lunes, 6 de agosto de 2012

RAVELLO Y SU FESTIVAL: UN SUEÑO DE LOS DIOSES



E ad un tratto il ricordo mi è apparso. Quel sapore era quello del pezzetto di madeleine che la domenica mattina a Combray, quando andavo a salutarla nella sua camera, la zia Léonie mi offriva…

Esiste un’ampia Letteratura della Memoria, che in Marcel Proust trova il suo apostolo più efficace e suadente. Ed un Cinema della Memoria, immortalato - per esempio - da Sergio Leone in “C’era una volta in America”. Sul filo della Memoria, celebri compositori hanno rivestito di musica il loro romantico souvenir d’Italie o una dedica ad uomini illustri, magari per poi rinnegarla.

Memoria, oggi, è una parola per tecnici, con cui si misura la potenza del computer, la sua capacità di sorprenderci. Oppure un optional, senza il quale non si vince al telequiz. Nell’intimo di ognuno, può essere semplicemente gioia o dolore, associati al ricordo. Su scala collettiva, invece, Memoria diventa sinonimo di coscienza civile laddove sappia farsi strumento di riflessione e, semmai, di riappropriazione consapevole dell’identità culturale.

Mille sono le forme di Memoria. Forse per questo il tema conduttore del Festival 2012 sceglie di essere declinato al plurale, quasi ad offrire al pubblico l’immagine di un concetto in progress, indefinibile e indefinito, non più confinabile in un ambito trascorso. E la conquista del nuovo, allora, smette di essere negazione del passato, preferendo rielaborarne le forme. 

Un concerto, una coreografia, un racconto, un’immagine per evocare emozioni rimosse, stimolare al pensiero, svelare orizzonti inespressi. Quante cose può fare una soffice madeleine
 Musica. Nel 1880 Richard Wagner ha trovato a Villa Rufolo sia gli spunti per la scenografia del secondo atto delParsifal, sia le idee per migliorare l’intera trama musicale del suo ultimo capolavoro. I concerti sinfonici, che da oltre cinquant’anni si tengono nella stessa villa, ne celebrano degnamente il ricordo. Altri illustri compositori hanno soggiornato a Ravello - Giuseppe Verdi ospite di Villa Rufolo, Edvard Grieg dell’albergo Toro - e grandissimi esecutori e direttori d’orchestra – da Bruno Walter a Toscanini, da Stokowski a Kempff, da Bernstein a Penderecki, da Prêtre a Maazel, da Gergiev a Barenboim, da Ashkenazy a Pappano – vi si sono esibiti. Questa vocazione musicale costituisce ancora oggi il cuore dell’intensa vita culturale ravellese.


Arti figurative. Tra i riconosciuti artisti che hanno soggiornato e si sono ispirati a Ravello, vanno ricordati su tutti il nome di Ruskin per l’Ottocento e quelli di Mirò e di Vedova, per il Novecento. Maurits Cornelis Escher qui maturò il suo stile labirintico e qui incontrò Jetta, la ragazza che sarebbe poi diventata sua moglie. 

Letteratura. Nel Decamerone, Giovanni Boccaccio ha ispirato ai giardini di Ravello la descrizione dei luoghi incantati che fanno da sfondo alle celebri novelle e ne ha dedicata una delicatissima alle venture del ravellese Landolfo Rufolo. Più vicino a noi, nei primi anni del Novecento, André Gide ha ambientato a Ravello alcune pagine centrali deL’immoralista, mentre Edward M. Forster ha trascorso nel paese una sua vacanza, ambientando, tra fontana Carosa e Villa Episcopio, il bellissimo racconto Storia di un panico. L’albergo Caruso ha ospitato diversi esponenti del gruppo di Bloomsbury, tra cui Lytton Strachey , mentre Villa Cimbrone, creata da Lord Grimthorpe,  è stata sede di un cenacolo di intellettuali provenienti da tutto il mondo. L’albergo Rufolo ha più volte ricevuto David H.Lawrence proprio nel periodo in cui componeva il suo capolavoro, L’amante di Lady Chatterley. All’albergo Palumbo Paul Valery ha lasciato traccia del proprio passaggio dedicando a Ravello un pensiero nel libro degli ospiti. Successivamente alla seconda guerra mondiale Ravello è stata visitata da Graham Greene, Tennessee Williams, William Styron, Guido Piovene, Domenico Rea, Thomas Mann, Theodor Adorno, Truman Capote, autore dei dialoghi del film “Il tesoro dell’Africa” di John Huston,e Gore Vidal, che a Villa Rondinaia ha scritto  molti dei suoi capolavori. A Ravello, inoltre, Rafael Alberti ha dedicato una poesia intensa ed appassionata. 

Cinema.  Numerose le personalità cinematografiche che hanno soggiornato e lavorato a Ravello. Tra queste vanno ricordati i nomi di Humphrey Bogart, King Vidor, John Huston, Jennifer Jones, Paul Newman, Tim Robbins, Susan Sarandon e, su tutti, quello di Greta Garbo, che a Villa Cimbrone, nel 1938 ebbe una movimentata  vicenda d’amore con il direttore d’orchestra Leopold Stokowski.

Scienze. Ravello, sede permanente del Centro Europeo per i Beni Culturali, ha vantato nel tempo la presenza di numerose personalità del mondo scientifico. Tra queste: l’economista Keynes ospite dell’albergo Caruso, il biologo Crick di Villa Cimbrone, il pedagogista Piaget di Villa Maria. 

Storia. Ravello ha, nel corso degli anni, ospitato celebri capi di stato, tra cui Luigi Einaudi, che ha soggiornato alla Villa del Pendolo, e Francois Mitterrand, all’albergo Palumbo. Nel febbraio del 1943 Vittorio Emanuele III fissò la sua residenza a villa Episcopio, dove il Re affidò la luogotenenza a suo figlio Umberto e dove si tennero diverse sedute del governo Badoglio, cui parteciparono Benedetto Croce, Palmiro Togliatti ed Alcide De Gasperi.


Notte di San Lorenzo
Sabato 11 agosto, Belvedere di Villa Rufolo ore 4.45

Concerto all'Alba
Orchestra Sinfonica “Rossini” di Pesaro
Direttore: 
Amos Talmon
Pianista: Sue Song

Musiche di Mozart, Schubert, Rossini, Verdi, Prokof’ev, Bacalov


Sabato 18 agosto, Belvedere di Villa Rufolo, ore 21.45
A Tribute to George Balanchine

The Principals of New York City Ballet

                           http://www.ravellofestival.com/programma.php

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