Tante voci ma lui nega:
“Nessuno mi ha mai chiesto di andarmene”
EMANUELA MINUCCI
TORINO
Dopo quasi vent’anni alla
guida del Teatro Regio (la sua prima nomina risale al 1999) per il
sovrintendente Walter Vergnano sarebbe arrivata l’ora dell’addio ai velluti
rossi di piazza Castello. In realtà il suo mandato scade nel 2019. Ma in questi
giorni si moltiplicano le voci su una sua uscita anticipata. Passo indietro che
- secondo indiscrezioni trapelate dal consiglio di indirizzo - sarebbe
addirittura stato chiesto dal diretto interessato. Uno sfogo che avrebbe
avviato l’intero iter di sostituzione del numero uno del Regio. Ma la vicenda
ha i contorni del giallo. Vergnano infatti nega in modo netto: «Io
dimissionario? Non mi risulta nel modo più assoluto. Il motivo è presto detto:
ho un ottimo rapporto con la sindaca Appendino e lei non mi ha chiesto niente».
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Il probabile successore
Ma ci sarebbe anche il nome
del successore, Giancarlo Del Monaco, classe 1943, figlio del grande tenore
Mario. A sentirlo, Vergnano si fa caustico: «Ha esattamente dieci anni più di
me, sarebbe davvero questo il nuovo che avanza?». Il Soprintendente replica
anche alle voci secondo le quali la sua sostituzione sarebbe la conseguenza di
un problema di salute: «Sono mancato per un po’, ma ora ho ripreso ad andare in
ufficio tranquillamente». Quindi replica all’ipotesi di un addio per aver
esaurito gli stimoli: «Se sono stufo di lavorare? Come tutti quelli che sono da
decenni impegnati nello stesso lavoro, ma non ho ancora deciso di andarmene».
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Però, nonostante le
smentite del diretto interessato, sembra chiaro che dalle parti del Regio
qualcosa stia succedendo. Per andare a buon fine l’operazione ha la necessità
di essere condivisa dall’intero consiglio di indirizzo e poi timbrata dal
ministero. Gli enti pubblici lasciano intendere che il movimento c’è ed è
chiaro che non sarà scelto direttamente il candidato Del Monaco perché è
necessario passare attraverso un bando o qualcosa di simile.
I guai tecnici
Già quattro anni fa la
poltrona di Vergnano traballò in seguito a un forte dissidio avuto con il
direttore artistico Gianandrea Noseda, ma allora intervenne il sindaco Fassino
che costrinse i due a fare la pace. Oggi, invece, tutto appare più difficile
anche per il momento complicato che il teatro Regio sta attraversando. C’è la
situazione finanziaria che a detta dei sindacati non è delle più rosee «In
forma ufficiale non ci è ancora stato comunicato niente - Pierluigi Filagna
della Fials - e ieri abbiamo ricevuto il cedolino dello stipendio cosa
importante e non scontata, certo è che non si fa altro che parlare di una
situazione faticosa dovuta ai ritardi nei pagamenti da parte degli enti locali.
Appena ce lo diranno ufficialmente sentirete la nostra voce forte e chiara».
Voci autorevoli interne al consiglio d’indirizzo spiegano che questa situazione
costa al teatro 600 mila euro l’anno in termini di interessi passivi.
Il cartellone rimescolato
Una situazione che pare
abbia suggerito ai vertici artistici del Regio anche un cambio di passo nella
scelta del cartellone che verrà presentato a maggio. Un po’ più pop per
incrementare pubblico e incassi e avere messe in scena più semplici e
compatibili con le necessità della sicurezza.
http://www.lastampa.it/2018/03/27/cronaca/vergnano-in-uscita-dal-regio-laddio-un-giallo-9NdAHw7PvaWVp8uf5NQgzK/pagina.html
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