretto by Armand Silvestre and Eugène Morand explores unusually contrasted
registers: the religious, the fantastical, the sentimental and the warlike.
Above all, the presence of a scene-stealing Devil, saddled with a cantankerous
wife, offers the possibility of contrasting the serious (or sublime) and the
comic (or grotesque).
Massenet thus produced a rare example of cross-genre
equilibrium, a jewel of French demi-caractère, typical of the Opéra-Comique
repertory. Although the opera renounces spoken dialogue, theatrical declamation
nevertheless creeps into a few particularly successful scenes. Two magnificent
baritone roles – the Marquis and the Devil – oppose each other with the full
trappings of Romantic vocality, while Grisélidis makes a noble and
introspective heroine, the perfect model of the French soprano.
Composer
Jules Massenet
Artists
Jean-Marie Zeitouni conductor
ORCHESTRE NATIONAL
MONTPELLIER OCCITANIE
CHŒUR OPÉRA NATIONAL
MONTPELLIER OCCITANIE
with Vannina Santoni, Julien Dran, Thomas Dolié, Tassis
Christoyannis, Antoinette Dennefeld, Adèle Charvet, Adrien Fournaison, Thibault
de Damas
https://bru-zane.com/en/pubblicazione/griselidis/
La mia vita in musica
pp. 320, 1° ed.
2024
9788829791057
«Con un cognome come Pappano non farai mai carriera». Questo si sentì dire agli esordi colui che è oggi tra i direttori d’orchestra più noti e celebrati al mondo. Della determinazione a migliorarsi appresa dai genitori, emigrati italiani a Londra da un piccolo paese della Campania, Antonio Pappano ha fatto una regola di vita che lo ha portato a dirigere nei maggiori teatri, da Oslo a Bruxelles, da Parigi a New York. In questa toccante testimonianza sul potere della musica di trasformare l’esistenza, si volta indietro per tracciare un primo bilancio del cammino fatto finora, tra successi e delusioni, amicizie e collaborazioni, scommesse folli e colpi di fortuna.
Assecondando i movimenti dei ricordi, come in una sinfonia, racconta dell’infanzia e dell’emozione della prima opera diretta, del dialogo costante con le note di Wagner, Verdi, Mozart, Rossini fino ai compositori contemporanei, svelando i segreti e le lezioni sempre nuove che riesce a trarre da ogni esecuzione e dalla conoscenza minuziosa delle opere e della loro storia. Apre squarci illuminanti sul «dietro le quinte», le prove e i contrasti prima di ogni spettacolo, in una coinvolgente incursione nella memoria che colpisce per la vitalità con cui ritrae le figure di sommi interpreti, come Plácido Domingo, e direttori del calibro di Daniel Barenboim.
L’esito di questo meraviglioso viaggio di scoperta è la voglia di restituire almeno in parte quanto ricevuto, insegnando ai giovani, affinché attraverso la musica possano apprendere la collaborazione, l’ascolto, la capacità di intonarsi agli altri. Dalle pagine emerge immutata la stessa passione di quel bambino che accompagnava il padre al pianoforte e che ha ancora tanto da imparare, perché – scrive l’autore – «non importa quante volte ti chiameranno “maestro”, non devi mai smettere di crescere»
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