17 luglio ore 21,30
Cava San
Giovanni
Floria
Tosca
Maddalena Calderoni
Mario Cavaradossi Giancarlo
Monsalve
Il Barone Scarpia Emilio Marcucci
Cesare
Angelotti
Giovanna Tarasconi
Spoletta
Saverio Pugliese
Sagrestano
Romano Franceschetto
Regia
Renato Bonajuto
Scene e costumi Laura Marocchino
Scenografia in video Mapping 3D a cura di Area Odeon
Direttore
Stefano Romani
Coro Schola Cantorum S. Geregorio Magno preparata da Maro Rolfi
Coro Giovanile della Provincia Vco diretto da Enrica Pletti
Orchestra Filarmonica del Piemonte.
Se l’opera è emozione, Tosca alla Cave San Giovanni di
Crevoladossola ne è stata la sognante conferma.
Arrivando per la prima volta alla cava si resta ammutoliti dalla
spettacolarità risultante dal lavoro dell’uomo, cui andranno ad aggiungersi
l’ingegno e l’arte.
Il palco su due livelli è stato creato con blocchi di granito, così
come gli elementi scenici fissi sul palco e lo sfondo di marmo, che in una cifra
unica e spettacolare valorizza il naturale contesto del teatro di pietra.
Le proiezioni in Mapping 3D-innovativa tecnica di videoproiezione- hanno
letteralmente trasformato la gigantesca parete in un frammentato palazzo
Farnese, piuttosto che in un cielo dove ‘lucean le stelle’ con sotto lo
scorrere di immagini di tutta Roma (quella che fino a prima tremava dinanzi a
Scarpia). Convinto da anni che le proiezioni possono sostituire egregiamente
ingombranti ed a volte troppo costosi allestimenti, non posso che
esprimere plauso al lavoro dell’Area Odeon che ha realizzato le luci e la
suggestiva scenografia virtuale.
La direzione dell’orchestra Filarmonica del Piemonte è stata affidata
al Maestro Stefano Romani che ha tratto un’ attenta lettura con spunti emozionanti,
mentre la regia, sul palco enorme e di forte impatto, è stata curata da Renato
Bonajuto che, trattandosi di approdo dell’opera a Tones on the Stones, ha
privilegiato la classicità che il foltissimo pubblico si attendeva dalla
sperimentazione del’opera alla cava. Laura Marocchino si attenuta alla
stessa chiave di lettura per scene e costumi.
Tosca ha qui incontrato la voce del soprano Maddalena Calderoni, anche
direttrice artista della rassegna, che ha inevitabilmente strappato l’applauso
al “Vissi d’arte” interpretato con eleganza vocale, mantenuta in linea per
tutta l’opera.
Una nota particolare va riconosciuta a Emilio Marcucci nei panni di
Scarpia, altezzoso ed arrogante; voce profonda e brunita spazia agilmente sul
rigo, conservando linea di canto coinvolgente.
Apprezzati Saverio Pugliese in Spoletta e Giovanni Tarasconi in
Angelotti; vera ovazione per il sagrestano di Romano Franceschetto.
A placare la trepida attesa è giunta alfin “O dolci baci oh languide
carezze” …l’aria che mi fece innamorare dell’opera negli anni giovanili! Il
giovane tenore cileno Giancarlo Monsalve, con alta presenza scenica, chiaro
fraseggio e morbido timbro ricco di sfumature, l’ha cantata con passione
coinvolta. Cantante di provata bravura tecnica ed interpretativa ha fatto
rivivere le fibrillanti emozioni di Cavaradossi fino all’uccisione di
questi, in cima al masso più alto e da dove, in preda alla disperazione, si è
lanciata nel vuoto Tosca, mentre sulla parete di marmo appariva l’immagine di
Castel Sant Angelo.
Bravi i coristi della Schola Cantorum S. Gregorio Magno preparati da Mauro
Rolfi e simpatici i ragazzi del Coro Giovanile della Provincia del Vco
diretto da Enrica Pletti.
L’insieme della realizzazione è risultata talmente affascinante, da indurmi
a concludere con ancora una parola di apprezzamento per
l’iniziativa e per la globale emozionante suggestione che luci,
immagini, musica e voci insieme hanno dipinto, non solo sulle pareti di
granito, ma anche nello spirito sensibile degli spettatori. La Musica vince
sempre.
Renzo Bellardone
Le fotografie delle
spettacolo sono di Martina Ferro.
Giancarlo
Monsalve e Renzo Bellardone
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