domingo, 2 de enero de 2022

RITRATI AMERICANI I. TEATRO CARLO FELICE DI GENOVA. Y TAMBIÉN, MUESTRA EN EL ISTITUTO ITALIANO DI MADRID

TEATRO CARLO FELICE DI GENOVA

Comunicato stampa

Ritratti americani I

 

Il 2022 del Teatro Carlo Felice si apre con un concerto sinfonico dedicato al repertorio del Novecento americano di John Adams, Aaron Copland, Duke Ellington, Leonard Slatkin – con la prima esecuzione italiana di Kinah – e un omaggio a Pëtr Il’ič Čajkovskij

Teatro Carlo Felice di Genova

Sabato 8 gennaio, alle ore 20.00  

Info e biglietti: www.teatrocarlofelice.it

La programmazione concertistica del Teatro Carlo Felice di Genova, nel 2022, si apre sabato 8 gennaio, alle ore 20.00 con il primo di due Ritratti americani, due appuntamenti sinfonici concepiti dal Teatro ad anticipazione e in preparazione all’ascolto de Trouble in Tahiti, l’opera di Leonard Bernstein che debutterà il 28 gennaio, in dittico con La serva padrona di Giovanni Battista Pergolesi. Diretta da Wayne Marshall, l’Orchestra del Teatro Carlo Felice interpreta brani di quattro compositori che rappresentano altrettanti volti della società e della cultura musicale statunitense e americana del XX e XXI secolo: Aaron Copland, con El Salón México,  John Adams, con Short Ride in a Fast Machine e The Chairman Dances, Leonard Slatkin, con Kinah, in prima esecuzione italiana, e Duke Ellington con The Nutcracker Suite, eseguita “in dittico” con la Suite dal balletto Lo Schiaccianoci op. 71/a di Pëtr Il’ič Čajkovskij.

Short Ride in a Fast Machine (1985), capolavoro minimalista di John Adams (Worcester, Massachusetts, 1947 - ), è una fanfara orchestrale di grande impatto coloristico che evoca l'eccitazione e il brivido di una corsa a tarda notte su di un'auto sportiva. Il pezzo è stato composto nel 1986 ad apertura del festival estivo della Pittsburgh Symphony. Da quel momento è diventato una delle composizioni più eseguite e dei maggiori successi di Adams. The Chairman Dances è un "foxtrot per orchestra" che Adams ha composto mentre lavorava all’opera Nixon in Cina. Spiega il compositore: “La musica non è parte dell'opera (che è sia stilisticamente sia strumentalmente molto diversa), ma piuttosto una risposta separata – puramente musicale – all'immagine irresistibile di un giovane Mao Tse-Tung che danza il foxtrot con la sua amante Chiang Ch'ing, ex regina dei film di serie B e futura Madame Mao, la mente e lo spirito dietro la Rivoluzione Culturale, membro stridente e non riabilitato della Banda dei Quattro”. Fedele all'epoca della sua composizione, la musica combina iterazioni minimaliste e inflessioni pseudo jazz con un’orchestrazione dai colori sgargianti.

In prima esecuzione italiana, il brano del compositore e direttore Leonard Slatkin Kinah, per ensemble orchestrale (percussioni metalliche, due arpe, celesta, pianoforte, quattro corni e archi, oltre a strumenti fuori scena tra cui un flicorno, una tromba, un violino e un violoncello) è stato scritto nel 2015 e porta la dedica alla memoria dei genitori: il violinisita Felix Slatkin e la violoncellista Eleanor Aller, la cui esecuzione del “Doppio” Concerto di Brahms, prevista a Los Angeles nei primi giorni del febbraio 1963 ma mai avvenuta, per via dell’improvvisa morte del padre, risuona virtualmente lungo l’intera composizione, di carattere elegiaco (“Kinah” essendo il termine in ebraico per “elegia”).

Tra i numerosi viaggi compiuti da Aaron Copland (New York, NY, 1900 - 1990), compositore “americano” in senso geografico e culturale forse più completo, il primo in Messico fu nel 1932, su sollecitazione dell’amico Carlos Chávez, influente compositore e direttore d'orchestra messicano. Assieme alla Short Symphony, la composizione sinfonica in un movimento El Salón México fu un altro ricordo di quel viaggio e un'opera fondamentale nel determinare l’atteggiamento e l’uso di Copland della musica folk e popolare. Il lavoro, completato nel 1936 e diretto in prima assoluta dallo steso Chávez registra le esperienze del compositore in una famosa sala da ballo messicana, che mescola in un mix spumeggiante con frammenti di autentiche canzoni messicane recuperate successivamente in alcune miscellanee antologiche pubblicate. "Tutto ciò che potevo sperare di fare era riflettere il Messico dei turisti, scriveva Copland, perché in quel luogo si sentiva, in modo molto naturale e spontaneo, uno stretto contatto con il popolo messicano. Non è tanto la musica quanto lo spirito che vi ho avvertito, e che mi ha attratto, ciò che spero di aver messo nella mia musica".

La Suite dal balletto Lo schiaccianoci op. 71/a di Pëtr Il'ič Čajkovski fu eseguita a San Pietroburgo nel 1892, in una anticipazione al pubblico di alcuni numeri del balletto (op.71) che avrebbe debuttato da li a poco al Teatro Marinskij: l'Ouverture-miniature, ad apertura del balletto, alcune Danze caratteristiche (Marcia, Danza della Fata dei confetti, Danza russa - Trépak, Danza araba, Danza cinese, Danza dei mirlitons) e il Valzer dei fiori in re maggiore. Sarà eseguita in dittico con l’omaggio rivoltole da Duke Ellington (Washington DC, 1899 – New York 1974) assieme a Billy Strayhorn nel 33 giri di Duke Ellington and His Orchestra, apparso per la label Columbia nel 1960, The Nutcraker Suite, in nove movimenti (Overture, Toot Toot Tootie Toot. Dance of the Reed-Pipes, Peanut Brittle Brigade. March, Sugar Rum Cherry. Dance of the Sugar-Plum Fairy, Entr’acte, Volga Vouty. Russian dance, Chinoiserie. Chinese Dance, Danse of the Floreadores. Waltz of the Flowers, Arabesque Cookie. Arabian Dance). Il brano condivide con l’”originale” i tratti dell’eleganza, che Čajkovskij deriva dal classicismo di Mozart e Haydn, ed Ellington da uno swing calibrato e la grande varietà di atmosfere musicali (applicate a uno stesso oggetto drammaturgico “esotico”), al servizio, nel primo caso, del virtuosismo dei danzatori e, nel secondo, dei membri dell’orchestra. La facilità melodica espressa da Čajkovskij nel balletto, cent'anni prima, è solo uno dei tratti che da sempre affascina in particolare il mondo del jazz. L'atmosfera incantata e i tratti fiabeschi della trama originale di T. A. Hoffmann, dai risvolti vagamente inquietanti (seppure siano risultino “filtrati”, nella versione di Alexandre Dumas padre), fanno inoltre parte del fascino che il balletto, coreografato da Marius Petipa, esercita da sempre sul pubblico americano che l’ha eletto a titolo teatrale natalizio per eccellenza.

Sabato 8 gennaio 2022, ore 20.00

Ritratti americani I

John Adams The Chairman Dances

Leonard Slatkin Kinah (prima italiana)  

Aaron Copland El Salón México 

Pëtr Il’ič Čajkovskij Lo Schiaccianoci Suite dal balletto op. 71°

Duke Ellington The Nutcracker Suite

Orchestra del Teatro Carlo Felice

I biglietti possono essere acquistati alla biglietteria del Teatro Carlo Felice e nel circuito on e offline di Vivaticket.

La Biglietteria del Teatro Carlo Felice  è aperta nei seguenti orari:

da lunedì a venerdì dalle 10.00 alle 18.00

il sabato dalle 10.00 alle 16.00

Info: biglietteria@carlofelice.it


E ANCHE...(Y TAMBIÉN)

AL ISTITUTO ITALIANO DI MADRID

Percorso espositivo e musicale ARRIGO BOITO 1842-1918

Data:

23/12/2021


Percorso espositivo e musicale ARRIGO BOITO 1842-1918

Nell’ambito delle attività parallele con il Teatro Real di Madrid, in occasione de La Bohème di Giacomo Puccini, in scena al Real fino al 4 gennaio 2022, coprodotta con la Royal Opera House di Londra e la Lyric Opera di Chicago e diretta dal Maestro Nicola Luisotti, l’Istituto Italiano di Cultura di Madrid presenta il percorso espositivo e musicale dedicato al gran compositore, librettista e poeta “scapigliato” italiano ARRIGO BOITO.

Il percorso, ARRIGO BOITO 1842-1918, che si potrà visitare presso lo SPAZIO DANTE dell’Istituto Italiano di Cultura di Madrid dal 23 dicembre al 28 gennaio 2022, è stato curato dall’Istituto per il Teatro e il Melodramma della Fondazione Giorgio Cini in collaborazione con il Comitato Nazionale per le celebrazioni del centenario della scomparsa di Arrigo Boito ed è stato concepito con l’intenzione di presentare al grande pubblico la vita e l’opera dell’illustre letterato Arrigo Boito (Padova 1842 – Milano 1918).

Amico di Rossini e di Verdi, un rapporto – anch’esso dualistico – con l’opera di Wagner, Boito si dedicò principalmente alla scrittura dei libretti di opere illustri e destinate a fare, poi, la storia della lirica, quasi sempre firmate con lo pseudonimo anagrammatico Tobia Gorrio. Si ricordano anche La Gioconda per Amilcare Ponchielli, Ero e Leandro scritto per sé nel 1871 ma poi ceduto a Giovanni Bottesini, Pier Luigi Farnese per Costantino Palumbo, La falce per Alfredo Catalani e Un tramonto per Gaetano Coronaro.

Per Giuseppe Verdi, con cui peraltro erano sorte acute divergenze nel 1863 a causa di un'ode offensiva (Alla salute dell'Arte Italiana), scrisse l'Otello (1887) e il Falstaff (1893), entrambi da Shakespeare, e modificò notevolmente il Simon Boccanegra (1881). Nel corso della lunga collaborazione, nonostante gli spiacevoli trascorsi, tra i due, oltre alla stima reciproca, nacque una profonda e sincera amicizia.

Il percorso espositivo sarà accompagnato da musiche composte da Boito e da alcune dei suoi famosi libretti.

 

23 dicembre – 28 gennaio 2022

Istituto Italiano di Cultura di Madrid – Calle Mayor, 86 28013 Madrid

Lunedì – giovedì dalle 12.00 alle 18.30 e venerdì dalle 12.00 alle 14.00

31 dicembre: dalle 12.00 alle 14.00

Ingresso gratuito

L’accesso alla mostra è libero e gratuito, e sarà consentito nei limiti della capienza consentita e gestito nel rispetto delle prescrizioni sanitarie promulgate dalle autorità nazionali e locali, debitamente indicate dalla segnaletica all’ingresso. Si fa inoltre presente che, per accedere alla mostra, sarà richiesto di comunicare nome, cognome e numero di telefono.

Informazioni

Data: Da Gio 23 Dic 2021 a Ven 28 Gen 2022

Orario: Dalle 12:00 alle 18:30

Ingresso : Libero


Luogo:

Istituto Italiano di Cultura di Madrid

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