GALLIANO E CAMERATA DUCALE
Isola Madre, Loggia
del Cashmere 27 agosto
JOHANN SEBASTIAN BACH, Concerto in do min. per oboe, violino, archi e
basso continuo BWV 1060
RICHARD GALLIANO, Opale, Concerto per fisarmonica e orchestra d’archi
CARLOS GARDEL, Por una cabeza, per violino e archi
RICHARD GALLIANO, Melodicelli, per fisarmonica e archi
ANTONIO VIVALDI, Concerto in sol min. «L’Estate», per violino e archi RV 315
ASTOR PIAZZOLLA, Aria & Libertango; Oblivion, per fisarmonica e archi
RICHARD GALLIANO, Tango pour Claude, per fisarmonica e archi; La Valse a Margaux, per fisarmonica e archi
RICHARD GALLIANO, Opale, Concerto per fisarmonica e orchestra d’archi
CARLOS GARDEL, Por una cabeza, per violino e archi
RICHARD GALLIANO, Melodicelli, per fisarmonica e archi
ANTONIO VIVALDI, Concerto in sol min. «L’Estate», per violino e archi RV 315
ASTOR PIAZZOLLA, Aria & Libertango; Oblivion, per fisarmonica e archi
RICHARD GALLIANO, Tango pour Claude, per fisarmonica e archi; La Valse a Margaux, per fisarmonica e archi
Nel
giardino prospiciente la Loggia di Palazzo Borromeo all’Isola Madre si è
assistito alla costruzione di un ponte tra l’emozione conosciuta e l’emozione
nuova che sorge dalla rivisitazione. Bach e Vivaldi incontrano la fisarmonica
di Galliano e le sue riscritture che illuminano di rinnovata luce e brillantezza
contemporanea interrotta dai lampi e
bagliori dei ritmi argentini e di
tradizione.
L’ensemble,
quello della Camerata Ducale, è diretto da Guido Rimonda che si è esibito con
il pregevole Stradivari del 1721 appartenuto
a Jean-Marie Leclair al cui proposito si narra una storia
avventurosa e misteriosa che culmina con la sua morte per assassinio nel 1764;
il cadavere di Leclair venne scoperto solamente
due mesi dopo la morte e il corpo, ormai in via di decomposizione, lasciò una
macchia nerastra della mano che ancora oggi è visibile sullo strumento. Le
violon noir, passato di proprietario in proprietario, è approdato a Guido
Rimonda che lo suona ormai da anni in concerto. Questo violon ha un suono dolce
e corposo da cui Rimonda trae voci e colori preziosi.
Galliano e Rimonda, insieme alla Camerata Ducale, hanno colto
e proposto una nuova idea di musica classica riscritta con tempi e ritmi di
celebri ballabili conosciuti alla tradizione popolare, rendendo lieve e
gradevole l’ascolto.
La location di forte suggestione architettonica e
paesaggistica ha compiuto l’opera di coinvolgimento emotivo attraverso una
esperienza multisensoriale; l’aver proposto l‘Estate’ di Vivaldi nella
riscrittura di Galliano che acuisce l’alternarsi di ritmi lenti ed accelerati è
stato forse un involontario, ma efficace fil rouge con il concerto Jazz della
Gambarini che aveva interpretato l’estate di Bruno Martino
Concerto ‘tutto esaurito’ grazie ad un pubblico entusiasta.
La Musica vince sempre.
Renzo Bellardone
CARLO BOCCADORO, Oltre la porta
Libretto di Cecilia Ligorio
Prima assoluta – commissione Stresa Festival per i 400 anni dalla morte di W. Shakespeare
Libretto di Cecilia Ligorio
Prima assoluta – commissione Stresa Festival per i 400 anni dalla morte di W. Shakespeare
Delle Three Songs
vale la pena di evidenziare la seconda dove vive ‘la Tempesta’ e la
terza che alleggerisce l’atmosfera ( per tutti, meno che per i mariti traditi) raccontando
infatti del cucù sia con i suoni che ne simulano il verso, sia per il significato
sottinteso circa i mariti traditi. Interessante e vivace la direzione di
Boccadoro e del trio flauto, clarinetto, viola su cui si è innesata la calda
voce del mezzosoprano Gabriella Sborgi.
Dopo questa introduzione è giunto l’atteso momento di
ascoltare in prima assoluta la ‘commissione 2016’ dello Stresa Festival, ovvero
‘Oltre la porta’ con i testi essenziali e modernamente efficaci di Cecilia
Ligorio su scrittura musicale di Carlo Boccadoro, noto compositore ed artista
ad ampio raggio.
La musica ben ritmata non risulta ostica al primo
ascolto, anche se forse necessiterebbe di essere riascoltata per meglio
apprezzarne la ricercatezza stilistica e comunicativa e gli entusiasti crescendo
degli archi. Le voci sono altresì
interessanti: Gabriella Sborgi sfodera il consueto gran temperamento
interpretativo “…niente, niente,
niente…”; Alda Caiello affascina con la ben conosciuta voce limpida e
squillante che irrobustisce il senso drammatico della vicenda; Giulia Peri
arriva da metà sala cantando con timbro chiaro e luminoso che illumina gli
acuti. Per tutte e tre le interpreti si sono apprezzate sia la cura del
fraseggio che l’attenzione alla dizione.
Il Ponte ideale tra la tragedia di Shakespeare ed una
storia di triste contemporaneità è rafforzato dai nomi dati dalla Ligorio ai
personaggi, in omaggio al grande autore, cogliendoli dal suo “Re Lear” oltre ad evidenti rimandi alla ‘Tempesta’ “…pregavo il mio cuore di diventare
insensibile alla tempesta…”
La Musica vince sempre
Renzo Bellardone
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