Tornare alla Scala dopo qualche mese di assenza,
è sempre un tuffo al cuore ed una gioia dell’anima! La bellezza del Teatro e le
atmosfere intrise di storie e passioni mi avvolgono in un abbraccio protettivo
che mi aiuta a capire la bellezza dell’essere!
Wolfgang Amadeus Mozart
Coro, Corpo di Ballo e Orchestra del Teatro alla
Scala
Nuova Produzione Teatro alla Scala
Direttore
|
Diego Fasolis
|
Regia
|
Matthias Hartmann
|
Scene
|
Volker Hintermeier
|
Costumi
|
Malte Lübben
|
Luci
|
Mathias Märker
|
Drammaturgo
|
Michael Küster
|
Coreografo
|
Reginaldo Oliveira
|
CAST
|
|
Idomeneo
|
Bernard Richter
|
Idamante
|
Michèle Losier
|
Arbace
|
Giorgio Misseri
|
Ilia
|
Julia Kleiter
|
Elettra
|
Federica Lombardi
|
Gran Sacerdote
|
Krešimir Špicer
|
Voce di Nettuno
|
Emanuele Cordaro
|
Due Cretesi
|
Silvia Spruzzola, Olivia Antoshkina
|
Due Troiani
|
Massimiliano Di Fino, Marco Granata
|
Sebbene la sera
della prima, il 29 gennaio del 1781, fu
lanciata una coscia di fagiano da un palchetto in direzione di Mozart che
dirigeva l'orchestra, Idomeneo, al debutto,fu molto applaudito, ma dopo
l’acclamato esordio dovette attendere qualche anno per venire replicato.
Tutt’oggi è opera poco rappresentata seppur includa dei paesaggi musicali di
tutto rispetto e richieda voci ferme, sicure e timbricamente rilevanti.
La messa in scena
alla Scala è veramente degna della sacralità del luogo che la ospita ed il cast
stellare soddisfa i sensi preposti all’ascolto ed all’intimo piacere dello
stesso. La regia di Matthias Hartmann
con la drammaturgia di Michael Küster è curata in ogni
dettaglio fino all’infinitesimale: non c’è spazio per la staticità ed ogni
attimo è un attimo di descrizione e narrazione con la fluidità delle danze del
favoloso Corpo di Ballo del Teatro alla
Scala, coreografate ecletticamente da Reginaldo Oliveira: uniformi nei costumi di Malte
Lübben e con i corpi dipinti in
argento vanno a confondersi con le tinte della struttura
scenica da cui emergono con lo strisciare e con una sorta di butoh che si
espande in contemporanee gestualità. Grandi volute di fumo avvolgono il palco
ed invadono la platea, la quale resta calamitata dalle nebbiose e tormentate
atmosfere, trafitte dalle luci di Mathias Märker in un evolutivo percorso
di affascinamento. La scena di Volker Hintermeier è scena unica
girevole con un enorme relitto di nave ed una possente testa di toro ad evocare
il mito del minotauro in Creta, isola in cui si svolge l’opera.
Idomeneo ritorna a
casa dalla guerra e che per aver salva la vita promette a Nettuno un sacrificio
umano: “ucciderò il primo uomo che incontrerò appena toccata terra”, ma il
primo uomo che incontra è l’amato figlio Idamante. Per scongiurare il
sacrificio-delitto Idomeneo è contrastato dai fantasmi della sua mente e ha
paura dell’orrore lasciato dalla guerra!
Bernard Richter è appunto un Idomeneo molto
umano, pieno di timori e sconvolto dal suo giuramento che eviterà dopo mille
tormenti; la voce di Richter vola sicura
e flessibile con colorature affascinanti e con timbro lirico pieno e caldo;
alla duttilità vanno aggiunte la forte presenza scenica e la grande abilità di attore, che unite, rendono
il personaggio autenticamente sofferente
e umano: un Idomeneo che resterà impresso !
Certamente
facilitati dalla vigorosa e soffice direzione polarizzante di Diego Fasolis tutti i cantanti hanno
dato il meglio di se ed una gradevole nota è sicuramente la prassi esecutiva con fortepiano.
Elettra figlia di
Agamennone trova in Federica Lombardi
una impetuosa ed irosa interprete che sente traditi i suoi affetti e che riesce
a fluidificare gli impeti tramutati in dolcezza sobria come in ‘Soavi zeffiri’;
valida interprete che sfoggia potenza e agilità, interessante in ogni registro.
Michèle Losier è
strepitoso Idamante che rende con il timbro ambrato e lievemente brunito, che
le consente di vivere tutti i tormenti e le inquietudini d’amore per Ilia ed
ancor più per il padre che invano invita a compiere il sacrificio. Julia Kleiter interpreta la dolce Ilia che dovrà prender
coscienza del suo stato e divenire donna: voce chiara e sicura passa ai
registri acuti con fermezza e fluidità e plasma la poesia in musica in
‘zeffiretti lusinghieri…’. Giorgio
Misseri veste i panni di Arbace il fedele confidente di Idomeneo:
vocalmente interessante ha bei colori lucenti e tersi, duttile con franca carica interpretativa con toni accorati
e potenti.. Interessanti anche il gran
sacerdote, Krešimir Špicer e la voce
di Nettuno,Emanuele Cordaro, che imperiosa giunge dal palco reale. Opportunamente ed adeguatamente completano il
cast Silvia Spruzzola e Olivia
Antoschkina, due cretesi e Massimiliano
di Fino e Marco Granata, due
troiani.
Il veterano Bruno Casoni guida con eperienzialità e
maestria il superbo coro della Scala che si avvale certamente di artisti di
grande livello: compenetrante e predominante è l’indispensabile tutt’uno con
l’intero che dal coro viene grandemente arricchito e spettacolarizzato con ‘placido è il mar…’.
La Musica vince
sempre.
Renzo Bellardone.
No hay comentarios:
Publicar un comentario