Audrey Hepburn, Fanny Ardant, Kirsten Dunst. Sono alcune delle star che hanno indossato i costumi della celebre sartoria
romana Annamode. Da oggi protagonista di un'esposizione imperdibile delle sue
creazioni, al Museo del Cinema di Torino
di CECILIA ERMINI
Da oggi fino al 15 giugno, il Museo Nazionale
del Cinema di Torino ospita la mostra Cinemaddosso, da Cinecittà a Hollywood i
costumi di Annamode, che celebra la straordinaria storia della sartoria
Annamode. Eccellenza italiana, dagli anni Cinquanta a oggi, nella realizzazione
di abiti per grandi produzioni cinematografiche nazionali e internazionali.
Un’occasione più unica che rara dunque per rivivere le origini di una stagione
irripetibile dove il talento, la creatività e la sapienza artigianale furono in
grado di varcare i confini italiani. Fino a conquistare Hollywood.
Fondata a Roma nel 1946 dalle sorelle
fiorentine Anna e Teresa Allegri – a soli 3 anni di distanza dalla “nascita”
delle Sorelle Fontana – la sartoria Annamode nasce subito con un duplice scopo:
moda e costumi. Anna si occupava dell’alta moda mentre Teresa dirigeva la
sezione dedicata ai costumi per il teatro e il cinema. Due mondi diversi dunque
ma non per questo in contrapposizione, anzi.
Nel loro atelier infatti, al primo piano Anna
disegnava bozzetti moda mentre Teresa, al piano superiore, lavorava a stretto
contatto con i grandi costumisti del cinema. Indice dell’importanza, e della
comprensione, di quanto le due cose fossero si indipendenti. Ma al tempo stesso
legate da un filo rosso che univa design, stile e ispirazione.
Le sorelle Anna e Teresa Allegri
Annamode e il cinema
L’atelier, dopo qualche anno di rodaggio,
“esordisce” sul grande schermo realizzando gli abiti per il film Le ragazze di
Piazza di Spagna di Luciano Emmer. Una storia, guarda caso, che racconta le
vicende di tre giovani sarte romane. Da lì, per la sartoria, inizierà una
fertile collaborazione con i più grandi registi italiani, da Antonioni a
Fellini passando per Vittorio de Sica. Per tutti i più grandi costumisti
dell’epoca – come Piero Tosi, Adriana Berselli, Milena Canonero e Maria de
Matteis – l’atelier delle sorelle Allegri diventerà una tappa obbligatoria per
dare corpo ai proprio bozzetti.
E alcuni abiti da favola entreranno di diritto
nella storia del cinema, anche hollywoodiano. Come quello stile impero di
Audrey Hepburn in Guerra e Pace, le sete sgargianti di Sophia Loren in
Matrimonio all’italiana o le crinoline settecentesche di Kirsten Dunst in Marie
Antoinette di Sofia Coppola.
› Orso d’oro alla carriera a Milena Canonero,
la costumista italiana di “Arancia meccanica” e “Marie Antoniette”
La mostra
Un visionario percorso espositivo, a cura di
Elisabetta Bruscolini, “mette in scena” i capolavori rappresentativi della
sartoria, 100 costumi per una quarantina di film, dagli anni della “dolce vita”
ai nostri giorni, con modelli realizzati per grandi produzioni internazionali.
Parte integrante della mostra sono le immagini multimediali che permetteranno
al pubblico di immergersi in un laboratorio virtuale ricco di tessuti e colori,
dettagli e accessori.
Ad aprire e chiudere la mostra un omaggio a
Federico Fellini, in occasione del centenario dalla nascita, e al grande
costumista scomparso recentemente Piero Tosi. In questa sezione saranno esposti
gli avveniristici abiti di plastica della sfilata dell’episodio Toby Dammit dal
film Tre passi nel delirio del 1968, la cui realizzazione è stata assolutamente
innovativa per l’epoca. E che difficilmente avremo occasione di rivedere vista
la loro estrema delicatezza.
https://www.iodonna.it/attualita/eventi-e-mostre/2020/02/15/cinemaddosso-a-torino-la-mostra-di-costumi-per-il-cinema-di-annamode/
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