25 Ottobre 2015
Opera in
quattro atti
Libretto di Antonio Ghislanzoni
Musica di Giuseppe Verdi
Personaggi
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Interpreti
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Aida, schiava etiope soprano
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Kristin Lewis
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Amneris, figlia del re
mezzosoprano |
Anita Rachvelishvili
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Radamès, capitano
delle guardie tenore |
Marco Berti
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Amonasro, re d’Etiopia,
padre di Aida baritono |
Mark S. Doss
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Ramfis, capo
dei sacerdoti basso |
Giacomo Prestia |
Il re basso
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In-Sung Sim
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Un messaggero tenore
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Dario Prola
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Una sacerdotessa soprano
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Kate Fruchterman
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Direttore d'orchestra
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Gianandrea Noseda
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Regia
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William Friedkin
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Scene e costumi
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Carlo Diappi
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Coreografia
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Marc Ribaud
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ripresa da
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Anna Maria Bruzzese
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Luci
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Andrea Anfossi
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Sagome animate
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Michael Curry
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Assistente alla regia
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Riccardo Fracchia
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Assistente alle scene
e ai costumi |
Valentina Dellavia |
Maestro del coro
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Claudio Fenoglio
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Orchestra e Coro Teatro Regio Torino
Allestimento Teatro Regio
In occasione
della riapertura del Museo Egizio
Questa produzione di Aida si è manifestata attraverso una regia molto
classica di William Friedkin, che
seppure senza guizzi futuristici, ha rappresentato compiutamente l’opera e ben
si è attagliata all’idea di festeggiare la reinaugurazione del Museo Egizio di Torino,
considerato il più importante al mondo dopo quello del Cairo
L’opera si è goduta appieno soprattutto per la musica accalappiatrice
fin dalla ouverture annunciatrice di un
Verdi meravigliosamente sinfonico; i dolci suoni dell’arpa o dei flauti hanno
trasportato in un dolce mondo visionario ed al tempo stesso coerente con
l’osservazione di quel mondo e purtroppo ancora di questo. La peculiarità
dell’opera ha raggiunto un’aura ipnotizzante grazie alla bacchetta –oserei dire
magica- di Gianandrea Noseda che
rapito dalla bellezza abitualmente profonde tutto il suo essere con lo sguardo
proteso all’infinito, inseguito nota dopo nota. Sicuramente ancora una conferma
per la direzione e la magnifica orchestra del Regio di Torino. Parimenti il
coro diretto da Claudio Fenoglio
raggiunge vette sempre più rilucenti in un amalgama di preziosi colori ora
soffusi, ora impetuosi: un plauso ai coristi di vero livello.
Kristin Lewis,
Aida, ha rivelato un tono sensibilmente accorato ricco di luci e sfumature,
piacevole nei filati e sicura negli acuti. Amneris è stata interpretata da Anita Rachevelishvili con voce ricca
di colori e timbricamente rilevante; abile nei vari registri che ha
affrontato con sicurezza e toccante interpretazione. Marco Berti in Radames è stato convincente nell’avanzare
dell’opera ed apprezzato nel duetto finale con Aida.. Amonraso ha trovato in Mark Doss un superbo e possente
interprete sia per colori che per timbro. Giacomo Prestia in Ramfis è perfettamente riuscito nel
personaggio grazie ad una voce profonda ed autorevole con arrotondamenti
poetici ed abile nel comunicare sensazioni profonde. Un apprezzamento anche
per In-Sung Sim, Dario Prola e Kate Fruchterman.
Molto pertinenti e
stilisticamente interessanti le coreografie riprese da Anna Maria Bruzzese.
La musica vince sempre.
Renzo
Bellardone
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