viernes, 30 de septiembre de 2022

“I PITTORI DI POMPEI” AL MUSEO CIVICO ARCHEOLOGICO DI BOLOGNA. ET À PARIS, L´EXPOSITION-ÉVÉNEMENT FRED JOAILLIER


Figura femminile Pompei, VI, 9, 2-13, Casa di Meleagro, tablino (8), parete est, registro superiore stucco - affresco, 178 x 188 MANN, inv. 9595 I secolo d.C. - IV stile

BOLOGNA – Dalla collaborazione tra Comune di Bologna | Museo Civico Archeologico e Museo Archeologico Nazionale di Napoli nasce il progetto espositivo I Pittori di Pompei, a cura di Mario Grimaldi.

Al Museo Civico Archeologico di Bologna, dal 23 settembre fino al 19 marzo 2023, viene esposto un corpus di straordinari esempi di pittura romana provenienti da quelle domus celebri proprio per la bellezza delle loro decorazioni parietali, dalle quali  spesso assumono anche il nome con cui sono conosciute. Capolavori – solo per citarne alcuni – dalle domus del Poeta Tragico, dell’Amore punito, e dalle Ville di Fannio Sinistore a Boscoreale, e dei Papiri a Ercolano.

Filosofo con Macedonia e Persia Boscoreale, Villa di Fannio Sinistore, oecus (H), parete ovest affresco, cm 240 x 345 MANN, Inv. s.n. inv. 906 1 secolo a.C. – II stile

L’esposizione ruota attorno alle figure dei pictores, ovvero gli artisti e gli artigiani che realizzarono gli apparati decorativi nelle case di Pompei, Ercolano e dell’area vesuviana. Lo scopo del progetto è quindi contestualizzarne il ruolo e la condizione economica nella società del tempo, oltre a mettere in luce le tecniche, gli strumenti, i colori e i modelli.

Come spiega Grimaldi:  “L’esperienza che si propone con questa mostra è quella di rileggere alcuni grandi esempi decorativi facenti parte della Collezione degli Affreschi del Museo Archeologico Nazionale di Napoli provenienti da quelle città che, seppellite dalla grande eruzione del Vesuvio nel 79 d.C., ci offrono ancora oggi la possibilità di indagare e far parte di quell’inganno splendido attraverso la personalità dei pictores che operarono in modo anonimo in quelle case“.

In mostra è possibile ammirare un’ampia selezione degli schemi compositivi più in voga nei diversi periodi dell’arte romana, osservando come alcuni artisti sapessero conferire una visione originale di modelli decorativi continuamente variati e aggiornati sulla base di mode e stili locali.

L’esposizione propone inoltre la  ricostruzione di interi ambienti pompeiani come quelli della Casa di Giasone e, ancora di più della straordinaria domus di Meleagro con i suoi grandi affreschi con rilievi a stucco, per raccontare il rapporto tra spazio e decorazione, frutto della condivisione di scelte, e di messaggi da trasmettere, tra i pictores e i loro committenti.

Se nel mondo della Grecia classica i pittori erano considerati “proprietà dell’universo” – come ricorda Plinio il Vecchio a sottolinearne l’importanza ed il ruolo – al tempo dei romani, i pictores erano visti come abili artigiani, e solo alcuni di loro conquistarono, per la qualità e la raffinatezza delle loro creazioni, il ruolo di artisti.

Parete in IV stile con Nature Morte (xenia) Pompei, Praedia di Iulia Felix, Reg. II, 4, 3, tablino (92), parete sud affresco, cm 298 x 447 MANN, Inv. 8598 I secolo d.C.

E la loro arte, da mestiere riservato alle classi sociali marginali – schiavi, liberti – diventa arte che qualifica chi la pratica.

L’esposizione è accompagnata da un ampio e ricco programma didattico rivolto, non solo alle scuole di ogni ordine e grado, ma anche alle famiglie e al pubblico adulto.

https://artemagazine.it/2022/09/23/anticipazioni-i-pittori-di-pompei-al-museo-civico-archeologico-di-bologna/


ET AUSSI, À PARIS...

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