Proporre oggi alla Scala la prima Butterfly significa anche, come sempre quando si dedica un 7 dicembre a un titolo del grande repertorio, ripercorrerne la storia al Piermarini, ricordarne gli interpreti, ricostruirne gli allestimenti. A questa esigenza risponde la mostra “Madama Butterfly, l’Oriente ritrovato”, a cura di Vittoria Crespi Morbio, che racconta le meraviglie dischiuse sulla scena scaligera da registi, scenografi e costumisti, da Caramba a Foujita fino a Keita Asari.
La mostra
allestita al Museo Teatrale alla Scala ripercorre le tappe principali della
storia scaligera di Madama Butterfly documentando
quattro allestimenti storici, a partire dal primo del 1904. Le scene firmate da
Carlo Songa e Vittorio Rota, i cui bozzetti e figurini saranno visibili in
mostra, non seppero corrispondere all’entusiasmo di Puccini per un Giappone
“autentico”, limitandosi a un orientalismo generico in cui comparivano anche
vasi Gallé e addirittura una sedia a dondolo per Cio Cio San. Una messa in
scena inadeguata che contribuì certo all’esito infelice della prima. In mostra,
accanto allo spartito, si potranno però ammirare anche le splendide cartoline
disegnate da Metlicovitz per l’occasione.
Ci vollero
vent’anni per riscattare Butterfly alla
Scala in un allestimento forte dell’autorità di Toscanini sul podio e della
scintillante fantasia di Caramba per scene e costumi: l’opera già acclamata nel
mondo tornava trionfalmente nel teatro in cui era nata.
Nel 1951 è l’altro nume della direzione
d’orchestra, Victor De Sabata, a proporre un nuovo allestimento del capolavoro
affidando scene e costumi a un pittore di fama: Tsuguharu Foujita, giapponese
trapiantato a Parigi, affronta la sua unica esperienza teatrale con delicatezza
e cura infinite regalando a Cio Cio San splendidi kimono dipinti a mano, che
saranno esposti in mostra.
L’ultimo allestimento documentato dalla mostra è
quello firmato da Keita Asari per la regia, Ichiro Takada per le scene e Hanae
Mori per i costumi, andato in scena nel 1985 con la direzione di Lorin Maazel e
più volte ripreso con direttori tra i quali Gavazzeni, Bartoletti, Chung e lo
stesso Riccardo Chailly. La messa in scena, limpida ed essenziale, si rifaceva
con esemplare eleganza alle formule del teatro tradizionale giapponese.
La Mostra è sostenuta da Gruppo Cimbali. “Siamo
molto orgogliosi di avviare questa collaborazione con uno dei più prestigiosi
ambasciatori della cultura italiana nel mondo, ha detto Simona Colombo, direttore
marketing e communications di Gruppo Cimbali - invenzione, genio, tradizione,
tecnologia, internazionalità: sono molti gli elementi distintivi che
identificano la Scala e nei quali abbiamo ritrovato anche i valori fondanti de
La Cimbali.”
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La Mostra è realizzata anche grazie al supporto di Japan Tobacco International, partner istituzionale del Museo Teatrale alla Scala. |
http://www.teatroallascala.org/it/museo-teatrale/madama-butterfly-l-oriente-ritrovato.html
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