Un anno e mezzo fa, poco prima di cantare il Requiem di
Verdi a Salisburgo, Anita Rachvelishvili aveva
parlato con entusiasmo del suo futuro debutto in forma scenica nel Samson et
Dalila di Saint-Saëns a Parigi.
Ebbene l'opera è attualmente à l'affiche all'Opéra Bastille con
un Philippe Jordan ispirato sul podio e con
le masse corali perfettamente preparate da José Luis Basso.
Se anche ce
ne fosse stato il bisogno il mezzosoprano georgiano conferma qui il grado di
maturità e le forti doti di imedesimazione. La sua Dalila
recita con le mani, con le dita che tradiscono emozioni a
stento trattenute, con gli occhi ora cupi ora saettanti e con il sorriso
ammaliante.
Vocalmente Printemps
qui commence è un cesello di rara preziosità, il timbro
ipnotico ha un calore strisciante che trasuda seduzione, ma diventa graffiante
nel grande duetto d'amore del II atto. Samson è in suo potere nonostante
le lacerazioni interiori, vinto da una sensualità scoperta che promette di
ristorare la sete di erotismo.
Il pertichino in Mon coeur s'ouvre à ta voix è
la resa dell'eroe già sconfitto, un Aleksandrs Antonenko in
totale sintonia con la sua partner, oltreché intensamente partecipe in special
modo nell'atto terzo. Ma Dalila l'ipocrita, l'ammaliatrice, la vendicatrice
strizza l'occhio ad Amneris , dapprima liberando
il suo immenso potenziale nell'ensemble dell'inno a Dagon , per poi
ripiegare in un tardivo ripensamento. Deride Samson, ma poi abbraccia
consapevolmente la morte con la sua vittima sacrificale.
Dopo
venticinque anni ritorna così a Parigi un Samson et Dalila che è tutto tranne
che un discendente dei pepla che, da sempre,
hanno legato quell'episodio biblico al cinema fatto di cartapesta o ai
kolossal storici di Hollywood. Nella regia spietata di Damiano
Michieletto c'è invece una storia di oggi fatta di
sopraffazione, di donne usate come merce di scambio o come armi alternative.
Il clima è tale da riportarci al cinema, ma a quello di Paolo
Sorrentino e del ritratto impietoso di una società fatua
ne La Grande Bellezza . Il tanto vituperato baccanale , sbrigativamente
definito Trivialmusik da
Stravinskij, diventa così il pretesto per una squallida festa a tema dove tutto
è niente, dove le banconote lanciate in aria riempiono le tasche degli
invitati e spengono ogni timido accenno di ribellione o vergogna. Il vecchio
detto Muoia Sansone con tutti i Filistei é in una piccola
salvifica fiammella che Dalila stessa porge a Samson, generatrice dell'incendio
purificatore finale.
No hay comentarios:
Publicar un comentario