Si è spento nella notte di venerdì il
celebre cantante. Aveva 90 anni. Fu soprannominato "tenore verdiano del
secolo" perché resta l'unico ad avere interpretato tutte e 31 le aree
verdiane. Lavorò con i più grandi direttori d'orchestra e soprani, da Riccardo
Muti a Maria Callas
PARMA - È morto nella notte di venerdì 25 luglio il tenore Carlo Bergonzi, 90
anni compiuti il 13 luglio, uno dei più grandi interpreti della musica lirica
italiana. L'artista si è spento all'istituto Auxologico di Milano. Originario
di Vidalenzo di Polesine Parmense, in provincia di Parma, Bergonzi è stato
eletto come il "tenore verdiano del secolo" non solo per la sua
bravura ma perché resta l'unico interprete ad avere all'attivo nella propria
discografia tutte e 31 le aree verdiane per tenore.
L'ULTIMA INTERVISTA
Secondo lo stesso Bergonzi, che rilasciò un'intervista a un canale radiofonico statunitense, il suo debutto avviene nel 1947 in un piccolo teatro parrocchiale a Varedo, nei pressi di Milano, come Figaro ne Il barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini. Durante la carriera da baritono si esibisce in diversi ruoli: Metifio (L'Arlesiana), Dottor Malatesta (Don Pasquale), Belcore (L'elisir d'amore), Lord Enrico Ashton (Lucia di Lammermoor), Ghirlino (Le astuzie di Bertoldo), Silvio (Pagliacci), Alfio (Cavalleria rusticana), Albert (Werther), Marcello/Schaunard (La bohème), Sharpless (Madama Butterfly), Giorgio Germont (La traviata), Lescaut (Rigoletto).
Secondo lo stesso Bergonzi, che rilasciò un'intervista a un canale radiofonico statunitense, il suo debutto avviene nel 1947 in un piccolo teatro parrocchiale a Varedo, nei pressi di Milano, come Figaro ne Il barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini. Durante la carriera da baritono si esibisce in diversi ruoli: Metifio (L'Arlesiana), Dottor Malatesta (Don Pasquale), Belcore (L'elisir d'amore), Lord Enrico Ashton (Lucia di Lammermoor), Ghirlino (Le astuzie di Bertoldo), Silvio (Pagliacci), Alfio (Cavalleria rusticana), Albert (Werther), Marcello/Schaunard (La bohème), Sharpless (Madama Butterfly), Giorgio Germont (La traviata), Lescaut (Rigoletto).
Il 1953 è l'anno del debutto al Teatro
della Scala, allo Stoll Theatre di Londra (La forza del destino) e al Teatro Colon
di Buenos Aires. Il 1955 sbarca negli Stati Uniti, alla Lyric Opera di Chicago
(Il
tabarro di Puccini, L'amore dei tre re di Montemezzi)
mentre l'anno successivo sale sul prestigioso palco della Metropolitan Opera di
New York. Da quel momento la strada verso l'olimpo dei tenori è spianata:
lavorerà con Franco Zeffirelli e canterà sotto la direzione di grandi direttori
come Herbert von Karajan e Riccardo Muti, affiancando i più celebri soprani e
mezzosoprani della sua epoca: da Maria Callas a Renata Tebaldi, fino a
Montserrat Caballé.
Terminerà la sua carriera nel 1995 con una serie di concerti a Vienna, alla Carnegie Hall di New York, alla Scala di Milano e al Theatre de l'Athénée di Parigi. Successivamente, a parte qualche sporadica esibizione, si dedicherà esclusivamente all'insegnamento del canto. Tra i suoi allievi, oltre a Roberto Aronica, Vincenzo La Scola, Michele Pertusi e Alberto Gazale ci sono stati, tra gli altri, Filippo Lo Giudice, Philip Webb, Giorgio Casciarri, Paul Caragiulo, Lance Clinker, Salvatore Licitra, Marco Chingari, Celso Albelo e Vincenzo Taormina.
Terminerà la sua carriera nel 1995 con una serie di concerti a Vienna, alla Carnegie Hall di New York, alla Scala di Milano e al Theatre de l'Athénée di Parigi. Successivamente, a parte qualche sporadica esibizione, si dedicherà esclusivamente all'insegnamento del canto. Tra i suoi allievi, oltre a Roberto Aronica, Vincenzo La Scola, Michele Pertusi e Alberto Gazale ci sono stati, tra gli altri, Filippo Lo Giudice, Philip Webb, Giorgio Casciarri, Paul Caragiulo, Lance Clinker, Salvatore Licitra, Marco Chingari, Celso Albelo e Vincenzo Taormina.
http://www.repubblica.it/spettacoli/musica/2014/07/26/news/morto_carlo_bergonzi_il_tenore_verdiano_pi_famoso_del_secolo_scorso-92436581/
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