SUOR ANGELICA
Opera in un atto di Giovacchino Forzano
Opera in un atto di Giovacchino Forzano
musica di Giacomo Puccini
Edizioni Casa Ricordi, Milano
Suor Angelica Elena Memoli
Zia Principessa Antonella Di Giacinto
Badessa Lucrezia Venturiello
Suora Zelatrice Elena Caccamo – Maestra delle novizie Eva
Maria Ruggieri
Suor Genovieffa Giulia De Blasis – Suor Osmina Veronica
Niccolini
Suor Dolcina Laura Esposito – Suora infermiera Veronica
Senserini
Prima novizia Valentina Saccone – Seconda novizia Laura
Scapecchi
Prima cercatrice Isabel Lombana Mariño – Seconda
cercatrice Sofya Yuneeva
Prima conversa Sabrina Sanza – Seconda conversa Galina
Ovchinnikova
CAVALLERIA RUSTICANA
Melodramma in un atto
libretto di Giovanni Targioni-Tozzetti e Guido
Menasci dall’omonima novella di Giovanni Verga
musica di Pietro Mascagni
Edizioni Casa Musicale Sonzogno di Piero Ostali, Milano
Santuzza Marika Franchino
Turiddu Rosolino Claudio Cardile
Alfio Matteo Jin
Mamma Lucia Antonella Di Giacinto
Lola Elena Memoli
direttore Daniele Agiman
regia Gianmaria Aliverta
scene Francesco Bondì
scene Francesco Bondì
costumi Sara Marcucci
luci Elisabetta Campanelli
Orchestra Filarmonica Pucciniana
Coro Ars Lyrica
Maestro del Coro Chiara Mariani
Coro Voci bianche della Fondazione Teatro Goldoni e del Teatro Coccia
Maestri del coro voci bianche Laura Brioli
Nuovo allestimento.
Coproduzione Teatro Goldoni Livorno, Teatro Coccia di Novara e Teatro
Sociale di Rovigo
Il direttore d’orchestra del dittico
rappresentato al teatro Coccia di Novara ovvero Suor Angelica e Cavalleria
Rusticana è Daniele Agiman, dal 1999 titolare della cattedra di Direzione
d’Orchestra presso il Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano e dal marzo
2007 Professore Onorario di Direzione
d’Orchestra presso l’Università Kurashiki Sakuyo in Giappone. Sotto la sua
bacchetta l’orchestra Filarmonica Pucciniana, ricca di molti volti giovani,
reagisce con entusiasmo e vivacità; la musica è vibrante sia in Puccini che in
Mascagni e raggiunge momenti di alta espressività e toccante emozione. Per
dovere di osservatore, in Cavalleria ha tenuto dei tempi lunghissimi
soprattutto al primo quadro e poi al brindisi ampliando la durata complessiva di circa venti minuti e questo, a
mio sentire di non musicista, ma melomane storico, non giova troppo
all’apprezzamento dell’insieme.
La regia affidata a Gianmaria Aliverta è tradizionale con elementi di forte
congiunzione tra le due opere che in Cavalleria sfocia in scene baroccheggianti
curate da Francesco Bondì. Il
movimento c’è ed anche in Suor Angelica, che pochi spazi lascia all’invenzione
(salvo riambientarla e decontestualizzarla),
alcune idee registiche di Aliverta hanno segnato la vicenda e creato
belle immagini.
Significative le flagellazioni con il rosario ed interessante
poi il rapporto Lola, Turiddu. Soprattutto in Suor Angelica i costumi sono
particolarmente apprezzati per il bianco decorato delle diverse suore, salvo il
bianco integrale per Angelica.
I cantanti li ho sentiti in questa occasione per
la prima volta: Elena Memoli è prima
Angelica e poi Lola ed in entrambi i ruoli espone una bella voce dai toni
brillanti e significativi negli acuti. Antonella
di Giacinto, favolosa zia Principessa ed accorata Mamma Lucia esprime
carattere e colore brunito che imprimono forza, passione e vitalità ai
personaggi. Santuzza viene interpretata da Marika Franchino con bella elasticità e sicura emissione avvalorata
da un timbro passionale e sensibile.
I cori
in entrambe le opere rivestono carattere di definizione e di ampiezza vocale e
scenica: il Coro Ars Lyrica è
diretto con vibrante rigore da Chiara
Mariani e bel risultato ha dato anche il Coro Voci bianche della Fondazione Teatro Goldoni e del Teatro
Coccia, curato da Laura Brioli.
A mio sentire le voci femminili hanno avuto
maggior precisione e rilievo che non le voci maschili, seppur interpretazioni
gradite ed applaudite. Turiddu è interpretato da Rosolino Claudio Cardile che pur imprimendo maggior tempra, strada
facendo, ha realizzato un Turiddu non eccessivamente passionale e lo stesso vale per Matteo Jin che trasla Alfio senza tutto il sangue che scorre
velocemente nelle vene, spinto dalle gelosia incontenibile e comprensibile.
Le
voci di entrambi comunque sono gradevoli e piacevolmente applaudite.
Genericamente il canto ‘arriva bene’ e quindi un plauso va anche alle diverse
interpreti delle suore, con una nota per suor zelatrice e la Badessa, poi anche
in Cavalleria nella piazza siciliana.
La Musica vince sempre
Renzo Bellardone.
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