Per festeggiare i 75 anni del maestro
Il Museo Teatrale della Scala a partire dal 5 giugno ospiterà un mostra dedicata a Riccardo Muti, a cura di Lorenzo Arruga, per festeggiare i 75 anni del maestro (in realtà li compirà a luglio) con una panoramica sulla sua attività al Piermarini. L'elenco delle opere dirette dal maestro dal 1986 al 2005 è impressionante, da Verdi a Cherubini, da Wagner e Spontini, da Rossini a Puccini, ecc., alle quali si aggiungono 370 concerti con la Filarmonica della Scala, in sede e in tournée. Il percorso della mostra sarà scandito da diverse tematiche, l'attività sinfonica di Muti, i compositori lirici da lui diretti, con un'ampia documentazione audio e video, nonché testimonianze fotografiche delle collaborazioni con cantanti, registi e scenografi. Una serie di siparietti sarà inoltre dedicata agli spettacoli più rappresentativi, compresa "Europa riconosciuta" di Salieri, opera che inaugurò il teatro nel 1778 e con la regia di Luca Ronconi festeggiò nel 2004 il rientro della Scala nella propria sede, dopo gli anni di permanenza al teatro all'Arcimboldi per via dei lavori di ristrutturazione del palcoscenico. Il 5 giugno alle 20 in teatro ci sarà un incontro di Muti col pubblico (ingresso gratuito fino all'esaurimento dei posti disponibili, da ritirare alla Biglietteria Centrale - MM Duomo, dal 16 maggio, ore 12-18).
Stefano Jacini
Difficile
riassumere l’intensissima attività degli anni scaligeri di Riccardo Muti: dal
percorso di riscoperta del dettato verdiano che da Ernani, Nabucco,
Attila, I due Foscari e Macbeth è
giunta a Otello e Falstaff attraverso la
cosiddetta trilogia popolare (La traviata, Rigoletto, Il
trovatore), Don Carlo, La forza del destino, I
vespri siciliani e Un ballo in maschera, agli storici
titoli mozartiani (Don Giovanni,Così fan tutte, Le nozze
di Figaro, Idomeneo, Die Zauberflöte) al
neoclassicismo tra Gluck (Orfeo, Alceste, le due Ifigenie, Armide),
Cherubini (Lodoïska), Salieri (Europa riconosciuta) e Spontini (La
vestale), fino a Fidelio e al fondamentale passaggio
wagneriano con Parsifal e le quattro giornate del Ring,
senza dimenticare il ‘900 (da ricordare almeno Les dialogues des
Carmélites di Poulenc) e il contemporaneo. E ancora Pergolesi (Lo
frate ‘nnamorato), Paisiello (Nina, o sia la pazza per amore),
Bellini (I Capuleti e i Montecchi), Rossini (Guglielmo Tell, La
donna del lago, Moïse et Pharaon), Puccini (Manon Lescaut e Tosca),
Boito (Mefistofele) e Leoncavallo e Mascagni (Pagliacci e Cavalleria
rusticana). All’attività in Teatro si aggiungono i 370 concerti in tutto il
mondo con la Filarmonica della Scala.
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