Gli amministratori del fallimento mettono all’asta «La Coronazione di spine» di Caravaggio, la «Crocifissione» del Bellini e «La Madonna col bambino» di Filippo Lippi. Potrebbe acquistarle il Ministero della Cultura
Gli amministratori del fallimento della
Banca Popolare di Vicenza (BpVi) mettono all’asta le opere d’arte contese e
conservate nella Galleria degli Alberti di Prato: tra queste «La
Coronazione di spine» di Caravaggio, la «Crocifissione» del Bellini e «La
Madonna col bambino» di Filippo Lippi. I quadri fanno parte della
collezione che da sempre è conservata nella città toscana, di cui però BpVi era
entrata in possesso nel 2010 dopo l’acquisto della Cassa di Risparmio di Prato.
Per questo, negli ultimi anni, è andata in scena una battaglia fra la città
toscana e il patron della banca fallita Gianni Zonin, che avrebbe voluto
portare le opere a Vicenza. Il valore complessivo della collezione è
stimato in circa 60 milioni di euro e il ministero della Cultura
avrebbe, secondo quanto riferisce Tv Prato che ha anticipato la notizia, una
prelazione sull’acquisto delle opere dalla liquidazione.
L’asta
Il governo sarebbe dunque avvantaggiato
nell’acquisto diretto delle opere, su cui comunque potrebbe esser forte anche
l’interesse di Banca Intesa San Palo, l’istituto di credito che attualmente è
detentore dei quadri. Le opere sono soggette a vincolo pertinenziale (una
condizione coercitiva della Soprintendenza che impone che i quadri restino
comunque territorialmente dove sono sempre stati, a Palazzo degli Alberti di
Prato), sul quale è pendente un appello al Consiglio di Stato presentato dai
liquidatori di BpVi. Chiunque sia interessato all’acquisto dei quadri
dovrà inviare un’offerta non vincolante entro la mezzanotte del 28 febbraio.
Una volta esaminate e valutate le offerte non vincolanti i commissari
liquidatori potranno invitare uno o più offerenti alla fase due del processo di
vendita. A quel punto gli interessati dovranno formulare offerte irrevocabili e
vincolanti d’acquisto.
Il silenzio della Banca
L’Istituto di credito che gestisce la Galleria
degli Alberti preferisce non commentare in alcun modo gli ultimi sviluppi. È
evidente che muovere le acque prima di una eventuale offerta d’acquisto non è
conveniente per chi ne è interessato. L’impegno che si è presa la banca, sin
dal 2018, è quello di tornare di mettere a disposizione le opere al pubblico, una
circostanza che potrebbe verificarsi già nel corso della prossima estate. «I
creditori della banca fallita devono riprendere i soldi, quindi è ovvio che le
opere vadano all’asta. Io – commenta l’assessore alla Cultura del Comune di
Prato, Simone Mangani - spero ricavino il più possibile da questa
vendita. Non siamo preoccupati di chi possa divenire il proprietario,
siamo certi che il vincolo pertinenziale sia una garanzia».
https://corrierefiorentino.corriere.it/firenze/notizie/cronaca/22_gennaio_26/prato-all-asta-opere-d-arte-banca-popolare-vicenza-queste-anche-caravaggio-dd9d3212-7e92-11ec-9710-896dafb798d0.shtml
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