lunes, 13 de marzo de 2017

«PROVOCATORIA»: IL TEFAF RIMUOVE UN’OPERA DI LUCA PIGNATELLI

di STEFANO BUCCI
Alla vigilia delle cruciali elezioni del 15 marzo, un caso alla fiera d’antiquariato
di Maastricht, la più importante del mondo. L’artista: «Siamo senza parole

Polemica nei Paesi Bassi, a Maastricht, alla vigilia dell’apertura al pubblico del Tefaf (di fatto la fiera di arte e antiquariato più importante del mondo, in programma al polo fieristico Mecc dalla preview di oggi al 19 marzo). Il caso, dalle implicazioni religiose, scoppia proprio a ridosso delle cruciali elezioni politiche olandesi in programma mercoledì 15 marzo.
Tutto nasce dalla rimozione di Persepoli, un’opera di Luca Pignatelli (Milano, 1962) «colpevole», secondo la commissione che doveva occuparsi della selezione delle opere (e che comunque l’aveva in un primo momento accettata con entusiasmo), di essere in qualche modo blasfema. O, per dirla con la motivazione ufficiale, di «essere provocatoria in quanto attraverso l’arte contemporanea distrugge un’opera antica».
Il lavoro, di 4 metri per 3, è stato realizzato nel 2016 con tecnica mista su un tappeto persiano che Pignatelli aveva acquistato «a un prezzo bassissimo» e che da due giorni si trovava nello stand della galleria Piva & Co, da dove è stata rimossa. È stata cioè staccata dalla parete all’insaputa dall’artista e degli antiquari che, oltre a Persepoli, presentavano altri due lavori di Pignatelli: un Dioscuro da Leptis Magna e una testa femminile, entrambi monumentali ma non quanto la contestata Persepoli.
«Siamo tutti avviliti e senza parole»: così ha commentato al «Corriere» l’artista, che sottolinea come il suo lavoro avesse suscitato inizialmente l’entusiasmo della commissione, per il suo modo di rileggere i segni e gli oggetti. Evidentemente però qualcuno ha pensato che quella rilettura avrebbe invece potuto offendere qualcuno, in particolare i possibili acquirenti di fede musulmana, il cui credo impone di non rappresentare la figura umana: «Non volevo offendere nessuno, il mio lavoro da sempre vuole integrare i vari linguaggi, le varie sensibilità, le varie religioni». A quanto pare la commissione (prima ancora degli acquirenti) sembra non averlo capito.


http://www.corriere.it/cultura/17_marzo_08/luca-pignatelli-tefaf-opera-maastricht-f435a8be-0436-11e7-9858-d74470e8bbec.shtml

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