martes, 14 de abril de 2020

PILLOLE DI SPETTACOLO LA PRIMA GIULIETTA DELLA STORIA? ERA UN RAGAZZO! STORIE DI TEATRO E CINEMA, OGNI SETTIMANA SUL SITO DELLA FONDAZIONE ZEFFIRELLI







Romeo e Giulietta nel teatro elisabettiano
Giulietta e Romeo, la tragedia shakespeariana tra le più famose e rappresentate nel mondo, la storia d’amore più conosciuta e amata, divenuta simbolo dell’amore perfetto osteggiato dalla società, è collocabile tra il 1594 e il 1596.

È la stagione aurea del teatro elisabettiano, una stagione spettacolare ricca e fertile in cui le donne però non possono recitare. Nonostante le posizioni protestanti di Elisabetta, in linea col padre, sarà solo con la vittoria politica, religiosa e culturale dei puritani che paradossalmente le donne faranno capolino sui palcoscenici in occasione degli “intrattenimenti musicali”. Al momento le parti femminili sono invece assegnate ai giovani attori.


Si ritiene che Guilietta e Romeo sia stata rappresentata prima del 1597 dalla compagnia dei Lord Chamberlain’s Men, la compagnia di cui faceva parte Shakespeare. Si pensa che proprio il famoso Richard Burbage abbia interpretato per la prima volta Romeo e il giovane Robert Goffe abbia invece assunto le parti di Giulietta.
I Lord Chaimberlain’s Men
Sono anni vivacissimi per il teatro. Gli University Wits, Thomas Kyd,  Cristopher Marlowe prima ancora di Shakespaere! Ma sono anche gli anni del Vagabond Act, indetto già nel 1531. La legge vietava il vagabondaggio e quindi rendeva di fatto fuori legge le compagnie girovaghe degli attori.

Per sopravvivere e continuare a recitare, le compagnie di attori dovettero quindi procurarsi la protezione di qualche nobile casata. Indossandone la livrea, avrebbero così potuto continuare a recitare liberamente in cambio d spettacoli privati, di gran lustro per le ricche famiglie protettrici.

Shakespeare entra a fare parte della compagnia così fondata da James e Richard Burbage e protetta nientemeno che dal Lord Ciambellano in persona: i Lord Chamberlain’s Men. Una delle compagnie più conosciute e ammirate durante l’epoca elisabettiana, a tal punto da divenire poi King’s Men, la compagnia protetta da re Giacomo I.


La modernità shakespeariana che viene dal teatro elisabettiano
Shakespeare scrive i suoi capolavori in questo fertile e movimentato humus culturale accanto a figure determinanti per la storia del teatro inglese. Fu infatti James Burbage a chiedere e a ottenere nel 1576 il permesso di costruire il primo edificio teatrale pubblico, The Theatre, che una volta smantellato servì alla costruzione dell’antico Globe.
Le sue tragedie e le sue commedie sono animate dal simbolismo architettonico tipico della playhouse elisabettiana, dove la scenografia è praticamente inesistente e tutto è affidato all’azione rappresentata. È un teatro evocativo dove l’elemento fondante è la parola e il rapporto di complicità fra attori e pubblico, eredità della tradizione medievale anche nella commistione fra comico e tragico.

E’ qui che nasce l’opera senza tempo di Shakespeare, dotata di quella straordinaria libertà narrativa che lo rende modernissimo. Che sopravviverà alla distruzione dei teatri attuata dai puritani dopo la rivoluzione di Lord Cromwell.

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