Al di la dei singoli e collettivi comportamenti da “adulti” tutti quanti abbiamo “desiderio” di favole, anche per illuderci un po' e dimenticandoci magari che le favole contengono narrazioni e morali di grande spessore! Questo è anche il caso di Cenerentola!
23 gennaio 2021
Musica di Gioachino Rossini
Libretto di Jacopo Ferretti
Maestro concertatore e direttore
d’orchestra Antonino Fogliani
Regia Teresa
Gargano
Assistente alla regia Salvatore Sito
Angelina Mara
Gaudenzi
Don Ramiro Chuan Wang
Don Magnifico Simone Alberghini
Dandini Emmanuel
Franco
Alidoro Francesco
Leone
Tisbe Caterina
Dellaere
Clorinda Maria
Eleonora Caminada
Scenografie Sormani-Cardaropoli SRL
Sartoria Teatrale Arrigo Costumi
Maestro del Coro Francesca Tosi
Coro Colsper
Maestro al fortepiano Nicola Pascoli
Orchestra Filarmonica Italiana
Produzione Fondazione Teatro Coccia
Si ringrazia Atelier Fornasetti per il fortepiano
Si potrebbe sintetizzare il
racconto del pomeriggio al Coccia con poche parole: spettacolo di vera bellezza
con musica, voci regia e tutto quanto di pregio!
Lo spettacolo colpisce
perché pur mantenendo la tradizionalità, si presenta quasi come nuovo dove la
teatralità dell’interpretazione è posta in gran rilievo e la narrazione fluisce
tra diversi cambi di scena, costumi appropriati e scenografie favolistiche e favoleggianti.
La regia della giovane e
molto abile Teresa Gargano è dinamica ed attenta ad ogni particolare: si
percepisce che tutto è stato pensato e tutto è realizzato puntando al
divertimento ed alla scorrevolezza! (e non è scontato nemmeno per nomi più
conosciuti ed affermati). Produzione
meritevole anche per le scenografie a tutto palco realizzate con semplice
efficacia ed in alcuni casi direi intuizione, che sono curate da Sormani e
Cardaropoli srl dove ben si inseriscono i costumi classici della
sartoria Arrigo Costumi. L’orchestra
filarmonica italiana diretta dal
magistrale Antonino Fogliani affermato nel campo; fin dalla magnifica
ouverture si percepisce la bravura sia dell’orchestra che del direttore che con
padronanza asseverata e con molto
rispetto pari all’entusiasmo, accompagna
il pubblico a trascorrere qualche ora in un mondo di ascolto sorridente e
piacevolezza del ritrovarsi, trastullati anche dalla dolcezza del suono del
fortepiano suonato da Nicola Pascoli. Oltre alla regia al femminile
anche la direzione del Coro Colsper è affidata all’abile Francesca
Tosi, che in sintonia con la regia ha compiuto un ottimo lavoro di vocalità
e presenza attoriale dei coristi.
Parlando di opera
inevitabilmente si va a raccontare di quanto si è udito ed ascoltato, quindi si
parla di voci ed in questo caso oserei dire che nessuno ha tradito le
aspettative; quasi tutti giovani e al debutto hanno riscosso talmente tanti
applausi da consolidarli tra i buoni cantanti.
La voce conosciuta è quella
del profondo baritono Simone Alberghini, non certamente nuovo a ruoli
rossiniani, che con padronanza rende sempre efficacemente per la globale
interpretazione, come in questo caso che interpreta un Don Magnifico
superbamente autorevole con i deboli e decisamente succube e “viscidamente
ossequioso” con i potenti.
Brave vocalmente ed altrettanto efficaci come attrici le due
sorellastre Tisbe, Caterina
Dellaere
e Clorinda Maria Eleonora Caminada
parti integranti e di rilevo della storia che conducono brillantemente e con
vivacità.
Francesco Leone, giovane basso cagliaritano ha ben espresso la figura di Alidoro
con voce giovane, ma profonda e con piglio sicuro scenicamente.
Dandini il cameriere che si
presta alla gag della sostituzione di persona con il principe per saggiare la
bontà dei sentimenti delle pretendenti, è di per sé figura brillante e comica
ed Emmanuel Franco ha saputo eccellentemente divertire quasi rocambolescamente senza lesinare con l’emissione vocale
calibrata in tonalità e ironicità. Don Ramiro ha incontrato Chuan Wang
che ha reso con bei colori e note alte e sicure il personaggio del principe.
Cenerentola, la protagonista, è stata interpretata dalla debuttante Mara
Gaudenzi ( per un caso del destino proprio nei giorni di San Gaudenzio
patrono di Novara) che ha veramente stupito favorevolmente un pubblico attento
ed in buona parte esperto.
La Gaudenzi si è presentata
sul palco del Coccia con la sicurezza di cantanti avvezze al ruolo riuscendo ad
esprimere il ruolo da contralto senza alcuna sbavatura, anche con punte di
ottimo livello, insomma una bella scoperta!
Le agilità rossiniane, le coloriture e le reminiscenze da Barbiere sono apparse con luminosa vivacità in molti momenti dell’opera.
Se un sentimento collettivo
si vuole riservare sia alla produzione che all’effettiva realizzazione, può
essere solo un sentimento di apprezzamento, come condiviso anche con una parte
esperta del pubblico.
La Musica vice sempre.
Renzo Bellardone
credito fotografico: Mario
Finotti
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