lunes, 5 de diciembre de 2016

MADAMA BUTTERFLY, L’ORIENTE RITROVATO. IL MUSEO TEATRALE –

 Il 7 dicembre Madama Butterfly torna nella sala del Piermarini con la direzione di Riccardo Chailly e la regia di Alvis Hermanis nella prima versione che Giacomo Puccini scrisse nel 1904 per il nostro Teatro. Una prima che sottolinea il legame tra la Scala e questo capolavoro e che si inserisce nel processo di costruzione di una consapevolezza storica e musicale sulle opere di Puccini che costituisce una delle linee culturali portanti della programmazione scaligera. 

Proporre oggi alla Scala la prima Butterfly significa anche, come sempre quando si dedica un 7 dicembre a un titolo del grande repertorio, ripercorrerne la storia al Piermarini, ricordarne gli interpreti, ricostruirne gli allestimenti. A questa esigenza risponde la mostra “Madama Butterfly, l’Oriente ritrovato”, a cura di Vittoria Crespi Morbio, che racconta le meraviglie dischiuse sulla scena scaligera da registi, scenografi e costumisti, da Caramba a Foujita fino a Keita Asari. 

La mostra allestita al Museo Teatrale alla Scala ripercorre le tappe principali della storia scaligera di Madama Butterfly documentando quattro allestimenti storici, a partire dal primo del 1904. Le scene firmate da Carlo Songa e Vittorio Rota, i cui bozzetti e figurini saranno visibili in mostra, non seppero corrispondere all’entusiasmo di Puccini per un Giappone “autentico”, limitandosi a un orientalismo generico in cui comparivano anche vasi Gallé e addirittura una sedia a dondolo per Cio Cio San. Una messa in scena inadeguata che contribuì certo all’esito infelice della prima. In mostra, accanto allo spartito, si potranno però ammirare anche le splendide cartoline disegnate da Metlicovitz per l’occasione.
Ci vollero vent’anni per riscattare Butterfly alla Scala in un allestimento forte dell’autorità di Toscanini sul podio e della scintillante fantasia di Caramba per scene e costumi: l’opera già acclamata nel mondo tornava trionfalmente nel teatro in cui era nata.


Nel 1951 è l’altro nume della direzione d’orchestra, Victor De Sabata, a proporre un nuovo allestimento del capolavoro affidando scene e costumi a un pittore di fama: Tsuguharu Foujita, giapponese trapiantato a Parigi, affronta la sua unica esperienza teatrale con delicatezza e cura infinite regalando a Cio Cio San splendidi kimono dipinti a mano, che saranno esposti in mostra.
L’ultimo allestimento documentato dalla mostra è quello firmato da Keita Asari per la regia, Ichiro Takada per le scene e Hanae Mori per i costumi, andato in scena nel 1985 con la direzione di Lorin Maazel e più volte ripreso con direttori tra i quali Gavazzeni, Bartoletti, Chung e lo stesso Riccardo Chailly. La messa in scena, limpida ed essenziale, si rifaceva con esemplare eleganza alle formule del teatro tradizionale giapponese.

La Mostra è sostenuta da Gruppo Cimbali. “Siamo molto orgogliosi di avviare questa collaborazione con uno dei più prestigiosi ambasciatori della cultura italiana nel mondo, ha detto Simona Colombo, direttore marketing e communications di Gruppo Cimbali - invenzione, genio, tradizione, tecnologia, internazionalità: sono molti gli elementi distintivi che identificano la Scala e nei quali abbiamo ritrovato anche i valori fondanti de La Cimbali.”


La Mostra è realizzata anche grazie al supporto di Japan Tobacco International, partner istituzionale del Museo Teatrale alla Scala.


http://www.teatroallascala.org/it/museo-teatrale/madama-butterfly-l-oriente-ritrovato.html

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