viernes, 17 de marzo de 2017

LA GIUSTIZIA NASCE CON L’«ILIADE».

IN «ATENE, LA CITTÀ INQUIETA» MAURO BONAZZI CI CONDUCE LUNGO LA STORIA DEL SAPERE
DEI GRECI, SEGUENDO LE TRACCE DI UN POPOLO ANCORA FONDAMENTALI PER LA NOSTRA

di EVA CANTARELLA
È veramente un bel libro, per tante ragioni, quello che Mauro Bonazzi ha dedicato alla «città inquieta», come egli definisce Atene. Ma perché «inquieta»? Perché la Grecia, ci spiega Bonazzi, non è solo quella che, come siamo abituati a pensare, ha lasciato all’Occidente il lascito fondamentale della sua razionalità. Quella è solo una Grecia, quella dei filosofi, che del pensiero greco furono parte importantissima, ma non unica: accanto a loro sono esistiti i poeti, portatori di un sapere alternativo, che Platone non a caso voleva espellere dalla sua Repubblica, rivendicando ai filosofi la funzione di maestri che per secoli e secoli, a partire da Omero, era stata svolta dai poeti.

Ma dimenticare i poeti significa precludersi la possibilità di capire la grandezza della Grecia nella sua interezza, lungo la cui storia, pertanto, Bonazzi ci conduce alla luce dell’eterogeneità delle fonti, ponendo al centro dell’indagine le diverse visioni del concetto di giustizia. A partire dalla cultura omerica, nella quale il valore degli eroi dipendeva dalla capacità di impone con la forza la propria volontà: ma, purtroppo, non sempre con esiti positivi.
Ed ecco, nell’Iliade, fare la sua comparsa la giustizia, l’altra opzione, accanto alla forza, che consentiva all’umanità di regolare le proprie relazioni. Molto importanti e da non perdere, a questo proposto, le pagine dedicate al processo scolpito da Efesto sullo scudo di Achille (il primo descritto in un testo occidentale), che documenta l’inizio del cammino dal mondo della vendetta a quello del diritto. Alle virtù competitive eroiche cominciano ad affiancarsi quelle collaborative ma neppure queste consentono di stabilire una convivenza stabilmente pacifica: quali sono, esistono delle regole capaci di farlo? E al di là di tutto questo, l’eterna inquietudine di fondo: qual è il senso dell’esistenza umana?
I Greci non sperano in improbabili paradisi: l’unica eternità è nel ricordo, solo la gloria dà l’immortalità. Imperdibili, a questo proposito, le pagine dell’incontro tra l’eroe greco Diomede e il licio (dunque nemico) Glauco, dove questo concetto è espresso in uno di paralleli più belli del poema.
Ma questo è solo l’inizio della storia del sapere dei Greci lungo la quale Bonazzi ci conduce seguendo le tracce di autori, tutti fondamentali (e tutti da leggere!), introducendoci a una conoscenza più completa e più vera di una città e di un popolo tuttora e sempre fondamentali per la nostra storia.


http://www.corriere.it/cultura/17_marzo_12/mauro-bonazzi-atene-la-citta-inquieta-einaudi-e5460e72-073b-11e7-96f4-866d1cd6e503.shtml

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