Erbese, è deceduto all'ospedale di Lecco, dove era ricoverato. Nella sua carriera collaborazioni con De Sica, Nureyev,
Eduardo
Ezio Frigerio
Erba (Como), 2 febbraio 2022 - Lutto nel mondo
dello spettacolo e della cultura italiana. È morto questa mattina all'ospedale
di Lecco, dove era ricoverato da due settimane, Ezio Frigerio, 91 anni, uno dei
più grandi scenografi italiani. Grande Ufficiale e Commendatore della
Repubblica italiana, Frigerio è stato anche Cavaliere della Legion d'Onore
francese e fu Ambrogino d'oro a Milano nel 2000.
Velasca, la tradizione artigianale Italiana.
Nato a Erba il 16 luglio 1930, Frigerio ha
letteralmente attraversato la storia dello spettacolo e del costume italiani
del Novecento attraverso una carriera che si è dipanata attraverso tutti i
generi. Ha lavorato al fianco dei maggiori registi passando dalla lirica al
teatro, di prosa al cinema: i suoi lavori hanno impreziosito opere firmate da Vittorio De Sica, Eduardo de Filippo, Bernardo Bertolucci (per
"Novecento"), Rudolf Nureyev. Il sodalizio più stretto fu
probabilmente quello stretto con Giorgio Strehler al Piccolo Teatro di Milano e
con il Teatro alla Scala. Frigerio era sposato con Franca Squarciapino,
celeberrima costumista, premio Oscar nel 1991 per "Cyrano de
Bergerac", con cui lavorò in infinite e
storiche produzioni. Dopo una lunga parentesi parigina, era tornato ad
abitare nei suoi luoghi d'origine, sul lago di Pusiano. Proprio a Erba è in
corso di allestimento un museo con le sue scenografie.
Il
primo titolo al Piermarini fu nel 1956 "Il matrimonio segreto" di
Cimarosa in cui Frigerio debuttò come figurinista. Ne sono seguiti a decine. Il
suo rapporto con Strehler divenne anche un volume con racconto per immagini
'Cinquant'anni di teatro con Giorgio Strehler' pubblicato nel 2017. Divenne ahe
amico del coreografo Roland Petit per il quale realizzò spettacoli che fecero
epoca come Coppelia e Lo Schiaccianoci, e fu amico e scenografo anche di Rudolf
Nureyev, al punto che ne progettò la tomba che sembra ricoperta da un tappeto
(in realtà un mosaico) simile al kilim in cui Nureyev amava avvolgersi. Fu
quello del balletto(e degli allestimenti strehleriani) il culimne del "periodo parigino"
dello scenografo, Lavorò molto anche negli Stati Uniti, da Chicago (Don
Pasquale, Les contes d'Hoffmann) al Metropolitan di New York, dove realizza le
scenografie di Francesca da Rimini, Il trovatore, Lucia di Lammermoor e La
rondine. Negli anni Sessanta Frigerio iniziò a lavorare per il cinema
soprattutto per merito di Vittorio De Sica: Ieri, oggi, domani, I sequestrati
d'Altona, Il boom. Collabora poi con registi quali Bolognini, Cavani, Planchon,
Castellani, Konchalovskij. Premiato per due lavori famosissimi come Novecento
di Bertolucci e il Cyrano de Bergerac di Rappeneau di inizio Novanta per cui
ottenne la nomination agli Academy Awards.
Nella sua lunga carriera ha realizzato oltre
300 spettacoli tuttora presenti ei cartelloni dei più importanti teatri d'Europa e del mondo:
Parigi, Milano, New York, Londra, Berlino, Tokyo, Madrid, Barcellona, Toulouse,
Buenos Aires.
https://www.ilgiorno.it/como/cultura/morto-ezio-frigerio-scenografo-1.7317853
MONICA VITTI ANCHE SCOMPARSA. CALABRIAMAGNIFICA.IT
Il Cinema piange la scomparsa di Monica Vitti
Il ricordo di Gianvito Casadonte
La scomparsa di Monica Vitti segna una delle più grandi perdite per il Cinema italiano. Un’attrice dal grande tratto ironico e con approccio ribelle, a tratti, profondi, drammatico. E sul set cinematografico, e nella vita. Ha lavorato insieme ai più grandi tra gli addetti ai lavori (da Antonioni a Sordi).
Monica Vitti si è spenta all’età di 90 anni, dopo un lungo periodo lontana dalle scene a causa di una malattia degenerativa. La notizia è stata data sui social dall’amico di famiglia, Veltroni. Monica Vitti è stata accudita dal marito, che le è rimasto accanto fino alla fine.
Oggi dunque si spegne la vita di Maria Luisa Ceciarelli. Ma da qui in avanti rimarrà indelebile la traccia della donna artista Monica Vitti. Una traccia di un’icona del Cinema italiano, destinata a rimanere “immortale”, come solo i grandi artisti sanno esserlo. In un’intervista aveva dichiarato: “Quando mi chiedono cosa farai? Non lo so, è come chiedermi quanto vivrò. Non lo so, non dipende da me. Dipende da voi, da loro. Dipende da loro!”.
Monica Vitti ha saputo sperimentare nuovi linguaggi che hanno spianato la strada, con grandi insegnamenti, ad attrici e donne dello spettacolo che a lei si sono ispirate. Tra queste Paola Cortellesi, che da lei, ha dichiarato in un’intervista, ha appreso il “nuovo modo” di lavorare nel mondo del Cinema in quanto donna. Con la possibilità di essere “grandi mattatori” dello schermo in un’epoca in cui i grandi mattatori lo erano, fino a quel momento, solo gli uomini. A detta della Cortellesi la Vitti è stata la prima a rompere questi equilibri e a crearne dei nuovi. La stessa Vitti in un’intervista aveva dichiarato: “È questo allora il ruolo dell’attrice? Allora davvero qualcosa sta cambiando!”.
Si spegne la vita di Monica Vitti: “La sua luce non si spegnerà mai!”, le dichiarazioni del fondatore del Magna Graecia Film Festival, Gianvito Casadonte
“Il firmamento del cinema italiano ha perso una delle sue stelle più grandi e luminose. Se ne è andata Monica Vitti, nel silenzio di una lunga malattia che l’ha costretta in questo ultimo ventennio ad abbandonare le scene, offrendoci in eredità la sua ricca ed indimenticabile galleria di personaggi che ha caratterizzato la stagione d’oro del nostro cinema. Dagli esordi d’autore al fianco del maestro Michelangelo Antonioni fino al binomio vincente con Alberto Sordi all’insegna della migliore tradizione della commedia all’italiana, Monica Vitti è stata la diva per antonomasia che ha fatto della bellezza, del carattere e della passione per il proprio lavoro un vero marchio di fabbrica”. È quanto dichiara in una nota stampa Gianvito Casadonte (fondatore del Magna Graecia Film Festival).
“Un talento unico nel suo genere, – prosegue Casadonte – che ha attraversato e abbracciato anche il mondo del teatro e della tv, un modello ed un punto di riferimento per intere generazioni di attrici che hanno trovato in lei ispirazione. Purtroppo, è questo il mio grande rammarico, non ho avuto la fortuna di conoscerla dal vivo, ma solo attraverso lo schermo. In questa giornata di lutto, il mio pensiero e il mio cordoglio va al compagno Roberto Russo, che l’ha accudita e accompagnata fino all’ultimo istante. Nel mio percorso professionale, ho reso omaggio alla figura di Monica Vitti in più occasioni e lo farò ancora”.
“A lei – conclude Gianvito Casadonte – è stato dedicato il poster ufficiale della 64esima edizione del Taormina Film Festival, nel 2018, di cui ho firmato la direzione artistica. Proprio lo scorso dicembre, in occasione dei suoi 90 anni, nell’ambito del Magna Graecia Experience, abbiamo proiettato a Catanzaro il documentario “Vitti d’arte, vitti d’amore” di Fabrizio Corallo, per far conoscere un’icona del cinema alle giovani generazioni. Continuerò a ricordarla anche in futuro, perché la sua luce non si spegnerà mai”.
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