L’appuntamento
con Stresa è ormai un punto fermo per gli appassionati di festival e di musica
‘scelta’. Per ‘scelta’ si intende la qualità della scrittura oppure l’elevata
interpretazione, oppure entrambi i
fattori; quest’ultima ipotesi ha sottolineato l’inaugurazione della parte
corposa dello StresaFestival 2016, insieme all’eleganza ed alla raffinatezza,
cuore della serata.
MAURICE RAVEL, Ma mère l’Oye; Rapsodia Spagnola
IGOR STRAVINSKIJ, La Sagra della primavera, per due pianoforti*
IGOR STRAVINSKIJ, La Sagra della primavera, per due pianoforti*
* Animazione visiva su partitura per
pianoforte
Una produzione Sanpapié su
commissione Stresa Festival
In scena: Aisling Lenti, Francesca Martignetti,
Martina Monaco, Saverio Bari, Tony Contartese, Vlad Scolari
Regia Stefano Monti
Con la collaborazione di Monique Arnaud
Aiuto regia Tony Contartese
Assistenza alla regia Emanuele D’Ancona
Elementi scenici Cecila Sacchi
Coreografia Lara Guidetti
Hanno partecipato alla ricerca dell’allestimento Francesco Bonati, Beatrice Cazzaro, Clara Chiesa, Cosimo D’Agnessa, Anja Dimitrijevic, Aisling Lenti, Alizarina Silva
Collaborazione realizzata nell’ambito del Corso di Laurea Magistrale in Scienze e Tecniche del Teatro dell’Università IUAV di Venezia.
Regia Stefano Monti
Con la collaborazione di Monique Arnaud
Aiuto regia Tony Contartese
Assistenza alla regia Emanuele D’Ancona
Elementi scenici Cecila Sacchi
Coreografia Lara Guidetti
Hanno partecipato alla ricerca dell’allestimento Francesco Bonati, Beatrice Cazzaro, Clara Chiesa, Cosimo D’Agnessa, Anja Dimitrijevic, Aisling Lenti, Alizarina Silva
Collaborazione realizzata nell’ambito del Corso di Laurea Magistrale in Scienze e Tecniche del Teatro dell’Università IUAV di Venezia.
L’elemento caratterizzante e distintivo
del concerto inaugurale dello Stresa Festival 2016 è senza dubbio la raffinata
eleganza che ha connotato la sensibile interpretazione ai pianoforti di
Katia e Marielle Labèque. La scrittura scelta è di per sé elegante ed
il tocco delicato ed essenziale ne amplifica la valenza, portando l’uditore a
cavalcare nubi sornione e venti irriverenti. L’aggressività della
‘Sagra’ è stata colta con vitale fermezza senza sconti alle acidità dissonanti
e all’ossessività ritmica. Le sorelle Labeque si sono presentate al pubblico
con signorile semplicità, offrendo un concerto di indubbio valore e classe.
La
scenografia multimediale a cura dello Iuav di Venezia, già ospite allo Stresa
Festival in edizioni passate, ha implementato lo spettacolo con oggetti mossi
nel buoi con movimenti ritmici: maschere, cornici, quadri, manichini, forme e
colori. Il racconto per immagini è stato gradevole ed ha rimarcato il cammino
di modernità artistica che il Festival sta dando alle sue proposte.
Un breve bis ha concluso la serata e le note del ‘quarto movimento’ di Philip Glass
insolitamente movimentato ed estroverso hanno raccolto ancora un prolungato
applauso alle artiste.
La Musica vince sempre
Renzo
Bellardone.
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