Generali e The Human Safety
Net insieme per le Procuratie con David Chipperfield
Entro tre anni le
Assicurazioni risistemeranno i palazzi dove aprirono gli uffici nel 1832
di MARISA FUMAGALLI
Ritorno a Venezia, nel
cuore della città, piazza San Marco. E lo stemma del Leone — quello delle
Generali — ritornerà a sventolare sulle Procuratie Vecchie. Per il 2020, salvo
intoppi e ritardi, uno degli storici Palazzi (già sede degli ufficiali del
Doge, quei Procuratori che avevano responsabilità di curare gli edifici, i
territori della Basilica di San Marco, e di occuparsi delle persone
svantaggiate della città) tornerà a nuova vita, in seguito ad un importante
progetto di restauro. Che ha l’ambizione di inserirsi in un piano generale di
riassetto e fruizione della piazza più importante di Venezia.
Palcoscenico mondiale. Lo
sanno bene i vertici delle Generali (quasi 200 anni di storia, le Assicurazioni
oggi sono presenti in 60 Paesi) che, ieri, hanno convocato in una sala di
Palazzo Ducale la stampa internazionale per illustrare le linee
dell’intervento, gli obiettivi e la destinazione d’uso dello storico edificio,
la cui costruzione iniziò nel XVI secolo, sotto la direzione dell’architetto
Bartolomeo Bon e quindi del più famoso Jacopo Sansovino. Il progetto attuale è
firmato da David Chipperfield, archistar che si muove tra Londra, Berlino,
Milano e Shangai.
È un ritorno a Venezia
quello delle Generali, se si considera che nel 1832 proprio all’interno delle
Procuratie Vecchie aprirono il loro primo ufficio. Ma adesso si punta in alto,
con una mission che ruota attorno a The Human Safety Net, iniziativa globale
lanciata per supportare le comunità più vulnerabili. Promossa dalle Generali, è
aperta ad alleanze e partnership tra privati e organizzazioni che ne
condividano i valori. Qui, la parola «cuore», pronunciata più volte da Philippe
Donnet, amministratore delegato e Ceo del Gruppo, che ha introdotto l’evento
con Gabriele Galateri di Genola, presidente del Cda, ha una valenza emozionale
e sociale. «Sarà una casa universale aperta sul mondo. In questo palazzo,
rimasto chiuso per troppi anni, si sprigioneranno bellezza ed energia, qualità
intrinseche di Venezia», dice Donnet , annunciando che le rinate Procuratie
Vecchie ospiteranno gli uffici di The Human Safety Net e gli uffici della
Compagnia di Assicurazioni. «Ma vogliamo — sottolinea — che sia uno spazio
aperto al pubblico, di dialogo e scambio con Ong e istituzioni analoghe. Ciò
che escludiamo categoricamente è l’utilizzo mercantile dell’immobile». No a
negozi o foresterie. Sì a mostre ed eventi organizzati nell’ambito di The Human
Safety Net.
Tocca, quindi, a
Chipperfield illustrare le visione e il progetto da realizzare. Il «corpo»,
secondo l’espressione del l’architetto. Cuore e corpo, dunque. Concretamente,
11 mila metri quadrati — facciata, interni, chiostro e terrazza — da
risistemare, «eliminando i vari interventi sbagliati, trasformazioni e adattamenti
fatti nel corso dei secoli. L’obiettivo è ridare integrità e identità
all’immobile». «Piazza San Marco — nota l’architetto in premessa — è scolpita
dalla struttura organica di Venezia, una città la cui geometria è dettata dalla
natura della sua collocazione. Pochi centri urbani sono così determinati dalla
loro stessa natura, e pochi dimostrano le grandi abilità pratiche e artistiche
dell’uomo nel creare una città». «La piazza — continua — si pone come una
coraggiosa dichiarazione di volontà collettiva all’interno di questa
ambientazione straordinaria».
Certo, chi si aspettava di
conoscere in concreto quali forme, ambienti, sistemazioni, avranno le
Procuratie Vecchie è rimasto deluso. Lo stesso Chipperfield enuncia linee di
visione ma non va oltre. Bisognerà aspettare gli aggiornamenti in progress.
Così come non è dato sapere a quanto ammonta l’investimento economico per far
risorgere le Procuratie Vecchie. Neppure una cifra di previsione. Ciò che è
visibile, visitando l’immobile, sono le stanze a nudo e le demolizioni in
corso. «Il lavoro architettonico che verrà effettuato all’interno dell’edificio
— afferma l’architetto — faciliterà l’afflusso del pubblico grazie a una
potenziata circolazione e accoglierà le attività di Generali e degli altri
fruitori».
«Un tale progetto non può
funzionare in maniera isolata — puntualizza l’architetto inglese —. Su larga
scala l’iniziativa di Generali per piazza San Marco tiene in considerazione la
totalità dello spazio circostante, prendendo in considerazione la popolarità
della piazza come arena pubblica e la sua funzionalità pratica». Il riferimento
è ad altri interventi già in corso, e in parte ancora in fase di progetto,
ideati da «Venice Garden Foundation», ai quali adesso collaborano anche le
Generali. Si tratta della riapertura dei passaggi che dalla piazza conducono ai
Giardini Reali in Bacino San Marco, attualmente in fase di sistemazione. È
prevista anche la riattivazione del ponte levatoio che da Palazzo Reale porta
ai giardini.
Il saluto e il plauso del
ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, arriva da un video proiettato
nella sala di Palazzo Ducale. Il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro parla di
«grande operazione di generosità culturale e di rivitalizzazione della città».
http://www.corriere.it/cultura/17_ottobre_04/venezia-piazza-san-marco-progetto-generali-35d25958-a918-11e7-8539-6c9b026c835a.shtml
No hay comentarios:
Publicar un comentario