lunes, 9 de mayo de 2016

ALLA SCALA UNA MOSTRA PER MUTI

Per festeggiare i 75 anni del maestro


Il Museo Teatrale della Scala a partire dal 5 giugno ospiterà un mostra dedicata a Riccardo Muti, a cura di Lorenzo Arruga, per festeggiare i 75 anni del maestro (in realtà li compirà a luglio) con una panoramica sulla sua attività al Piermarini. L'elenco delle opere dirette dal maestro dal 1986 al 2005 è impressionante, da Verdi a Cherubini, da Wagner e Spontini, da Rossini a Puccini, ecc., alle quali si aggiungono 370 concerti con la Filarmonica della Scala, in sede e in tournée. Il percorso della mostra sarà scandito da diverse tematiche, l'attività sinfonica di Muti, i compositori lirici da lui diretti, con un'ampia documentazione audio e video, nonché testimonianze fotografiche delle collaborazioni con cantanti, registi e scenografi. Una serie di siparietti sarà inoltre dedicata agli spettacoli più rappresentativi, compresa "Europa riconosciuta" di Salieri, opera che inaugurò il teatro nel 1778 e con la regia di Luca Ronconi festeggiò nel 2004 il rientro della Scala nella propria sede, dopo gli anni di permanenza al teatro all'Arcimboldi per via dei lavori di ristrutturazione del palcoscenico. Il 5 giugno alle 20 in teatro ci sarà un incontro di Muti col pubblico (ingresso gratuito fino all'esaurimento dei posti disponibili, da ritirare alla Biglietteria Centrale - MM Duomo, dal 16 maggio, ore 12-18). 
Stefano Jacini

Difficile riassumere l’intensissima attività degli anni scaligeri di Riccardo Muti: dal percorso di riscoperta del dettato verdiano che da ErnaniNabucco,  AttilaI due Foscari Macbeth è giunta a Otello Falstaff attraverso la cosiddetta trilogia popolare (La traviataRigolettoIl trovatore), Don CarloLa forza del destinoI vespri siciliani e Un ballo in maschera, agli storici titoli mozartiani (Don Giovanni,Così fan tutteLe nozze di FigaroIdomeneoDie Zauberflöte) al neoclassicismo tra Gluck (OrfeoAlceste, le due IfigenieArmide), Cherubini (Lodoïska), Salieri (Europa riconosciuta) e Spontini (La vestale), fino a Fidelio e al fondamentale passaggio wagneriano con Parsifal e le quattro giornate del Ring, senza dimenticare il ‘900 (da ricordare almeno Les dialogues des Carmélites di Poulenc) e il contemporaneo. E ancora Pergolesi (Lo frate ‘nnamorato), Paisiello (Nina, o sia la pazza per amore), Bellini (I Capuleti e i Montecchi), Rossini (Guglielmo TellLa donna del lagoMoïse et Pharaon), Puccini (Manon Lescaut e Tosca), Boito (Mefistofele) e Leoncavallo e Mascagni (Pagliacci Cavalleria rusticana). All’attività in Teatro si aggiungono i 370 concerti in tutto il mondo con la Filarmonica della Scala.

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