La cronaca della serata
dell'11 marzo non registra soltanto il meraviglioso concerto di Elina Garanca
ma anche la novità, conosciuta poche ore prima dal concerto, che il Teatro Real
di Madrid darà vita a una stagione parallela con la Fondazione del Teatro de La
Zarzuela, fino ad oggi istituzione pubblica, per creare qualcosa di molto
simile alle due Opéra parigine, la Garnier e la Bastille.
Ma torniamo alla cronaca
della serata di Elina Garanaca. Il suo debutto a Madrid ha suscitato molta
attesa che si è concretizzata in un “tutto esaurito” e in un evento davvero
idimenticabile.
Il concerto, diretto dal
suo consorte, il direttore d'orchestra inglese, Karel Mark Chichon, ha proposto
arie e pezzi dalla “Carmen” di Bizet e un programma dedicato alla zarzuela.
Si dice che la “zarzuela”
sia una forma teatrale di origine esclusivamente spagnola dal sapore
lirico-drammatico nella quale si alternano scene parlate, altre cantate e
danze. Ha apportato al teatro e alla musica dell'epoca della sua nascita, la
novità di aggiungere l'orchestra alle liriche, ai cori e ai balli. Per certi
versi è assimilabile all'operetta italiana o al Singspiel tedesco o all'opéra
comique francese.
Elina Granaca, di origini
contadine (anche se il padre era direttore di coro e la madre una cantante), è
uno dei fenomeni della lirica contemporanea mondiale ed è di casa al
Metropolitan Opera House di New York, in Austria e in Germania. Incide con la
Deutsche Grammophone e la sua agenda è piena di impegni per i prossimi anni. È
la prima volta che si esibisce a Madrid, nel magnifico teatro dove hanno
cantato María Callas, Placido Domingo, Jaume Aragall, Piero Cappuccilli e tanti
altri grandi artisti.
Bionda, occhi azzurri,
famosa anche per la sua presenza fisica e il suo glamour sul palcoscenico,
conduce una vita molto salutare, con nuoto ed esercizio fisico ed è molto
attenta alla moda. Ma è cresciuta nella campagna di Riga durante gli anni
dell'Unione Sovietica e ricorda che quei tempi non furono facili per
sopravivere cantando, benché la Lettonia sia sempre stato un paese con una
cultura musicale importante. La Garanca possiede una voce piena, di timbro
scuro e di volume piuttosto importante e sfoggia una certa sicurezza sia nella
zona grave che acuta dello spartito.
Nella prima parte del
concerto, si è esibita nel ruolo di Carmen dipingendola come una donna libera e
senza regole e molto sensuale, soprattutto considerando l'epoca in cui agisce e
trova più interessante sottolineare la sua sconvolgente sensualità che la sua
sessualità. Per il mezzosoprano la sfida nell'affrontare questo ruolo sta nel
tenersi lontana dai cliché. Carmen è una donna che non si piega alle ipocrisie
imposte dalla società benpensante, ribelle, a suo modo pura e così la canta e
l´interpreta, con acuti facili e duttili, un legato sicuro, un controllo del
fiato incredibile e un vero dominio della tecnica e delle dinamiche con un
timbro molto particolare. Il suo punto debole è risultata la dizione spagnola
non molto chiara. Migliore quella francese. Ogni pezzo di zarzuela, alternato a
momenti strumentali, ha incantato il pubblico.
All'inizio della seconda
parte, mentre lei indossava uno scialle di Manilla nero, qualcuno le ha gridato
“Guapa!” (“Bella”) e lei ha risposto alla volta del pubblico con un sorriso
disarmante.
Il tenore basco, Andeka
Gorrotxategui, ha esibito voce estesa ed emozionante, specialmente con la sua
“Mirentxu” in lingua basca, eseguita con passione e temperamento. Ha esibito
una bella voce e una tecnica pulita e si è dimostrato dotato di capacità
virtuosistiche e di uno strumento ricco, di volume generoso, molto duttile,
agile ed esteso; spazia con sicurezza dalla zona grave a quella acuta ed è
dotato di capacità virtuosistiche notevoli. Ha accompagnato la Garanca con
molta delicatezza e generosità. La sua prestazione è risultata attenta ed
equilibrata, bella da sentire e da vedere.
Chichon, decorato con
l´Ordine del Impero Britannico e altre importanti onorificenze, ha lavorato con
molte tra le più importanti orchestre del mondo. Il suo modo di dirigere i
musicisti è simpatico e rilassato. Sorride molto, la sua gestualità coinvolge
tutto il corpo, la testa, le mani. Ha condotto Carmen e i brani di zarzuela con
movimenti generosi. L'affiatamento con la moglie è evidente.
La Orquesta de la Comunidad
de Madrid (ORCAM) ha accompagnato degnamente la serata grazie anche
all'importante lavoro svolto brillantemente dal direttore nel guidare l'orchestra
e i coristi del Teatro de la Zarzuela, ora sono in pericolo a causa della
paventata fusione istituzionale della quale si è parlato all'inizio.
Verso la fine della serata,
il direttore ha letto qualche parola a difesa della Fondazione della Zarzuela,
che dovrebbe continuare a essere un'istituzione pubblica ed invece è minacciata
di essere trasformata in qualcosa che non tiene conto della sua storia. La sua
dichiarazione è stata molto applaudita al grido di "Publico,
Publico". E' stata una serata veramente emozionante, magica ed
indimenticabile per i melomani di Madrid, preoccupati per la continuità del
"loro" Teatro de la Zarzuela.
Irina Garanca ha offerto
alla fine vari “bis”, tra i quali la famosíssima “Granada” di Agustín Lara. Un
altro regalo fantástico.
La recensione si riferisce
allo spettacolo dell'11 marzo 2018.
Alicia Perris
http://www.operaclick.com/recensioni/teatrale/madrid-teatro-de-la-zarzuela-recital-di-elina-garanca
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