Carissima Marina, a leggere la tua biografia e
rapportandola alla giovane età,
veramente c’è da restare impressionati dalle interpretazioni già fatte e
l’intenso programma dell’immediato futuro:
Grazie Renzo, si: i
prossimi mesi sono fitti di impegni.
Tra una settimana, saro’ a Ste Menehould, in Francia: tutte
musiche sacre del'600 (repertorio non facile), tra le quali spiccano la rinomata e commovente “Canzonetta spirituale
sopra la Nanna” di Merula e lo “Stabat Mater” di Sances. Poi, sempre in Francia, tornerò ai miei primi
“amori” barocchi (Vivaldi e Haendel), con splendide cantate per violino, voce e
BC.
A metà settembre mi aspetta un tour attraverso l'Est Europa,
con tappe anche a Venezia e Verona, per un progetto denominato “Orient Baroque
Express”, in cui tradizione occidentale ed orientale si fonderanno (tra gli
strumenti: l'oud arabo). E a fine mese, per la prima volta, affronterò il
pirotecnico ruolo di Vagans della “Juditha triumphans”, sempre di Vivaldi.
Recentemente, in sodalizio con il celebre violoncellista
Giovanni Sollima, ed in dettaglio al Baveno festival 2014, hai spaziato dal
1400 alla contemporaneità con la consapevole leggerezza che contraddistingue
gli artisti consolidati
Giovanni
incarna (ai massimi livelli) quello che è sempre stato un mio ideale nella
musica: l'assenza di confini tra i generi. A me piace molto contaminare.
Le tue interpretazioni sono sempre caratterizzate da grande
attenzione oltre che alla voce, anche al
movimento ed al coinvolgimento del pubblico
L'unione tra le arti è un altro dei miei ideali. Ai tempi dell'Università
restai folgorata dalla lettura de “Il Cavaliere azzurro” di W.Kandinsky e
F.Marc. Ricordo che sottolineai, in preda ad un entusiasmo febbrile, la frase
(...)i mezzi di arti diverse sono esteriormente del tutto diversi. Suono,
colore, parola!Ma nella loro profonda ragione interiore questi mezzi si
equivalgono. Ecco perché, quando faccio musica, presto attenzione anche
all'abito e agli oggetti che indosso, ai movimenti che compio, allo spazio
scenico che mi circonda.
Sempre
da “Il Cavaliere Azzurro”: Il mezzo scelto dall’artista è una forma materiale
della sua vibrazione psichica, che chiede e impone un’espressione. Se è quello
giusto, il mezzo produce una vibrazione pressoché identica nell’anima di chi la
riceve. Tra interpreti e pubblico la
distanza va abbattut, dobbiamo imparare dagli artisti di strada o dai cantanti
rock.
Guardandoti mentre canti si evince la tranquillità di chi
ha disciplina nello studio e nella preparazione
Deve
essere così, altrimenti meglio cambiare mestiere! Penso non ci sia niente di
peggio che assistere ad un concerto in cui gli interpreti, invece di divertirsi
sprigionando passione, gioia ed adrenalina, vivano con tensione il momento
della perfomance
Bene..ora entriamo un
po’ nella tua vita privata, tranquilla, senza esagerare…..preferisci una bella
passeggiata nei boschi o in riva al mare?
Entrambi,
a me basta che ci sia silenzio e natura. Però, se mi fai la classica domanda:
“mare o montagna?”, ti rispondo subito mare. Sono cresciuta in Liguria, mio
papà era un medico di bordo
Carissima Marina,
grazie per aver concesso questa intervista e ti auguro un sacco di belle cose,
ma ancor più uno scaramantico “in bocca al lupo”
Grazie
a te Renzo! Crepi il lupo!
Renzo Bellardone
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