Palazzo Congressi – 31 agosto
Renaud Capuçon, violino
Gautier Capuçon, violoncello
Rotterdam Philharmonic Orchestra
Yannick Nézet-Séguin, direttore
Gautier Capuçon, violoncello
Rotterdam Philharmonic Orchestra
Yannick Nézet-Séguin, direttore
FRANZ JOSEPH
HAYDN, Overture da
L’isola disabitata, Hob 28/9
JOHANNES BRAHMS, Doppio concerto in la minore per violino, violoncello e orchestra op. 102
JEAN SIBELIUS, Sinfonia n. 2 in re maggiore op. 43
JOHANNES BRAHMS, Doppio concerto in la minore per violino, violoncello e orchestra op. 102
JEAN SIBELIUS, Sinfonia n. 2 in re maggiore op. 43
Fin dalle
prime note imponenti si apprezza il gesto chiaro e preciso che
entusiasticamente trasmette una partitura entusiasta: il direttore è il giovane
Yannick Nézet-Séguin, titolare della prestigiosa
Roterdam Philarmonic e la scrittura è quella di F.J.Haydn, sontuosamente
interpretata. Sorridente e
coinvolgente Nézet-Séguin colora con sfumature
e toni pastello, ma ben definiti, ll
delizioso minuetto.
Scenograficamente
in giacca bianca fanno poi il loro ingresso i fratelli Capuçon:
Renaud con il Guarneri del Gesù “Panette
1737” e Gautier con il ‘Matteo Goffriller 1701, entrambi di ritorno sul Lago
Maggiore, dopo la loro prima esibizione allo Stresa Festival del 2004.
Superflue risultano le presentazioni dei due solisti affermati ed acclamati in
tutto il mondo, ma vale la pena sottolineare quante voci sappiano trarre con
apparente semplicità dai loro storici strumenti. Le alternanze dinamiche
vengono offerte con fermezza stilistica ed ampia interpretazione.
La seconda
parte è decisamente più ariosa con la ampie descrizioni musicali di Sibelius,
dove si apprezza la ricerca del suono esaltata dai violini prima ed a seguire
dai violoncelli che descrivono minuziosamente paesaggi e sensazioni;
particolarmente interessanti i pizzicati degli stessi violoncelli e dei tre
contrabbassi.
Generale
apprezzamento dell’intera serata e della direzione che ha suscitato interesse
ed è riuscita a ben collocare un programma già egregiamente presentato sul
libro di sala da Federico Scoponi.
La Musica
vince sempre.
Renzo Bellardone
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