miércoles, 25 de marzo de 2015

“IL TURCO IN ITALIA” - TEATRO REGIO DI TORINO

Dramma buffo in due atti
Libretto di Felice Romani
Musica di Gioachino Rossini
 
Personaggi
Interpreti
Selim, principe turco che viaggia,
un tempo amante di Zaida, e poi
invaghito di Fiorilla basso

Carlo Lepore
Donna Fiorilla, donna capricciosa,
ma onesta, moglie di
don Geronio soprano

Nino Machaidze
(15 )
Barbara Bargnesi 
(21)
Don Geronio, uomo debole,
e pauroso baritono
Paolo Bordogna  (15)
Marco Filippo Romano 
(21)
Don Narciso, cavaliere servente
di donna Fiorilla, uomo geloso
e sentimentale tenore

Antonino Siragusa
(21)Edgardo Rocha (15)
Prosdocimo, poeta, e conoscente
di Geronio baritono
Simone Del Savio (15)
Vincenzo Taormina 
(21)
Zaida, un tempo schiava, e promessa
sposa di Selim, poi zingara; donna di
cuor tenero ed amante mezzosoprano


Samantha Korbey
Albazar, prima confidente di Selim,
poi zingaro seguace ed amico di Zaida
tenore


Enrico Iviglia


Maestro al fortepiano
Luca Brancaleon


Direttore d'orchestra
Daniele Rustioni
Regia
Christopher Alden
Ripresa da
Karolina Sofulak
Scene
Andrew Liebermann
Costumi
Kaye Voyce
Luci
Adam Silverman
Riprese da
Cecile Giovansili
Assistente alla regia
e ai movimenti coreografici

Anna Maria Bruzzese
Maestro del coro
Claudio Fenoglio

 Orchestra e Coro del Teatro Regio
Nuovo allestimento
in coproduzione con
Festival d’Aix-en-Provence, Opéra de Dijon
e Teatr Wielki - Polish National Opera (Varsavia)


Una bella opera poco rappresentata!
Al teatro Regio di Torino, nella stagione 2014-2015, l’opera ‘Il Turco in Italia’ viene riproposta in chiave onirica  con la regia di  Christopher Alden e con le scenografie non accattivanti realizzate da  Andrew Liebermann. Il tutto si svolge in un contenitore che vagamente ricorda mosaici turchi con sempre sulla scena la polena della nave, simbolo dell’arrivo e partenza del turco, una linea di neon ed un siparietto di velluto verde che sale e scende quasi come in avanspettacolo. L’ambientazione non è di facile intuizione, mentre risultano  particolarmente simpatici i cambi si scena e di costume “in diretta” sul palco ed i travestimenti del coro maschile, oltre agli spostamenti manuali di arredi e degli elementi di scena. Anche i costumi non hanno entusiasmato. Decisamente bravi i cantanti, anche nel movimentare il palcoscenico.
Ottima la direzione allegra e divertita di Daniele Rustioni che ha riversato la giovanile effervescenza nello spartito rossiniano, riproponendolo con una lettura approfondita  e ricca, ben accolta dall’orchestra che ha saputo trasmettere il vigore e gli scintillii del rigo stesso amplificati dalla bacchetta. Il prezioso coro del Regio diretto da Claudio Fenoglio,   è risultato anche divertente coprotagonista sul palco, con gags e travestimenti del coro maschile con coloratissimi e trasparenti abiti femminili.
Nella recita di domenica 15 marzo, Don Narciso è stato impersonato dal giovane  Edgardo Rocha che, ben calato nel ruolo,  ha espresso il personaggio con voce chiara e ferma. Il turco Selim ha trovato in Carlo Lepore un ottimo interprete dalla voce profonda  ed amabile, impreziosita da un chiaro fraseggio, valorizzato dalla padronanza della scena oltre che dal bel timbro ed i bei colori. Cantante ‘tutto buffo’ di provata bravura è Paolo Bordogna: qui in Don Geronio, si è presentato  ancora una volta  quale  eccellente baritono  che padroneggia talmente bene l’emissione da cantare arrampicato sulla polena della nave e precipitare con un capitombolo studiato.  Nino Machaidze è stata la capricciosa donna Fiorilla che più che fedele al marito è ben attratta dal nuovo, dallo sconosciuto, quindi dal turco; il soprano ha cantato con voce squillante e carica interpretativa. Il poeta Prosdocimo, in scena ancor prima dell’inizio, all’ouverture e poi per tutta l’opera, è alla ricerca di ispirazione che alla fin trova nelle vicende di amori, certezze ed indecisioni che costruiscono la trama: risulta interessante interprete Simone Del Savio che con naturalezza è entrato nella parte ed ha cantato con bel timbro. Samantha Korbey ed Enrico Iviglia hanno fatto ottima coppia: la Korbey-Zaida-  ha una bella voce ricca di colori che ha offerto con grinta; Iviglia – Albazar- ha trasformato il personaggio con atleticità e simpatia imprimendo alla sua aria ‘Ah sarebbe troppo dolce’ una carica musicale e vitale tale, da renderla protagonista. 
  
Nella recita del 21 marzo si sono nuovamente apprezzate la possente brunita vocalità di Carlo Lepore nei panni di Selim, la Korbey in Zaida ed Enrico Iviglia sia per la limpidezza della voce che per la danzante interpretazione.
Barbara Bargnesi, sicura nel ruolo di Fiorilla è risultata molto gradevole per la bella emissione ferma e vellutata con colori amabilmente dolci ed arrotondati  sia nell’aria che nelle agilità. Marco Filippo Romano ha sfoggiato forte carica comica associata alla voce profonda, calda  e sicura, decisamente convincente,  interessante e di spicco.  Vincenzo Taormina, nella regia di Alden e nel ruolo di Prosdocimo, risulta  più regista che poeta ed assiste a tutta l’opera permanendo  sempre in scena: interprete  con spiccate doti attoriali oltre che vocali, che sa ben usare lo suadente strumento per arrotondare e porgere gradevolmente.
Il maestro Luca Brancaleon al fortepiano è stato una presenza importante ed efficace alla buona riuscita dell’opera.
La Musica vince sempre.

Renzo Bellardone.

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