lunes, 11 de octubre de 2021

MOSTRA UNICA: "OPERA: IL PALCOSCENICO DELLA SOCIETÀ", A PARMA. EXPOSICIÓN IMPRESCINDIBLE EN PARMA, CAPITAL EUROPEA DE LA CULTURA, 2021

VIAGGIO A PARMA, OTTOBRE, 2021 (I). VIAJE A PARMA EN OCTUBRE DE 2021 (I)

LA EXPOSICIÓN:

Delicioso, amable y a la vez contundente ideario encausando la ópera, no solamente como un espectáculo de ocio y diversión, sino como metáfora social y política. Una mirada a las clases sociales, porque, en contra de lo que opinaba el Maestro Arturo Toscanini, nacido en Parma y a favor de cierta "pureza" e inviolabilidad del ámbito musical, sin desbordamientos a otros terrenos, la música y sobre todo la que se representa, ha tenido siempre un encuadre más amplio.

Trajes de Renata Tebaldi, fotos, carteles, vídeos, cortos cómicos,  como el que se puede escuchar al final de esta reseña, espacios muy grandes y cómodos de recorrer, grupos de estudiantes en visita, un catálogo muy bien hecho por solo 15 euros y no los de 30 o 40 euros que se compran en España. 

Siempre musealizada cada sección con cuidado, con respeto, con afecto. Especialmente destacable el estudio que repasa el rol de las minorías perseguidas o de los totalitarismos relacionados con el universo musical y otros. Todo pensado con seriedad y rigor, pero también con sentido del humor.

La recepción de los responsables de Prensa y Comunicación y las personas que atienden a pie de la muestra, magnífica, pulcra y sutil, como suele acontecer todo en esta ciudad, donde los Habsburgos" aceptados", como María Luisa de Parma, recogieron el testigo de otras culturas y de otros avatares dinásticos, históricos y políticos., con eficacia y con saber hacer. Por eso se los recuerda y se los respeta.

LA CURIOSA EXPERIENCIA EN EL CONFESIONARIO

Mientras recorría la exposición, me propusieron un encuentro secreto en un escenario dentro de la propia exposición, que tendría lugar en un "confesionario".

Una persona espera que ocupe mi lugar como "pecadora arrepentida", llega, me pregunta, si "He estado enamorada muchas veces". Le digo riéndome, que "sí, muchas veces". Me pasa por la rejilla un texto de Luisa Miller, siempre de Verdi.  Me pide que lo lea. Improviso un italiano lo más razonable y meditado posible y luego me canta un aria.

Sin mediar palabra, se levanta muy serio y se va.

Al salir, le comento a una de las guías, que me encantó la experiencia, muy inusual y le pido que le transmita al cantante, que resultó ser un joven y guapo estudiante de canto, que tenía una voz de tenor muy bella y que lo había hecho muy bien. Me lo agradece mucho y sonríe. Y me explica que para ellos también es muy importante la escucha de ópera individual, no siempre en grandes salas o teatros.

En una visita a la Emilia Romaña, Parma es un "must", especialmente en el año, 2021, que ha sido declarada "Capital Europea de la Cultura". Se lo merece y hace honor, en cada rincón, en cada propuesta, en cada respiro, a este merecimiento.

Alicia Perris

Corresponsal de Operaclick para España, en español y Radio Sefarad de Madrid

MOSTRA A PARMA

Parma, Palazzo del Governatore, 18 settembre 2021 – 13 gennaio 2022


Nell’ambito di Parma Capitale Italiana della Cultura 2021, sabato 18 settembre a Palazzo del Governatore, apre al pubblico la mostra Opera: il palcoscenico della società, che sarà visitabile fino a giovedì 13 gennaio 2022.

L’esposizione, curata dalla storica dell’arte Gloria Bianchino e dallo studioso verdiano Giuseppe Martini, su progetto di allestimento scenografico a cura di Margherita Palli Rota, è prodotta da Comune di Parma e realizzata da Casa della Musica, in collaborazione con la Fondazione Teatro Regio di Parma.

Opera vuole esplorare il rapporto biunivoco fra opera e società: 514 i pezzi esposti tra quadri, volumi antichi, stampe, fotografie, libretti, riviste, documenti d’archivio, costumi, oggetti di scena e materiali audiovisivi e sonori, provenienti da 75 prestatori pubblici e privati.   
Tra le opere in mostra: i quadri di Francesco Hayez I vespri Siciliani (1846) dalla Galleria di Arte Moderna e Contemporanea di Roma, e Papa Urbano II sulla piazza di Clermont predica la prima Crociata (1835) dalla Collezione della Fondazione Cariplo di Milano; il dipinto Au théatre di Federico Zandomeneghi (1885-1895) dall’Istituto Matteucci di Viareggio;

una sezione di ritratti di Lina Cavalieri, tra cui il Ritratto di Lina Cavalieri di Cesare Tallone (1905) dalla Galleria Campari di Milano, e la serie di fotografie di Francesco Paolo Michetti da Archivio Alinari di Firenze; il lacerto ‘W Verdi’ dai Musei Civici di Treviso; il libretto originale dell'Orfeo di Monteverdi dalla Biblioteca Teresiana di Mantova; abiti di scena e da sera, tra cui un pezzo di Balenciaga da Tirelli Costumi di Roma.

Nonostante per secoli il suo pubblico sia appartenuto all’aristocrazia, l’opera è divenuta nel tempo sinonimo di passione popolare, riuscendo a valicare la dimensione del divertimento e dello spettacolo per diventare non solo memoria collettiva, ma rappresentazione dell’identità di una nazione.  Lungo 20 sale del Palazzo del Governatore si apre un percorso articolato in tre sezioni che indaga l’influenza dell’opera sugli usi e costumi del tempo e sullo scenario politico: un vero e proprio viaggio attraverso l’universo operistico nel suo legame con i processi di autonomia nazionale, i valori civili della comunità e la riflessione sulla propria identità e sul proprio passato.

Il mondo dell’opera è presentato sotto vari aspetti: il suo pubblico e il modo di stare in teatro; le strade che il melodramma ha intrapreso per avvicinarsi a un pubblico più ampio e i mezzi che gli hanno permesso di scendere dal palcoscenico per farsi conoscere fuori dal teatro; l’influenza esercitata sulla cultura e sull’immaginario collettivo; il suo dialogo con la politica, tra arte di regime, protesta e censura; il contributo all’ampliamento delle conoscenze linguistiche attraverso i libretti; e infine i cambiamenti delle modalità di ascolto, dagli organetti meccanici fino al disco, e il rapporto con vecchi e nuovi strumenti di comunicazione, dalla radio alla televisione e al web.

A partire dal territorio di Parma – ricco di tradizione e nomi che hanno fatto la storia quali Giuseppe Verdi e Arturo Toscanini – i visitatori possono scoprire nel percorso espositivo il segreto della longevità dell’opera che si rivela al tempo stesso plasmabile al mutamento dei tempi e conservatrice dei riti del vivere insieme, dall’abbigliamento alla gastronomia, in particolar modo a Parma, dalla gestualità fino all’immaginario visivo. In mostra anche locandine, cartoline e caricature su riviste e calendari che nel corso degli anni hanno cambiato il modo di rappresentare l’opera, i suoi personaggi e i momenti scenici più popolari.

Il percorso espositivo

Le prime otto sale dell’esposizione (Stanze 1 e 2 Dalla nascita alla maturità – Stanza 3 Censura – Stanza 4 Protesta politica – Stanze 5 e 6 Opera e regimi – Stanze 7 e 8 Opera, politica e contemporaneità) si soffermano sull’influenza reciproca tra opera e sistema politico. È stato proprio il suo successo ad assicurare al genere una continua osservazione da parte dell’autorità politica, sia per orientare il consenso e disciplinare la morale, sia per controllare che non si veicolassero contenuti pericolosi per il potere. Parallelamente, la storia dell’opera è una continua lotta contro l’autorità, in nome della libertà artistica del compositore. Il teatro è stato spesso scelto come luogo fisico di protesta, ma la contestazione è avvenuta anche attraverso le opere messe in scena, come nel caso dei moti risorgimentali e dei regimi del Novecento.


Stare all’opera
(Stanza 10), inoltre, è un’attività sociale articolata: lo spettacolo non è solo una rappresentazione a cui assistere, ma diventa pretesto per stabilire relazioni sociali mangiando, sorseggiando, chiacchierando e ostentando il proprio ruolo attraverso riti codificati.

La mostra prosegue, in altre cinque sale, analizzando l’influenza dell’opera sui diversi aspetti della società (Stanza 11 Figure della memoria – Stanza 12 Opera e parole – Stanza 13 Il gesto è il personaggio – Stanza 14 L'opera è donna – Stanza 15 La passione per l'opera). Il teatro è memoria del singolo, dei personaggi, degli spettacoli, memoria collettiva di un sogno civile, ma è anche strumento che ha contribuito a rendere la figura femminile sovrana del palcoscenico. Importante è il contributo apportato dall’opera alla lingua italiana e alla letteratura: i libretti sono stati veicoli per accrescere il vocabolario non solo degli appassionati, e far conoscere grandi autori stranieri quali Hugo, Shakespeare, Dumas. Inoltre l’opera, inizialmente esclusiva dell’aristocrazia, ha aperto le sue porte a un pubblico più ampio, che la riconosceva come rappresentazione dell’identità di un territorio e della nazione intera. In questo contesto si sono diffuse nuove iconografie del genere che sono presto entrate a far parte dell’immaginario popolare: tra queste la gestualità dei cantanti, inizialmente vista con ilarità ma presto riconosciuta come codice visivo con cui poter identificare i protagonisti delle opere.

L’ultima sezione della mostra illustra il materiale che si è raccolto nel tempo attorno alla comunicazione dell’opera (Stanza centrale L'opera appesa – Stanza 17 Opera da leggere, opera da ridere – Stanza 18 L'opera fuori dal teatro – Stanza 19 Il mito dell'opera – Stanza 20 L'opera riprodotta). Verso la fine dell’Ottocento iniziano a circolare riproduzioni grafiche di scene d’opera sugli spartiti, immagini fotografiche, e vario materiale iconografico dell’universo operistico, sotto forma di cartoline, calendarietti, figurine, e poi nelle riviste, su giornali, locandine e manifesti. A questi si aggiungono le prime recensioni, parodie e brani degli spettacoli riproposti da forme più popolari, come la musica delle bande e il teatro di burattini, per citarne alcuni. I media di massa del Novecento hanno poi cambiato il mondo del melodramma, permettendo di accedere sempre più facilmente al consumo dello spettacolo operistico, moltiplicandone la conoscenza in modi mai vissuti prima e dimostrando come l’opera sia sempre stata capace di adattarsi al nuovo.

Appuntamenti per approfondire la mostra

Arricchisce l’esposizione una serie di iniziative collaterali che offre diverse occasioni di approfondimento sulla mostra. In calendario concerti a tema proposti dalle principali istituzioni concertistiche di Parma con programmi musicali sulle più importanti opere dell’Ottocento; attività di laboratorio per famiglie e scuole, con l’obiettivo di formare e coinvolgere un nuovo giovane pubblico; incontri sui temi scelti dalla mostra con ospiti a direttori di teatri e di canali televisivi, presidenti di associazioni musicali, registi d’opera per la TV e per il cinema, e amministratori d’ambito culturale.

Opera: il palcoscenico della società

A cura di: Gloria Bianchino e Giuseppe Martini Per info mostra e biglietti: opera@comune.parma.it - Casa della Musica 0521.031170.


CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE DELLA MOSTRA OPERA : IL PALCOSCENICO DELLA SOCIETÀ




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